Autonomia differenziata e l’accellerata del Governo. L’On. Conte (LeU): “Una Legge quadro per coinvolgere tutte le regioni“.
Oggi il Sud ricevere circa 12.000 euro pro capite a fronte dei circa 14.900 che riceve il Nord, ed è proprio in quei 3.000 euro in meno, che per la Campania salgono a 4.000 euro che sta la differenza. La Campania ha il 30% degli Ospedali in meno rispetto alla Lombardia.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – Il tema dell’autonomia è in discussione da decenni, da quando oltre alle Regioni a statuto speciale come il Trentino, la Valle d’Aosta e la Sicilia, la Lega di Bossi, minacciava la secessione nelle piazze e slinguava nelle stanze dei bottoni insieme al suo principale alleato Silvio Berlusconi, favorendo allora la Lombardia con una serie di rapine, si ricordi quella dei 102 allevatori padani per i quali l’Italia pagò 1,3 miliardi di euro invece di riscuoterli dai produttori che erano stati multati dall’Europa per il periodo che andava dal 1995 al 2009. Un regalo ma portando il conto agli italiani, mentre il Silvio nazionale faceva i cazzi suoi.
L’autonomia, sebbene fosse il “manganello” che Bossi brandiva ogni qualvolta rivendica qualche beneficio per la Padania a scapito di tutti gli italiani, comunque era un progetto politico a fronte di nulla, che ne la Destra e ne la Sinistra sapeva contrastare e contrappone un altro più credibile, fino a che nel tempo è diventato un cappio al collo, al punto tale che per non rimanere strozzati, il centrosinistra con Dalema e compagni volle cavalcare la tigre e fece propria una legge che se nelle prime intenzioni c’era quella di intestarsi un progetto, ben presto si è mostrato un aborto, un imbuto verso il quale oggi Lombardia, Veneto e Emilia e Romagna si sono diretti occupando quell’orifizio senza concedere spazi a chicchessia.
Chi prima si alza si calza, recita un vecchio detto che voleva dire che quando c’è un paia di scarpe, il primo che se le mette lascia tutti gli altri scalzi. Ed è proprio qui che sta l’imbroglio, dal momento che tre Regioni per prime, chiedono di sedersi al tavolo con il Governo per attribuirsi, appunto, in maniera differenziata, gran parte delle dotazioni che comprendono strade, Autostrade, Porti, Aeroporti, infrastrutture varie, Scuole, Ospedali, Caserme, ivi compreso forze dell’ordine e via di seguito, utili alla Nazione, realizzate con i soldi di tutti attraverso programmazioni e finanziamenti Nazionali e Comunitari, escludendo tutte le altre regioni.
L’imbroglio, tra l’altro, ancor prima di iniziare a discutere, sta proprio nella sua definizione con l’aggettivazione “differenziata” per significare che alcune regioni, e solo alcune, chiedono appunto di differenziarsi, ma passando su quei principi costituzionali che metteno in pericolo l’unità Nazionale. Principi che indipendentemente dalle maggiori spese sostenute in talune ragioni per motivazioni strategiche, erano la base dell’uguaglianza. Uguaglianza tuttavia che ci ha portati man mano a giungere ad una spesa storica pubblica che vede il Sud ricevere circa 12.000 euro pro capite a fronte dei circa 14.900 che riceve il Nord, ed è proprio in quei 3.000 euro in meno, che per la Campania salgono a 4.000, che sta la differenza. Differenza che diventa stratosferica se si considera che questa operazione si è ripetuta e consolidata negli anni del ventennio Berlusconiano. All’Italia i 20ntenni hanno portato sempre sfiga.
