Emergenza ambientale, protesta sociale, rabbia. In Consiglio è anarchia. La “folla” chiede: dimissioni; un Assessore; il commissariamento dei rifiuti.
Dalla protesta al caos il passo è breve ed è lastricato di tante insidie ghigliottinesche, come quella che le teste della protesta immaginano di cappottare la Giunta al grido “dimissioni”, sostituire e indicare un Assessore, ritenendolo “per editto del popolo” inadeguato perché avvocato. Arriva l’accusa alla Procura della Repubblica.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Emergenza ambientale, protesta sociale e rabbia, e in Consiglio comunale regna caos e anarchia. La gente è esasperata, cerca soluzioni ma “le teste” della protesta non riescono a governare gli eventi, e prima che la Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, un po’ frastornata ma comunque attenta a non arringare le folle, con pazienza attende e poi interviene. Racconta pari pari quello che ha fatto come Sindaca, e non dimentica nessun passaggio, ivi compreso le due proroghe concesse ma anche tutte le ispezioni, le denunce le proteste, ordinanze, gli incontri e i risultati, piccoli piccoli, ma risultati come quello dei 2milioni di euro per ammodernare il Sito di Compostaggio di Eboli, individuato come il maggior colpevole della puzza in Città. Colpevolezza ex aequo con gli oltre venti impianti che trattano rifiuti e che hanno regalato il titolo di “Polo dell’immondizia” alla Città. Risultati magri a giudicare dall’ultima ecxalation del rogo alla New Rigeneral Plast, ma spingono la Francese a fare accuse specifiche alla Magistratura che sebbene destinataria di tante denunce nulla ha fatto in termini di avanzamento delle indagini. Certo, la giustizia è lenta, deve, nei suoi percorsi, usare lenti di ingrandimento ma deve essere anche sollecita altrimenti, arriva un incendio e quelle prove se ne vanno a puttane. Tornando al Consiglio-assemblea, si è anche appreso che quelle balle erano lì da più di sette anni, anche durante le gestioni commissariale. Vuoi vedere che se si indaga un altro poco stanno li dal tempo degli Etruschi? Fatto sta che la puzza la sentiamo oggi e le balle sono state bruciate il 3 agosto scorso.
Dalla protesta al caos il passo è breve ed è lastricato di tante insidie, non ultime quelle di un bel po’ di urlatori, e sebbene sia comprensibile la loro rabbia non giustifica un clima da confusione, cosa alla quale neanche a farlo apposta lo ha fatto notare Gerardo Motta, il quale sottolineando come sia drammatica la situazione ha anche ammonito gli urlatori ad essere rispettosi dei ruoli e di evitare divisioni, le quali non giovano e al contrario danneggiano ogni possibile raggiungimento di un risultato positivo. Un assist alla Sindaca? Assolutamente no, solo la sottolineatura del rispetto dei ruoli, e a proposito poi, nel caos è spuntato un domunento, pare redatto dai Comitati di protesta, attraverso il quale si chiede il Commissariamento e si chiede la nomina di un Assessore all’ambiente indicato dai Comitati. La motivazione: Non può essere un Avvocato.
Marcello Capasso per POLITICAdeMENTE
Urla e proteste, calca e spintoni. È stato necessario schierare i poliziotti in Aula consiliare per contenere la rabbia dei manifestanti ed evitare il peggio. Stiamo parlando dell’incontro tenutosi stasera tra i cittadini e l’Amministrazione comunale.
Alle ore 18, al Palazzo di Città, era in programma una riunione del Consiglio comunale, ma l’ordine del giorno è presto saltato, perché a tener banco, nell’agitazione generale, è stata la questione ambientale, ripropostasi drammaticamente in città dopo il rogo dei rifiuti verificatosi sabato scorso alla New Rigeneral Plast. La Sala consiliare è stata letteralmente invasa dai cittadini che, nei giorni scorsi, s’erano dati subito appuntamento – complici i social media – per chiedere alla Sindaca Cecilia Francese di render conto dell’accaduto.
Sono bastati pochi minuti affinché, all’esterno, anche Piazza Aldo Moro si riempisse di cittadini, uomini e donne, giovani ed anziani, giunti finanche con i loro bambini, mossi dalla medesima preoccupazione per la salvaguardia del territorio e per i rischi a cui è ancora una volta esposta la salute pubblica.
Perché tanta rabbia? La ragione è semplice: la gente è esasperata, non ce la fa più a vivere in una città in cui si ripetono roghi di ecoballe e rifiuti da smaltire. In pochi anni si sono avuti diversi incendi in siti privati i cui titolari avrebbero potuto e dovuto prendere le adeguate precauzioni per evitarli.
Se a questo si aggiunge l’aumento dei rifiuti da smaltire nel sito di stoccaggio pubblico e la mancata partenza delle bonifiche sulla Castelluccia, si può capire il clima infuocato in cui è iniziata la riunione del Consiglio comunale, nella quale la Sindaca ha cercato di spiegare ciò che l’Amministrazione comunale ha fatto in questi anni, soprattutto relativamente ai controlli preventivi messi in campo per contrastare lo smaltimento illegale ed irregolare dei rifiuti.
Grazie all’intervento di Antonio Pappalardo, marito della cara Marianna Gioia, giovane donna deceduta pochi giorni fa a causa di un tumore, il silenzio è calato in Aula e si è potuto svolgere, seppur a singhiozzi, il confronto con la Sindaca e con i rappresentanti delle associazioni e dei comitati ritrovatisi per l’occasione. Ed il plauso va al giovane Antonio che, in un momento di estremo dolore personale e familiare, ha voluto essere presente per dare un segnale di partecipazione e coraggio all’Amministrazione e alla cittadinanza intera.
Riteniamo che questa sia la linea, questo sia l’atteggiamento da seguire: occorre essere uniti nel combattere la guerra dei rifiuti, con coraggio e fiducia, con lealtà e determinazione.
Il laboratorio socio-politico “CoscienzaSociale” dell’Azione Cattolica sarà presente nel dibattito pubblico per contribuire alla ricerca di soluzioni condivise e solleciterà innanzitutto i laici cattolici ed i sacerdoti delle parrocchie cittadine a partecipare attivamente alla vita comunitaria. (Marcello Capasso – Coordinatore CS)
Battipaglia, 8 agosto 2019