L’appello di Carmelo Conte ai giovani: “Ribellatevi, protestate. Per smuovere qualcosa ci vuole una vera e propria ribellione“.
“Lettera a Eboli”: Positiva la prima “chiamata alle armi” di Carmelo Conte. Si è discusso alla presenza di un folto e attento pubblico di Eboli. Si è avanzato delle proposte. Si è chiarito: l’ex Ministro Conte non è candidato a Sindaco, ma l’obiettivo è costituire una nuova classe dirigente e individuare un giovane che possa guidare ed interpretare il cambiamento.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – “Giovani, ribellatevi, protestante. Per smuovere qualcosa ci vuole una vera e propria ribellione“. Non è Beppe Grillo che alla vigilia del voto sulla fantasmagorica Piattaforma Rousseau, si rivolge ai giovani del PD per incitarli alla ribellione contro i vertici del Partito Democratico, ma è l’ex Ministro Carmelo Conte, che alla fine del suo intervento che chiudeva il primo incontro dei vari appuntamenti che l’associazione “Città del Sele” ha organizzato, nel corso del quale si dibatteva sul contenuto di una “Lettera a Eboli” che appunto l’on Conte ha voluto scrivere agli ebolitani per sollecitare un dibattito tra: i giovani, le Associazioni, i Comitati e i Partiti politici; ponendo al centro del dibattito la Città, i suoi problemi, le sue aspettative le sue potenzialità e per questo rimuovere le coscienze. Rimuoverle al punto tale da concludere rivolgendosi ai giovani e suggerendo loro un atto di ribellione allo stato delle cose.
Non vi è dubbio che negli ultimi anni e progressivamente con la scomparsa dei Partiti e parallelamente all’affermarsi di nuove forme di organizzazioni partitiche, fondate sull’uomo solo al comando ed in uno al sistema elettorale con le liste bloccate, ha favorito le politiche muscolari, i populismi, l’affermazione dei sovranismi, e la cosa più grave la formazione di classi politiche para-dirigenti, calate dall’alto e/o ubbidienti a chi li aveva nominati (il Capo), distanti dai territori, e sempre più distanti dagli elettori fino a non rappresentarli e non essere nemmeno riconosciuti. E se a livello nazionale a partire da Berlusconi per passare da Renzi e il M5S sfacciatamente di “proprietà” di una Srl, e per finire a Salvini, si affermava il “verbo” a livello locale, si affermava l’ubbidienza e di volta in volta chi non era daccordo era fuori. Sistema che contestualmente ha indebolito anche le Istituzioni e tra le vittime eccellenti oltre che gli italiani, il Mezzogiorno d’Italia, completamente abbandonato a sé stesso privo di fatto di rappresentanze a causa della inadeguatezza di quella nuova classe politica para-dirigente, attenta più a pararsi il culo e ad assicurarsi una rappresentanza parlamentare piuttosto che rappresentare gli elettori e i territori di provenienza. Il risultato: Nessuno li riconosce e se qualcuno li conosce non li stima affatto.
Di qui l’incitamento alla ribellione rivolto ai giovani da Carmelo Conte. Di qui la lettera è la “chiamata alle armi” vera e propria. E di qui i contributi dei vari interventori coordinati dal Giornalista de “La Città” Francesco Faenza, che ad uno ad uno da: Massimiliano Curcio, “La Città del Sele”; Arturo Marra, ex amministratore della Città; Paolo Palmieri, presidente di un CdQ; Rosario Rago, Direttore dell’omonima Azienda commerciale O.P. Rago, Vice Presidente Confagricoltura Campania; Ornella Trotta, Direttore de “I fatti on line”; ognuno secondo le proprie competenze e rispetto ai propri ruoli si sono confrontati con Carmelo Conte e i contenuti della sua lettera a Eboli, per individuare quali sono le proposte su cui lavorare e per tentare di elaborare un programma in linea con i bisogni della Città e dei cittadini, e non ultimo tentando di individuare una nuova classe dirigente, e un giovane preparato al quale affidare il compito di guidare il cambiamento e la nuova classe dirigente, che a sua volta debba essere sottoposto attraverso un Comitato di Garanti, che dovrà verificarne l’attuazione del programma che si è proposto.
E cosi sono stati interessanti gli spunti che ha offerto la lettera interamente pubblicata su POLITICAdeMENTE nel contenuto di un articolo dal titolo: L’On. Conte scrive agli ebolitani: È dibattito?; l’interrogativo è d’obbligo e passa attraverso altre componenti non ultime le alleanze dei vari soggetti politici che si dovranno confrontare l’anno prossimo, con il Sindaco uscente Massimo Cariello.
E se De Luca monta e smonta il PD a suo piacimento il Sindaco Cariello da tempo pratica una libertà diversa e grazie alla quale si è svincolato dai partiti e con la politica liquida si consente di intrattenere rapporti con chicchessia, di destra o di sinistra, e forte della natura super civica della sua coalizione, i suoi componenti si consentono una mobilità molto ma molto attiva costruendo aggregazioni temporanee alla ricerca di contatti extra comunali. E aspettando l’anno prossimo, Conte con la sua lettera vuole si costruire un programma ma vuole anche costruire nuove aggregazioni di uomini e di alleanze.
