Conte si è dimesso, va sul Colle. Partono le consultazioni ed è fuoco incrociato su Matteo Salvini: “Irresponsabile”.
Salvini tenta la carta del ritiro della sfiducia ma è tardi. È fuori gioco. Il Premier a Palazzo Madama è una furia contro Salvini lo guarda in faccia, è lucido e spietato. Gli sbarra ogni tentativo di recupero e lo boccia come: “Irresponsabile“; “scarso senso di responsabilità e delle Istituzioni“; far prevalere “Gli interessi di parte compromettono interesse Italia“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – L’avvocato del popolo, come si definì al suo insediamento il Premier Giuseppe Conte, ha tirato fuori grinta e unghie. Nel suo ultimo giorno alla guida di questo governo, il Presidente del Consiglio Conte ha messo da parte l’aplomb del professore che si muove con circospezione, e con i suoi toni garbati ha picchiato giù duro. E giù di lì ad una ad una, tutte le accuse e da subito ha posto sul banco un solo imputato: Matteo Salvini; e per lui non ci sarà la “Bestia” che tiene. È colpevole, ma cosa più grave è un traditore e così sarà per sempre.
“L’azione del governo si arresta qui“. E’ quasi a metà del suo intervento nell’aula di palazzo Madama che il premier Giuseppe Conte mette la parola fine ai 14 mesi di governo gialloverde aprendo ufficialmente la crisi, con le dimissioni rassegnate al presidente Mattarella che ha avviato le consultazioni a partire da domani alle 16. Un intervento in cui il presidente del Consiglio difende quanto fatto – “abbiamo lavorato fino all’ultimo giorno“ -, ricorda ancora il lavoro da fare, ma soprattutto ne approfitta per lanciare un duro affondo contro Matteo Salvini. Il premier è una furia e non usa giri di parole nel bollare Salvini come “irresponsabile” per aver aperto una crisi solo per “interessi personali e di partito“. Un crescendo di accuse che arriva dopo mesi passati a dosare e mediare ogni parola.
Conte ora è senza filtri. Ripercorre i mesi del governo elencando tutti i problemi creati dal leader della Lega, ultimo appunto la decisione di aprire una crisi con il rischio, ricorda Conte, che senza un nuovo esecutivo il Paese andrà in esercizio provvisorio e ci sarà l’aumento dell’Iva: “I comportamenti del ministro dell’Interno rivelano scarsa sensibilità istituzionale e una grave carenza di cultura costituzionale“. Il capo del governo che in diverse occasioni si rivolge a Salvini chiamandolo Matteo (Conte è seduto in mezzo ai due vicepremier) lo accusa di aver oscurato quanto fatto dall’esecutivo: “hai macchiato 14 mesi di attività mettendo in dubbio anche quanto fatto dai tuoi ministri“. Ma ad un certo punto, il capo del governo Giuseppe Conte arriva a definirsi “preoccupato” da chi “invoca piazze e pieni poteri“. L’affondo non si ferma solo alla decisione di mettere fine all’esperienza gialloverde ma tocca anche dossier delicati come il Russiagate.
Conte: “Al Colle per dimissioni”
Conte gli rimprovera di non essere andato in Aula e di aver creato problemi allo stesso Presidente del Consiglio, al Governo, al Paese. Il capo del governo non tiene fuori nulla dal suo intervento nemmeno il ricorso che Salvini all’uso di simboli religiosi. Si tratta per Conte di “uso incosciente di simboli religiosi“.
ECCO IL CALENDARIO DELLE CONSULTAZIONI
Roma, 21 agosto 2019
Ieri pomeriggio davanti Palazzo Chigi si è fermata una macchina vuota, ne è uscito Giuseppe Conte.
La paura fa novanta, Si salvi ni chi può. Pur di non votare questi qua sono capaci di qualsiasi incesto morale politico-ideologico Sì sono sputranati di brutto: il popolo libri premierà loro con una sonora bocciatura.
Occhio che dalle urne elettorali alle urne funerarie il passo è breve.