Salerno, Vito Mercurio, le Opere. Mostra di Arte contemporanea: Tra inquietudini, passioni, musica e colori.
Dall’8 al 12 agosto, Sala Bottiglieri, Palazzo Sant’Agostino della Provincia di Salerno, “Il canto dei miei colori”, Personale d’arte contemporanea del musico-pittore Vito Mercurio. Violino e pennello, note e colori e… l’arte diventa espressione di “note pittoriche”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – «L’artista Vito Mercurio, musico-pittore ci offre la lettura delle sue ultime creazioni, originali e creative, come risultanze del legame, per lui inscindibile, tra le due forme d’arte: musica e pittura. Il nucleo fondante delle sue creazioni pittoriche è racchiuso nella maestria che è sapienza compositiva degli accostamenti cromatici vibranti di linfa vitale, acquisita negli anni. Infatti Mercurio utilizza il mezzo pittorico alla stregua del violino, suo strumento musicale preferito, ed imprime alle stesure cromatiche la gradualità tonale delle note musicali. Leggere le opere pittoriche di Vito Mercurio, equivale ad immergersi nell’essenza del suo inno alla vita, monito e anelito per tutti». Dice la critica e storica dell’arte Giuseppina Pecoraro nel presentare la Mostra personale pittorica di Arte contemporanea, “Il canto dei miei colori“, di Vito Mercurio che si è inaugurata ieri e che proseguirà fino al 12 agosto, nella Sala Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno.
Ha ragione la Pecoraro quando parla dell’arte “plurale” di Mercurio, di quella che egli sente di esprimere non solo attraverso le note, la composizione, ma anche i colori, le emozioni che attraverso il suo violino e il suo pennello, fa passare da uno spartito ad una tela rendendo vincente quel binomio musica-pittura, quel binomio che lo caratterizza come “musico” e “pittore”.
E il Musico-pittore ha la capacità di trasmettere il proprio mondo interiore, tipico di ogni artista, fatto di sofferenze, di inquietudine, che si indaga, ma che si mette in discussione, che si esclude e si espone, offrendoci il “guardo” che solo gli Artisti sanno osar cogliere, trasmettere, scrutare e comprendere la società e il tempo che si vive. E Mercurio ci offre con le sue opere il “terzo” occhio, quello della semplicità ma anche della forza e della capacità di andare oltre la vista stessa. Un dono. E la pittura di Mercurio è un dono che ti cattura e ti attrae con la sua capacità di accostare le diverse forme di arte, fatte di suoni, di colore, di luce. Una scoperta sconvolgente la sua arte, il suo saper osservare, usare, tradurre attraversando quell’essere e il suo divenire, nella ricerca continua della forma perfetta, non accontentandosi mai del perfettibile e magari scoprire anche come quei colori cantano.
Ma se la società si evolve, attraverso le arti, l’umanità riesce a tenerle il passo. Anche la musica riesce ad accompagnare i cambiamenti. E i colori? Per Vito Mercurio suonano, cantano e dopo aver percorso alcuni tratti della sua lunga carriera artistica, come musicista, autore e curatore musicale di diversi artisti come Giorgio Gaber, o da autore di canzoni di grande successo come “Nostalgia canaglia” successo di Al Bano, confessa: “Quando scrivo, compongo, eseguo e dipingo, è sempre come se fosse la prima volta. Suono e dipingo perché mi piace. – rispetto alle sue inquietudini aggiunge – Il mio percorso e sempre stato tortuoso e bello. Ho sempre vissuto il dualismo tra musica e pittura, e oggi posso dire che quest’ultima è più vera. La pittura come la musica non ha suoni, sono io che le accoppio. La pittura mi ha portato in un’altra dimensione.
Ma sebbene la pittura è discreta, silenziosa deve pur camminare, così come l’arte deve camminare, e Mercurio le sue opere, evidentemente, le fa accompagnare nel loro “cammino” dalla musica, e suoi quadri diventano espressione di “note pittoriche“.
D’altra parte a ricordare come sia lungo il percorso artistico e culturale di Vito Mercurio e della sua Famiglia d’Arte, ci ha pensato il Senatore ed ex Presidente della Provincia di Salerno, ora ambasciatore nel Mondo della Dieta Mediterranea Alfonso Andria, il quale nel suo intervento lo ha messo in evidenza: “Il mio rapporto personale mi ha consentito di apprezzare la pluralità di una armonia artistica, che ho visto maturare nel tempo. Una caratteristica che mi ha sempre attratto. E dagli anni 70, ai tempi della Nuova Compagnia di Canto Popolare, di cui Vito ne era componente e tra i principali animatori, la mia ammirazione è solo accresciuta perché ho avuto il piacere di vivere le evoluzioni, la crescita e i successi di Mercurio e della sua Famiglia d’Arte“.
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Foto gallerry
Salerno, 10 luglio 2019