Battipaglia, la Sindaca e la fabbrica dell’odio

La Sindaca Francese reagisce alle accuse rivoltele in pubblico e si difende contro: “Menzogne, infamie e “odiatori seriali“.

Ma Battipaglia non è questa!” – aggiunge-la Francese – Ma la vicenda del “cameriere” occasionale e censore improvvisato non finisce qui. E la piazza e il mercato prendono il posto della civiltà e del confronto, mentre a Battipaglia ci puzza, si fanno affari sull’immondizia, il Ministro Costa cincischia, la Regione tace, la provincia “ubbidisce”. 

Cecilia Francese-foto-POLITICAdeMENTE

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – «Qualche giorno fa, mentre ero in visita presso una galleria d’arte, un giovane signore, mi ha apostrofato accusandomi di avere firmato una “liberatoria” per fare arrivare nuovi rifiuti a Battipaglia. – racconta in una nota Cecilia Francese facendo la cronaca di quanto le è accaduto – Nel fargli presente che era una cosa non vera, gli ho chiesto perché avrei fatto una cosa del genere. Il signore con eloquente gesto della mano, mi ha risposto che lo facevo per soldi.

In altri termini questo signore, che oggi si ammanta di vittimismo su FaceBook, “molto gentilmente”, mi ha fatto capire che sarei una corrotta. – prosegue nel suo racconto la Sindaca di BattipagliaSi può essere d’accordo o meno, le mie posizioni le si possono accettare o criticare, ma metterne in dubbio l’onestà e la moralità è cosa non consentita a nessuno.

Qui scheletri negli armadi, a differenza di tanti “odiatori seriali” pseudo politici, non ne abbiamo! – precisa la Prima Cittadina andando avanti nella sequenza di quello che le è capitato in una manifestazione pubblica e rispetto alle accuse ricevute, da un lavoratore di una ditta di Catering che curava l’intrattenimento – Per cui ho invitato il personaggio che mi apostrofava a ripetere queste sue infamanti accuse in pubblico, se ne era così convinto. Quindi, ritenendo che questo signore avesse “scarsa cognizione” di quello che stava dicendo, ho preferito lasciarlo sul posto ed andare via.

Quando il responsabile del catering, successivamente, mi ha telefonato per chiedermi scusa, annunciando che intendeva cacciare la persona in questione, – spiega ancora la Francese – con grande tranquillità e ritenendo il lavoro un bene che oggi nessuno può permettersi di perdere, gli ho chiesto di lasciar perdere.

Oggi su FB apprendo che, invece, avrei chiesto di licenziarlo. Sostenere questo non solo è una grandissima menzogna, ma è una perfetta infamia. – prosegue stupefatta la Sindaca di Battipaglia, specie rispetto alla circostanza del possibile licenziamento del  suo “contestatore” sebbene lavoratore occasionale del Catering  – Apprendo poi che avrei fatto chiamare lo stesso personaggio per non fargli pubblicare nulla su FB. Altra grandissima menzogna e perfetta infamia.

Menzogne e infamie che si aggiungono a quelle, dette dinanzi a testimoni quella sera. – prosegue stizzita la Sindaca Cecilia Francese che tra l’altro indica a sua difesa anche alcune testimonianze di quanto avvenuto, tuttavia aggiunge a sua totale discolpa – Ovviamente mi auguro per lui che il signore in questione abbia gli elementi per sostenere menzogne e infamie davanti al giudice dove il mio avvocato lo convocherà.

Senza nessuna sorpresa, inoltre, – La Francese affronta di petto i suoi oppositore del web – vedo la prontezza con cui gli “odiatori seriali” di questa Città, per lo piu’ politici falliti e fallimentari, si sono scatenati su questa vicenda in perfetta continuità con quel piano scientifico di odio avviato già nel 2016, e del cui misero fallimento in modo patetico s’accaniscono a non voler prendere atto, sapendo di rimanere altrimenti senza argomento alcuno, visto che oltre all’odio sono incapaci di produrre anche una sola idea per la città.

Volevo rassicurarli: – aggiunge la Francese rivolgendosi ai suoi oppositori – mentre loro continuano a rivoltarsi nel brodo del loro impotente livore, noi andremo avanti nel governo della città, “apparando” innanzitutto i guai che molti di loro ci hanno lasciato in eredità.

