Mare verde sporco sul litorale Battipagliese: Il Comune ha fatto i controlli. Non sono alghe ma piante di acqua dolce.
Individuati gli effetti si giunga alle cause e a chi inquina. I Comuni controllino i Consorzi di “bonifica”, gli impianti serricoli, le Organizzazioni di Produzioni Agricole, gli allevamenti Bufalini, il settore lattiero caseario. Hanno i sistemi di raccolta di acque di scolo e piovane? Hanno le vasche di raccolta? I rifiuti organici e gli scarti di produzione come li smaltiscono? I comuni scelgano: O con gli inquinatori o con i cittadini.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «Il Comune di Battipaglia sta effettuando continui controlli, dal primo giorno senza chiedere l’intervento della Capitaneria di Porto, per la situazione che purtroppo stiamo subendo delle alghe che rendono il mare verde. – Si legge in una nota stampa del Comune di Battipaglia in relazione alle erbe presenti in maniera persistente da giorni sul litorale Marino di Battipaglia e di Eboli – Le analisi che abbiamo affidato sin da subito sono state eseguite sia dal laboratorio specializzato Neotes Srl, sia dall’Arpac. I campioni prelevati sono stati sottoposti a due tipi di indagini sia per la ricerca di parametri microbiologici sia per la ricerca di fitoplancton.
Inoltre, – si aggiunge nella nota – abbiamo richiesto sempre all’Arpac un sopralluogo mirato alla verifica della gestione dei rifiuti presso l’idrovora. Per ora – conclude la nota stampa – sembra dai risultati parziali che queste alghe siano provenienti da acque dolci e che non ci siano problemi di tipo microbiologico, a completamento delle analisi, daremo seguito a tutto quanto possibile per la risoluzione del problema a tutela delle attività e del territorio».
Si incomincia a fare chiarezza: Meno male. La chiarezza, come riportato in più di un articolo da POLITICAdeMENTE, ci dice anche e innanzitutto che non sono alghe, e quindi non si faccia gli struzzi e si incominci ad individuarne anche le responsabilità e soprattutto le colpe di chi ha causato questo spiacevolissimo “inconveniente”. Ricordiamo al Comune e ai colpevoli, che quello dell’inquinamento è un reato penale. Colpe gravi da parte di chi dovrebbe sorvegliare che questo non accada. Colpe gravissime da parte di chi volontariamente, pur sapendo che nei canali di scolo che lambiscono i terreni agricoli e che poi vengono convogliati in canali che giungono alle idrovore, vi sono questi tipi di piante lacustri, ben visibili lungo i percostri stradali, che se non opportunamente raccolte e depositate in apposite vasche da destinare agli impianti di trasformazione, si riversano in mare generando quel fenomeno che è stato denunciato in questi giorni, che in aggiunta ad altre fetenzie contenenti quelle acque, si in origini dolci, ma sporche e putride, rendono il nostro mare una fetenzia, verde ma non verde smeraldo, ma verde putrido da fogna.
In questa storia sembra vi siano alcuni, specie chi dovrebbe controllare, che proteggono gli inquinatori, e il Comune di Battipaglia e quelli di Eboli e di Capaccio-Paestum farebbero bene a prendere le distanze e finalmente stabilire la verità. Non basta aver individuato il tipo di inquinamento, ma è giusto sapere anche le cause, per individuare i rimedi affinché questo fenomeno non si verifichi mai più.
Purtroppo dell’ARPAC nessuno più si fida, dei Consorzi di Bonifica non ne parliamo proprio, figuriamoci se possiamo fidarci dei principali attori dell’imprenditoria locale: Le grandi Aziende Agricole, specie quelle che hanno impegnato tutti i loro terreni in impianti serricoli. Ci piacerebbe sapere se hanno realizzato un adeguato servizio di raccolta delle acque con canali e una opportuna vasca di raccolta delle acque di scolo e piovane; Delle grandi Organizzazioni di Produzioni Agricole, quelle della quarta gamma e della così detta 5^ gamma; Delle decine e decine di Aziende bufaline e quelle del settore lattiero-casearie per le quali sarebbe interessante conoscere il sistema di raccolta e di smaltimento delle acque di lavorazione e di produzione; Per carità di patria non elenchiamo tutte le problematiche legate al ciclo dei rifiuti urbani, anche queste causa di inquinamento dell’aria, del suolo, delle acque, come allo stesso tempo tutte le vicende legate agli scarichi fognari e ai relativi impianti di depurazione e sapere, quanti sono, dove sono, se funzionano e se sono adeguati a coprire l’intero territorio; Insomma stiamo, come si suol dire, con le “pacche” del culto nell’acqua.
Fa bene il Comune di Battipaglia a non fidarsi e ordinare proprie indagini, adesso però ci aspettiamo le dovute conseguenze, e per una volta, senza che le donne fraintendano, la Sindaca Cecilia Francese cacci le “palle” e si comporti di conseguenza. Speriamo che faccia altrettanto il suo omologo ebolitano Massimo Cariello. Entrambi scelgano: O stare dalla parte di pochi inquinatori e tra questi anche quelli di pochi scrupoli, o stare dalla parte dei cittadini e soprattutto dalla parte dell’ambiente. Questo non significa perseguire gli imprenditori dei settori individuati come i più coinvolti in questo colossale inquinamento, ma le stesse Aziende devono saper convivere con il resto della comunità senza essere invasivi e senza subire vessazioni, osservando tutte le prescrizioni che sono già contenute nelle leggi regionali relativamente alla realizzazione degli Impianti Serricoli, e parimenti per la realizzazione delle Stalle, dei Caseifici e prestare ogni attenzione sul sistema della così detta Bonifica in capo ai Consorzi.
Battipaglia, 24 luglio 2019