Il Comune offre l’alloggio a una Famiglia sfrattata: E polemica. Una storia di assistenza, solidarietà e ingratitudine.
Questa Storia di bisogni e di solidarietà, che voleva più discrezione e più delicatezza è stata sporcata dalla superficialità e dall’arroganza gratuita della interpretazione di un “Diritto” che va oltre il diritto stesso, fino a chiedere di ledere gli altri diritti. E la storia, sebbene assistita si trasforma in una piazzata dai contorni di una arrogante ingratitudine.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – La storia della famiglia che viene sfrattata e che il Sindaco di Eboli Massimo Cariello le trova una casa, evidentemente non gradita, ha innescato una polemica e rischia di diventare il tormentone di mezza estate, non escludendo ci possa scappare anche qualche querela, complice quella piazza virtuale dei così detti “Social”, utilizzata dai più come la “zorristica” di ogni vicenda, anche e soprattutto per gli sfoghi a sostegno di tante storie e anche di tante illegalità diffuse che fanno il paia soprattutto con le tante fake news.
Pertanto, sebbene è una delle tante storie verso le quali non si può semplificare ma occorre dedicare il giusto rispetto, e soprattutto discrezione, perché non si sconfini in una sorta di contesa laddove sembrerebbe che da una parte c’è il Mondo Crudele e dall’altra diritti negati e gli effetti punitivi e distruttivi di quel mondo ingiusto, va rispettata ma analizzata con serenità. Perché vi sia serenità di giudizio per questo caso e tanti altri come questa, è necessario che il “Mondo” si veda a colori e con tutte le sue sfumature, cosa che invece valutando i fatti sono state viste solo in bianco e nero non consentendo di osservarne le differenze.
Oggettivamente chi ha ascoltato le varie conversazioni fatte circolare ha avuto come prima reazione rabbia mista a sdegno, poiché quei messaggi contenevano tutta l’arroganza gratuita ed irridente verso una serie di iniziative che comunque erano state messe in campo dal Sindaco e dal Comune e delle quali ne abbiamo avuto chiara verifica, e quelle differenze stanno nella cronologia dei fatti che ci dicono che:
- Una famiglia è stata sfrattata da un alloggio per morosità;
- Questa famiglia si è rivolta al Comune e al Sindaco di Eboli;
- Il Comune e il Sindaco Cariello si sono mobilitati e hanno proposto e trovato alcune soluzioni, momentanee, a breve tempo, e di media durata, tra le quali, scartando una sistemazione in una casa-famiglia, quella di un pernottamento in un Albergo pagato dal Comune fino a trovare una soluzione definitiva, quella di trovare una casa in fitto con il contributo del comune che sarebbe intervenenuto con le tre mensilità di caparra;
- quella di un alloggio, in disponibilità del Comune, soluzione poi accettata e poi ritenuta sgradita;
- In questo frammezzo questa famiglia ha anche occupato abusivamente un alloggio, dal quale è stata immediatamente sfrattata. Alloggio da assegnare ad un’altra famiglia, anch’essa in difficoltà ma collocata in graduatoria in posizione utile per l’assegnazione e in attesa di essere convocata ed entrarvi in possesso;
- L’abitazione trovata alla famiglia di M. P., evidentemente non gradita è stata l’occasione per una terza persona, che vestiti i panni di Zorro ha ritenuto opportuno protestare per conto terzi, contestando, scelta, ubicazione, arredo, e rivendicando un alloggio, di quelli sottoposti all’assegnazione attraverso apposite graduatorie, andando oltre la graduatoria stessa e ovviamente contro leggi e regolamenti.
E allora tornando alla crudeltà, se il Mondo è crudele è solo perché gli uomini lo hanno reso tale. Tuttavia in questa crudeltà vi incappa tanta gente ivi compreso questa famiglia, che sfrattata, per morosità o per altro, si trova senza una abitazione. E una famiglia da un momento all’altro che si trova in mezzo ad una strada deve allertarci, così come si è allertato, su sollecitazione, il Comune, il Sindaco, la macchina comunale, la macchina istituzionale, i servizi sociali, la macchina della solidarietà. E laddove la Legge non può arrivare è la solidarietà a fare il resto. Ma LA SOLIDARIETÀ VUOLE DISCREZIONE, MOLTA DISCREZIONE e soprattutto delicatezza non piazzate, perché non vi siano distorsioni che poi facciano diventare: la solidarietà un atto di carità “arrogante”; la ricezione solidale un atto di ingratitudine arrogante; entrambe le arroganze ci disturbano e ci fanno vedere quelle cose in bianco e nero azzerando le sfumature e le verità.