Alleanze future che passeranno, forse, anche attraverso il riverbero romano che ha visto la composizione del secondo Governo di Giuseppe Conte. Tuttavia anche queste nuove alleanze saranno discutibili atteso che il PD è praticamente inesistente in città, almeno come forma Partito, presente ma molto molto defilato in forma aggregative-clientelari, essendo i suoi rappresentanti legati al “Capo” Vincenzo De Luca, pronto in ogni Campagna elettorale a montare il partito del PD per poi smontarlo subito dopo aver incassato il risultato elettorale.
Individuare quali sono le proposte su cui lavorare per elaborare un programma in linea con i bisogni della Città e dei cittadini, e non ultimo tentare di individuare la caratteristiche e tracciare il profilo di una nuova Classe dirigente per l’ex Ministro è un obiettivo, ma questo deve andare di pari passo con una proposta che deve centralizzare l’interesse della Città, dei giovani, delle donne e degli uomini perché si entusiasmino. Ed ecco che ricorre al contenuto di quella lettera, che praticamente parla di tutto quello di cui avrebbe bisogno una Città come Eboli per essere o ritornare ad essere quella “Città sistema” capace di attrarre nuove energie e di qui organizzare tutte le proposte che orbitano intorno alla Città del mare, la Città delle produzioni, la Città collinare, tre sistemi che avvolgono la Città compatta perché diventi centrale e destinataria di un “sistema”, quel sistema che le consentira’ di appropriarsi del suo ruolo programmando: il turismo con un sistema di attività ad esso legate; tutto il mondo produttivo della Piana e delle sue eccellenze; e quello collinare che preservi l’ambiente, la natura e accolga lo svago e il tempo libero. Un “assaggio” preparatorio alla programmazione che attraverso la sua lettera l’ex Ministro Conte vuole preparare per giungere alle elezioni che si terranno l’anno prossimo per il rinnovo di Sindaco e Consiglio comunale.
Il confronto sui contenuti della “Lettera a Eboli” di Carmelo Conte, continuerà con altri protagonisti, individuati dall’Associazione “La Città del Sele“, con altre specifiche iniziative: Nel Centro Storico; Nella 167; In zona Prato; Nella Zona Industriale, a Cioffi, a Corno D’oro, a Campolongo, a Santa Cecilia, con il preciso intento di non trascurare nulla e nessuno. Ma purtroppo i conti bisogna farli con l’Oste, e mentre si intende costruire qualcosa tutta da definire, l’Oste, sta già lavorando alle liste e se alcune le ha già pronte, altre sono in allestimento e quell’Oste lavora ad equilibrare le presenze, per modo da garantire i suoi amici più leali. E il programma? Quello può attendere. Intanto Conte oltre alla chiamata alle armi si rivolge ai giovani e li incita: “Ribellatevi, protestate. Per smuovere qualcosa ci vuole una vera e propria ribellione“.
Eboli, 5 settembre 2019
Ecco l’uomo nostalgico e avido del potere perduto.Alle sue proposte puo rispondersi da solo facendo memore dei suoi ardori politici, le tappe che ripropone come alternative di nuove proposte sono le stesse insolute durante la sua storia politica dove l’indifferenza e interessi diversi lo facevano guardare in altra direzione. Peccato ha pensato ai giovani e allora perche non rinuncia alla sua pensione di parlamentare per dare un contributo ai giovani ebolitani facendo da esempio ai suoi coetani politici a seguirlo. questo sarebbe un gesto alternativo e di incoraggiamento.
Quante discussioni inutili che la gente non comprende, le persone non sono stanche sia dei lunghi discorsi, sia di quelli brevi, ma forse di questi un po’ meno perché sono più vicini ad essi.
Del resto una sinistra che è rappresentata da gente ricca e benestante che discute dei massimi sistemi in salotti esclusivi, senza conoscere i problemi della vita reale, senza conoscere cosa significa non avere un lavoro, avere difficoltà a pagare le bollette, a fare la spesa, dunque non conosce i problemi che dovrebbe paradossalmente risolvere (come un istruttore di scuola guida che non ha la patente e non sa guidare) è una sinistra morta, una sinistra che non ha diritto di cittadinanza è una superfetazione politica che scomparirà a poco a poco.
IL VOSTRO TEMPO E’ SCADUTO DALLA STORIA, SOLO VOI FATE FINTA DI NON ACCORGERVENE.
Quante discussioni inutili che la gente non comprende, le persone sono stanche sia dei lunghi discorsi, sia di quelli brevi, ma forse di questi un po’ meno perché sono più vicini ad essi.
Del resto una sinistra che è rappresentata da gente ricca e benestante che discute dei massimi sistemi in salotti esclusivi, senza conoscere i problemi della vita reale, senza conoscere cosa significa non avere un lavoro, avere difficoltà a pagare le bollette, a fare la spesa, dunque non conosce i problemi che dovrebbe paradossalmente risolvere (come un istruttore di scuola guida che non ha la patente e non sa guidare) è una sinistra morta, una sinistra che non ha diritto di cittadinanza è una superfetazione politica che scomparirà a poco a poco.
IL VOSTRO TEMPO E’ SCADUTO DALLA STORIA, SOLO VOI FATE FINTA DI NON ACCORGERVENE.
Dovrebbe ringraziare la città di Eboli e i suoi abitanti che lo hanno fatto signore a lui e a tutta la sua famiglia.
Si gli ebolitani amanti dei Forestieri fanatici e fessi.