Costituzione Commissione per individuare siti privati che trattano rifiuti. 14 ottobre: primo appuntamento mancato.
Valerio Longo (FI) sulla mancata Costituzione della Commissione Tecnica per l’individuazione dei Siti che trattano rifiuti: – «L’amministrazione provinciale non prenda in giro i cittadini di Battipaglia e ci faccia sapere se intende collaborare seriamente o, come sembra, voglia solo perdere tempo».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «Nel verbale sottoscritto a Napoli il 27 settembre scorso, dal presidente della provincia Michele Strianese e dal Vicepresidente regionale con delega all’Ambiente Fulvio Bonavitacola, – scrive in una nota stampa Valerio Longo Capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale di Battipaglia – era stato stabilito il termine del 14 ottobre per costituire una Commissione Tecnica provinciale per individuare i siti privati che trattano rifiuti sul nostro territorio. Sia quelli autorizzati dalla Provincia che quelli autorizzati dalla Regione.
A distanza di tempo dalla sottoscrizione del documento, – prosegue sconcertato Longo – dobbiamo registrare purtroppo il fatto che nessuna commissione è stata ad oggi costituita. Avevo ragione nel corso dell’ultimo consiglio comunale a diffidare delle promesse fatte dagli organi sovracomunali.
L’amministrazione di Battipaglia, – aggiunge Longo – dopo aver promosso la protesta popolare davanti all’ex Stir, correttamente ha avviato formalmente l’iter politico e amministrativo per cercare di dare risposte concrete alle esigenze del territorio in materia ambientale, confidando nella collaborazione istituzionale da cui è impossibile prescindere per risolvere i problemi.
Per quanto mi riguarda continuerò a fare la sentinella affinché si proceda velocemente, senza perdere ulteriore tempo. – conclude il capogruppo di FI Valerio Longo – L’amministrazione provinciale non prenda in giro i cittadini di Battipaglia e ci faccia sapere se intende collaborare seriamente o, come sembra, voglia solo perdere tempo».
È vero che non bisogna fare i “ferrovieri” nel senso di spaccare il secondo per dare la partenza ai treni, ma nemmeno bisogna farli, come spesso si dice, per fare i “fessi”, fatto sta che il primo appuntamento del famoso Tavolo tecnico che avrebbe dovuto costituire una Commissione Tecnica provinciale che dovrebbe avere il compito di individuare, quanti sono, dove sono e che trattano tutti quegli Impianti privati che a vario titolo trattano i rifiuti: “normali”, speciali, pericolosi; autorizzati nel tempo dalla Regione e dalla Provincia, e magari anche sapere chi fossero i Sindaci, i Commissari ordinari o speciali e le Amministrazioni quando sono state autorizzati.
Quando si manca al primo appuntamento, si capisce subito quale sia l’interesse per l’incontro e ovviamente se si trattasse di altro potrebbe strafregarcene, ma poiché si tratta di immondizia, di incendi, di impianti privati e pubblici che trattano rifiuti, di inquinamento, di salute, di economia e soprattutto di ambiente e salubrità dell’ambiente allora è veramente grave.
Un Tavolo tecnico che già si è fatto conoscere. Si è presentato. Immaginiamo per il futuro, ove mai riesca a riunirsi e incominciare a lavorare che credibilità avrà, la stessa che hanno il Ministro dell’ambiente Sergio Costa, il Vice Presidente della Giunta Regionale e delegato all’ambiente Bonavitacola, il Presidente della Provincia Strianese, e a scendere tutti quelli che in qualche modo hanno responsabilità istituzionali.
E la mennezza c’è ancora. Non solo c’è, ma si sente anche la puzza, e i nostri imprenditori, quelli del comparto agricolo dell‘agroalimentare in generale e della filiera del latte, (quelli che tutti a chiacchiere menano vanto endicandoli come eccellenze) incomincia ad avvertire i primi effetti negativi, frutto di una campagna denigratoria ma anche di una certezza matematica che la politica non riesce a risolvere il problema in via definitiva e perdono commesse.
Un settore che fa numeri da capogiro che a fatica è riuscito a conquistare mercati ad altre realtà economiche e produttive italiane, ma soprattutto, spagnole e israeliane. Realtà che ora stanno mettendo in discussione i primato delle nostre aziende. Numeri che se non quadrano, a cascata gli effetti ricadono immediatamente sul territorio con la perdita di migliaia di posti di lavoro e tutte le conseguenze che ne derivano. Numeri in pericolo che portano alla disperazione, al fallimento, alla rovina, e se si considera che nelle periferie napoletane si uccide per 500 euro, i produttori agricoli per quel che perdono potrebbero commissionare una strage di tutti i colpevoli, perché ormai, conoscendo le cause e gli effetti che i rifiuti hanno determinato nei nostri territori, non si è più “responsabili” ma COLPEVOLI.
Prendere atto di questo primo appuntamento mancato dovrebbe far incazzate i Sindaci e farli gridare ma siamo certi che questo non accadrà. Peccato.
Battipaglia, 15 ottobre 2019