Forza Italia in liquidazione e il “Direttorio”: No di Carfagna e Casciello

Il Tavolo delle regole di FI si rompe. Berlusconi lancia l’Altra Italia. Toti va via. Carfagna resta ma non ci sta.

L’On. Gigi Casciello (Forza Italia) con Berlusconi e a sostegno della Carfagna boccia il Coordinamento Nazionale come “Direttorio”: «La proposta organizzativa del tavolo delle regole tradisce le attese del popolo di Forza Italia». Erano pronti già i sondaggi di Piepoli e Mannheimer. 

Berlusconi-Casciello-Carfagna-Toti
Berlusconi-Casciello-Carfagna-Toti

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – “Tavolo delle regole” o Tavolo dell'”ultima cena” di Forza Italia? Quello che si è consumato con lo strappo definitivo del Governatore della Liguria Giovanni Toti che ha lasciato il “Tavolo” imbandito di nuove regole che hanno portato alla nomina di un “Coordinamento di Presidenza” bocciando categoricamente anche l’ipotesi di una nuova formazione politica (“Altra Italia“), di respiro liberale e democratica di centro che ha lanciato Berlusconi, porta FI in piena confusione. E la nomina del Coordinamento di Presidenza ha portato anche al distinguo della Vice Presidente della Camera dei Deputati Mara Carfagna. Coordinamento ritenuto dalla Vice presidente del Senato “A superamento degli incarichi” dei Coordinatori, conferiti il 19 giugno, del quale ne faranno parte, oltre a Bernini, Gelmini, e Tajani, anche Sestino Giacomoni. Carfagna, che di questo nuovo coordinamento ne è venuta a conoscenza solo dai giornali però, ne prende le distanze, lo boccia e aggiungendo: «non ne faccio parte e del quale nessuno mi ha chiesto di farne parte e di cui non intendo farne parte» e addirittura si spinge nel definirlo “Comitato di liquidazione” di Forza Italia

Giovanni Toti
Giovanni Toti

Ed è così che Giovanni Toti ha annunciato l’uscita da Forza Italia dopo la riunione sul tavolo delle regole. «Altra Italia mi dà il sapore dell’auto d’epoca: non si paga il bollo ma si va anche poco lontano. Purtroppo la tragedia si sta trasformando in farsa. Mi pare che ci siano le condizioni per cui ognuno vada per conto suo, è Forza Italia che esce da se stessa. Auguro buona fortuna a tutti».

Al dibattito intervengono diversi esponenti politici di Forza Italia come Paolo Romano e l’onorevole salernitano Gigi Casciello, il quale afferma che il percorso tracciato in origine ha subito una virata rispetto a quello concordato sulla proposta del Presidente Silvio Berlusconi: «La proposta organizzativa del tavolo delle regole, tradisce le attese di sindaci, amministratori locali, militanti e di quanti che dal 1994 hanno creduto e continuano a credere in Forza Italia».

Mara Carfagna-Gigi Casciello
Mara Carfagna-Gigi Casciello

«Non si può tradire la speranza del popolo azzurro con un’ipotesi di direttorio che annulla le decisioni comunicate dal Presidente Silvio Berlusconi il 19 giugno scorso ai Gruppi Parlamentari di Forza Italia – continua l’onorevole Casciello -. Per questo condivido in pieno quanto affermato dalla Vicepresidente della Camera, onorevole Mara Carfagna, che ha detto “no all’insediamento di un coordinamento di presidenza che va in direzione esattamente contraria alle intenzioni manifestate dal Presidente”».

«Nel confermare la mia lealtà a Silvio Berlusconi, – conclude il Deputato Gigi Casciellosono certo che proprio il Presidente saprà trovare la giusta soluzione a quello che al momento appare come un pasticcio indigeribile»

Toti-Carfagna
Toti-Carfagna

Non si fa nemmeno in tempo a fare lo strappo ed ecco che il progetto di Toti, che si potrebbe chiamare: Cresciamo insieme o Cambiamo insieme; lontano da Forza Italia, per dar vita a una formazione liberale, riformista e cattolica con lo scopo di allearsi alle prossime elezioni con la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, per scaricare Berlusconi e dare il ben servito al M5S ci concretizzerá con la costituzione dei gruppi parlamentari subito dopo la pausa estiva. Toti non ha fatto nemmeno in tempo ad annunciare lo strappo e già Piepoli gli attribuisce un 4% e Mannahimer il 2%. I due sondaggi sti, i sondaggi li avevano dietro il televisore, e via, subito sono partiti i risultati, ora bisogna solo crederci, tanto ormai in Italia un sondaggio favorevole non si nega a nessuno purché non si tratti del M5S e del PD, poi per crederci davvero basta solo aver “fede”.

Salerno, 2 agosto 2019

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