Di qui le preoccupazioni del mondo politico, o almeno quello che ancora ha a cuore l’Unità Nazionale e tra questi l’onorevole campano Federico Conte di LEU, nel silenzio delle intere delegazioni parlamentari meridionali dei partiti di Governo (Lega e M5S) che nemmeno se ne ricorda i nomi. Conte ha evidenziato molti dubbi ma ha avanzato anche proposte. “Il Governo si faccia promotore di una legge quadro che coinvolga tutte le regioni, non solo quelle che hanno chiesto l’autonomia differenziata”. Ha chiesto Conte, deputato di Liberi e Uguali, illustrando il testo di un Question time a Montecitorio indirizzato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Una norma – continua il parlamentare salernitano – che stabilisca limiti, modalità, obiettivi e sistemi di monitoraggio del trasferimento dell’autonomia differenziata alle regioni richiedenti, garantendo, al tempo stesso, che alle altre regioni vengano assegnate risorse adeguate ad assicurare servizi uniformi per il territorio nazionale. Nel contempo, all’avvio di questa procedura, e già dalla prossima Legge di Stabilità, venga approntato un piano straordinario di investimenti per dotare il sud delle strutture e delle infrastrutture necessarie all’erogazione dei servizi di cui il nord è già dotato”.
In soldoni Conte e chi si oppone alla furba e prepotente volontà dei Governatori della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia e Romagna di indossare i panni degli sfasciacarrozze e mandare all’aria il Paese, sostiene che qualsiasi discorso sulle autonomie deve interessare tutte le regioni, nessuna esclusa e i principi di uguaglianza non sono negoziabili. Cosa significa? Significa innanzitutto che bisogna partire dalle dotazioni di base, seguendo le vocazioni delle singole aree e in base a queste distribuire le risorse. Ma se oggi a parità di abitanti in Lombardia ci sono più o Ospedali e in Campania il 30% in meno, , che facciamo? Vogliamo offrire le stesse change a tutti per modo da non costringere i cittadini a recarsi al Nord per curarsi e non perché li sono più bravi, ma solo perché essendoci più Ospedali e più posti letto le liste di attesa sono più corte. E se nel settentrione d’Italia si deve realizzare un passante che dall’Europa occidentale giunga a quella orientale, forse è giusto che si faccia anche un “passante” ferroviario e stradale che colleghi l’Italia “tirrenica” a quella “adriatica” e la Calabria alle Puglie. Potremmo mai pensare ad accordi interregionali per realizzare infrastrutture strategiche? Si potrebbe fare esempi all’infinito ma questa storia somiglia molto a quella del Lupo e dell’Agnello. E forse un po’ di orgoglio in più la classe politica del Sud dovrebbe avercelo anziché di seguire in gregge i nuovi pastori.
Roma, 24 luglio 2019
Eletto forse con il minor numero di voti a livello nazionale in un partito fantasma che si è dissolto subito dopo il voto e non esiste più e che cerca di proporsi come uno statista. Fortuna? Capacità? Forse entrambe ma del suo mandato concretamente cosa resterà?
Vedremo tra poco quando si tornerà a votare………
Ma ancora … e basta! Se il sud riceve una percentuale inferiore di soldi rispetto al nord la risposta è molto semplice. Chiedetelo al padre di questo tizio che oggi si ritrova a montecitorio seduto tra i banchi insieme alle frattaglie dell’estrema sinistra, tutti deputati con carte di credito e conti ricchissimi!
Sarebbe bello invece almeno capire come certi personaggi si siano arricchiti alle spalle dei cittadini del sud. Eh ma si sa in Italia i ricchi e potenti, specie se ladri del denaro pubblico, non pagano mai e il sistema giudiziario e fiscale per loro non esiste. Caro signor onorevole junior la pacchia è finita, i soldi oggi li dovete spendere, nel 2019 al sud votano Lega. Fattene una ragione! E se dovesse venirti in mente, vista l’inconsistenza politica, comunicativa e culturale, di candidarti per i governicchi locali sappi che ti stiamo aspettando. Tanti sono pronti a lasciare le proprie residenze per ritornare ad Eboli giusto per il giorno del voto. Ai voglia di presentarti con le frattaglie locali della sinistra? Fai pure … ti stiamo aspettando!
La Sinistra dei ricchi, non è Sinistra, poi il Sud impari a spendere bene le risorse e a non far tornare indietro i fondi UE, o non cresceremo mai.
Federico sei un bravo ragazzo, intelligente e colto, un po lib lab, ma va bene, solo che sei un privilegiato dunque non puoi rappresentare questa parte politica.
un abbraccio.