Va detto che la nostra legislazione è protettiva e accompagna questi casi con una serie di leggi che vanno dalla concessione di somme per concorrere al pagamento della locazione, ad altri provvedimenti sotto forma di sussidi e assegni, ivi compreso un riconoscimento, in taluni casi, che consentono percorsi diversi, con l’ottenimento di alloggi in fitto agevolato di Case popolari o di proprietà comunale, seguendo apposite graduatorie, in più vi sono altre forme di aiuti che i Comuni mettono in atto, oltre all’assistenza dei servizi sociali che accompagnano le varie forme di disagio ovviamente tendendo in uno ad attenuarlo e risolverlo.
E così il fatto che il Sindaco trova casa a una famiglia e la famiglia l’accetta e dopo non gradisce e vorrebbe altro si presta ad una interpretazione che ci farebbe dire: Scusate, la prossima volta, troveremo una villa in pieno centro, di sei camere, tre bagni, arredata finemente, con tre computer, tre televisori, con il giardino all’inglese e una piscina, oltre ad un autista in livrea che a bordo di una Thesla elettrica l’accompagna nei suoi spostamenti, banalizzando da una parte il disagio e dall’altra tutte le forme di aiuti possibili messi in campo.
A tale proposito mi viene in mente un episodio avvenuto due giorno dopo il terribile terremoto del 1980, allorquando in piena mobilitazione per i disastri causati dalle scosse che avevano distrutto irreparabilmente quasi tutto il Centro Storico, reso inagibili decine e decine di palazzi, due dei quali crollati che lasciarono sotto le macerie due nostri concittadini, un signore a bordo di una moto Kawasaki di ultima generazione, parcheggió davanti al comune e avvicinandosi all’allora Sindaco Antonio Cassese rivendicava gridando ed inveendo un buono in soldi e un alloggio. Cassese mi chiese una penna e un foglio e rivolgendosi all’urlatore in Kavasaki chiese come la volesse la casa e man mano che l’individuo avanzava le richieste, la disegnava sul foglio. Venne fuori un appartamento con 5 stanze, cucina, bagni e soggiorno. Finito il disegno disse all’energumeno, dandogli il disegno: “Tiee, tiee“. Cassese gli gridò ogni cosa ricordando al motociclista in Kawasaki la drammaticità del momento, la distruzione, le morti. Un caso anche questo di arroganza e di prepotenza che ci fa vedere in maniera distorta le cose ma che non sminuisce i bisogni reali di tanta gente che in silenzio soffre e che per dignità, sbagliando, non chiede nemmeno, verso i quali dovremmo tutti allarmarci per mettere in campo tutte le nostre energie, istituzionali e solidali, per alleviare ed azzerare i loro bisogni, ci riporta alla Bibbia e a rispolverare il salmo 2Timoteo 3 che recita letteralmente:
“…. Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, traditori, sfrontati, accecati dall’orgoglio, attaccati ai piaceri……….. ……. Guardati bene da costoro!……..
È da costoro che dobbiamo guardarci? O il mondo è un altro? Intanto diciamo che questa storia è stata sporcata dalla superficialità e dall’arroganza gratuita della interpretazione di un “Diritto” che va oltre il diritto stesso fino a ledere gli altri diritti. Diritti contrapposti ad altri e che confliggono con l’osservanza di tanti doveri il primo fra tutti la Legge, o diritti arroganti che trasformano i principi di uguaglianza sociale come: Lavoro, una casa, la libertà….; In diritti e basta a prescindere dagli altri esaltando il proprio ego e addirittura essere sfrontati rispetto alla solidarietà?
Insomma in questa storia si è “zapariato” e si è sporcato tutto.
Eboli, 18 Agosto 2019
a prescindere che io tutti quelli che vivono di sussidi e parassitismo li manderei a lavorare nelle miniere di carbone piuttosto che vederli davanti ai bar che a eboli sono tante
ma le domande che mi pongo in questa vicenda sono tipo:
i contributi che fino a qualche mese fa venivano dati in forma (quasi) anonima per far fronte proprio alle spese di affitto con questa famiglia cosa è diverso?
e poi come mai è stata scelta una casa quasi inagibile?
tra le proposte fatte perché non sono state accettate?
e poi dov è la fake news? o è un altra parola del momento usata per attirare l attenzione?
che imbarbarimento, che vergogna, si strumentalizza tutto pur di attaccare un’amm.re…fra poco diranno che va in bagno e non tira lo sciaquone…stiamo al caffè..scorretto!