Grande successo con oltre 7.500 presenze per il sassofonista Daniele Sepe e il suo Jazz erudito “Taximi per Poseidonia”.
La serata “Guardando le stelle dei Greci”, Promossa dalla Regione Campania con il supporto di Società Campana Beni Culturali, è stato un evento speciale a porte aperte per il Ferragosto nella suggestiva cornice del Parco archeologico di Paestum, attraversando il Mondo antico dei greci, il mito, le stelle e il loro significato, tra musica e “contaminazioni”, misteri e phatos.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
PAESTUM – “Taximi per Poseidonia” e nel Parco Archeologico di Paestum, alla “luce” notturna dei Templi è arrivato il Jazz erudito del bravo e versatile musicista napoletano Daniele Sele che con strumenti, note e musica, ha spiegato ad un pubblico attento ed interessato la contaminazione dal tempo dei greci ai giorni nostri.
E al Parco Archeologico di Paestum, di fianco alla “Basilica” dedicata ad Hera, nell’ambito della visita guidata “Guardando le stelle dei Greci“, un pubblico numerosissimo (oltre 7.500), ha assistito ad una esibizione straordinaria del sassofonista napoletano Daniele Sepe e la sua Band in “Taximi per Poseidonia”., incantati da uno scenario mozzafiato dei Templi di Hera (La Basilica) e Poseidone.
Il Concerto-Spettacolo, cultural-politico social-solidale del jazzista Sepe, si è tenuto in due appuntamenti serali: dalle 20:00 alle 20:30; e dalle 22:00 alle 22:30; per accompagnare e chiudere la giornata ferragostana di cui al programma “Guardando le stelle dei Greci” ai Templi di Paestum, la quinta edizione di Campania by Night, una serie di eventi ed itinerari culturali che hanno lo scopo di scoprire siti archeologici, musei e borghi dopo il tramonto.
Insomma un programma di valorizzazione, realizzato dalla Scabec SpA Regione Campania, che raccoglie oltre 100 appuntamenti in più di 10 luoghi, tra siti noti e località meno conosciute. Una passeggiata, quella della serata ferragostana che si è svolta nella zona del Tempio di Nettuno e della cosiddetta Basilica, alla scoperta dei miti e delle costellazioni legati alla cultura classica, e, attraverso loro, conoscere la storia e le leggende ad esse legate, con l’approfondimento, ogni settimana, di un diverso mito, oltre che offrire la possibilità di osservare il cielo al telescopio.
Taxim invece, come ha spiegato Daniele Sepe nella parte introduttiva del Concerto, è il termine con cui si indica nel mondo musicale e popolare della Grecia l’improvvisazione. Il “Taxim” spiega ancora il sassofonista “introduce la canzone e il rebetiko, un genere di musica greca nato all’inizio del ‘900 dall’incontro con la cultura turca“. E proprio pensando alla Grecia e a quel Mondo antico al di là dello Ionio, fino a giungere al Medio oriente e all’Oriente, è stata l’occasione per il musicista Jazz di dare quel tocco politico e sociale a quella “rappresentanza” di uomini venuti da lontano che ci ha lasciato quel grande bacino archeologico, attualizzando lo status di quei greci (i primi immigrati), che hanno lasciato la loro terra e hanno scelto quella che ora è la nostra, portandosi appresso la loro civiltà, il loro modo di vivere, e con questi le scienze, la musica e tutte il loro bagaglio di conoscenze, e di qui incrociandosi con le culture e le esperienze locali si è favorita quella contaminazione di cui lo stesso sassofonista Daniele Sepe ne è portatore. Portatore “sano” di culture musicali che attraverso gli strumenti, i suoni, i ritmi, ha regalato al pubblico brani straordinari di quel Jazz “erudito” incantandolo. Peccato. Peccato che il tempo sia stato così breve. Una brevità legata alla gratuità? Chi sa perché tutte le volte che si aprono le porte dei musei e le aree archeologiche al pubblico, tempo e percorsi sono sempre limitati.
Ma lo scenario è talmente suggestivo che non lascia spazio ad altre considerazioni se non a quelle di godersi questi frammenti partecipativi fino all’8 settembre, e molti o meglio la gran parte dei visitatori, si accontenterà di partecipare in massa nei giorni di accesso gratuiti, e indipendentemente dai tempi brevi delle visite, tuffarsi nel mondo antico alla scoperta di se stessi, e dare una lezione a chi solo a tratti si rende conto e si ricorda che la partecipazione non può escludere chi nemmeno si può permettere i costi degli ingressi a Musei e Parchi archeologici.
Una lezione per i, sia pur bravi, Direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel, e la Direttrice della Sopraindendenza di Salerno e Avellino Francesca Casule, ricordando loro che la cultura, l’arte, i musei, i Parchi non sono accessibili ad una famiglia normale, tranne che non passi attraverso grandi sacrifici, al contrario possono permetterselo solo i ricchi. Ma ai ricchi queste cose piacciono o preferiscono il Bilionneir ai Templi, il rapper Skioppi che incita alla violenza di genere a Sepe? E ricordando a loro, alla Regione Campania e al Governo, che con la Cultura come per la Scuola e l’istruzione, la Sanità e i servizi alle persone svantaggiate non si fa business, essa stessa è business, figuriamoci se può essere affidata ad una Società per Azioni (Scabec) che al contrario invece è proiettata per la sua natura di Spa nel mondo della finanza e deve fare necessariamente utili.
Paestum 16 agosto 2019