Ed a loro dedichiamo un concetto di Liliana Segre, che di odio subito ne capisce davvero, visto che lo porta ancora marchiato sul proprio braccio. Per quelle sofferenze lei non perdona, non dimentica, ma non odia. Odiare significa consumare nel modo peggiore un tempo che non torna più. – conclude Cecilia Francese – Loro di tempo da “bruciare”, evidentemente, ne hanno, io no! Ho da governare una città».

Purtroppo per Cecilia Francese, per Battipaglia e per il Signore che mentre faceva il suo lavoro di cameriere, l’ha apostrofata, fino a spingersi e ad ipotizzare un suo coinvolgimento a “pagamento”, come la stessa Sindaca ha raccontato, lasciando intendere sia collusa sulla vicenda dell’immondizia a Battipaglia, va detto che questo è quello che passa il “trivio”, nel momento in cui si barbarizza, si incafonisce e si incattivisce ogni cosa fino ad offendere tutti ritenendosi censori perché portatori di verità assolute, fino ad andare oltre e semmai beccarsi anche qualche denuncia.

Purtroppo, e ancora purtroppo siamo nell’era della superficialità e del l’anarchia intellettuale e tutti si ritengono autorizzati a dire di tutto, infrangendo anche regole, che vorrebbero, come nel caso del cameriere, il quale andando oltre il suo ruolo crea imbarazzo sia al suo datore di lavoro e sia agli ospiti, e come in quella circostanza pubblica ad una autorità, formulando accuse, che oltre a non essere dimostrabili, provocano sconcerto e producono solo una cosa certa: una denuncia per diffamazione.

E a che pro ci chiediamo e chiediamo a quel cameriere? Era il caso in una kermesse pubblica e per nulla riconducibile ad un dibattito sull’immondizia andare oltre il proprio ruolo, atteso che in città vi è stata, vi è e vi sarà più di una occasione di dibattito specifico sui rifiuti nel corso dei quali si può prendere la parola ed esprimere le proprie opinioni?

In questa storia una cosa è certa che la Città di Battipaglia è lo sversatoio di tonnellate di immondizia e che vi è una altissima percentuale di impianti, soprattutto privati, che trattano immondizia. Impianti autorizzati da anni e che non risparmiano nessuno persino tutti i commissari prefettizi e governativi che hanno guidato la Città di Battipaglia, fino a giungere a Cecilia Francese, la quale è rimasta con il “cerino” in mano e ora tutti a fare gli scienziati e tutti a puntare il dito fino a spingersi ad accusarla di “collusione”: Oggettivamente è troppo.

La Francese, come Sindaco ha delle responsabilità e non colpe che invece sono a carico di chi per anni ha acconsentito a tutto questo e la sua onestà non può essere messa in in discussione da chicchessia, nemmeno dall’improvvisato cameriere intento più a fare il “censore” che il cameriere, ma la vicenda ormai è andata oltre, perché più che affrontarla con l’educazione che è mancata al cameriere, e l’aplomb che è mancato alla Sindaca è sconfinata ed ha assunto i toni della “piazzata”, della rissa da mercato e cosa ancora più grave per “occultarla” si tenta di darle una giustificazione arricchendola di motivazioni sociali, con i riflessi del dramma del “licenziamento”.

Ora sarebbe il caso vi fosse un ridimensionamento dell’intera vicenda, e il cameriere dovrebbe chiedere scusa per non aver saputo mantenersi nel suo ruolo, e il suo datore di lavoro occasionale dovrebbe innanzitutto raccomandare ai suoi lavoratori occasionali di attenersi al proprio ruolo e di servire con il massimo rispetto i visitatori-ospiti o clienti che siano, e in tutto questo ricordandoci che la Sindaca non è una ladra corrotta, e tra tutti i suoi colleghi è una delle poche che lavora ancora e anche questo è un motivo di critica da parte dei suoi avversari, ma alla Sindaca, a proposito di immondizia, va detto anche, che svolga con più incisione il proprio ruolo e non consenta a chicchessia di con is chiare sul futuro dell’ambiente nella Piana del Sele.

Battipaglia, 2 novembre 2019

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