Si è concluso con successo il 1° Congresso nazionale FISI che ha confermato Scotillo alla sua guida.
Dal tema: “Per una Sanità migliore, verso una Sanità gratuita ed efficace per tutti”. Gli interventi di delegati e ospiti tutti di impronta leghista: Sica, Falcone e Tommasetti, si è concluso il 1 Congresso nazionale FISI. E tra criticità e proposte si è parlato di Sanità e di mala sanità.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
Sono stati molti i temi e molti gli invitati che hanno discusso dei temi proposti e sebbene quelli principali fossero appartenenti alla Sanità, al suo mondo e conseguentemente alla salute del cittadino si sono inevitabilmente trattati anche quelli politici, per nulla secondari in tema di Sanità. Era scontato tra l’altro, atteso la folta partecipazione degli ospiti che hanno caratterizzato inequivocabilmente l’impronta, tutta all’insegna della Lega salernitana, con la folta presenza dei nuovi esponenti politici del Partito di Salvini.
A partire dal Coordinatore provinciale e vice regionale della Lega Mariano Falcone, all’ex Sindaco di Pontecagnano Faiano e consigliere provinciale Ernesto Sica, dello stesso Rolando Scotillo e del Rettore Magnifico dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti candidato non eletto per la Lega alle ultime elezioni Europee e quest’ultimo, in particolare nel suo intervento, ad esclusione della ultima campagna elettorale, mai aveva trattato questioni politiche nei suoi tantissimi incontri a cui ha partecipato da Rettore, ha posto l’indice sulla mancanza di una vera programmazione sanitaria in Regione Campania ed ha parlato di vera e propria Malasanità in Campania.
Impronta che è proseguita negli interventi del consigliere provinciale della Lega Ernesto Sica, del segretario provinciale della Lega Mariano Falcone, i quali hanno parlato di “militarizzazione” delle poltrone di comando nella Regione Campania e di una cattiva gestione della sanità in Regione tesa solo al soddisfacimento di interessi di partito e non della collettività. Intanto sembra si sia aperta la campagna elettorale della Lega in previsione delle elezioni Regionali della primavera prossima, e la Lega ci sarà. Come? Con una propria lista che vedrà, come circolano le voci, tra i candidati al Consiglio regionale sia Sica che Falcone e probabilmente lo stesso Scotillo e il Rettore Tommasetti. Quest’ultimo se dovesse concretizzarsi una rinnovata alleanza do centrodestra sarebbe proposto a candidato Governatore in alternativa a Russo di Forza Italia.
Particolare attenzione è stata data dal Segretario Generale della FSI-USAE Adamo Bonazzi, a cui la Federazione FISI afferisce, ai Piani di rientro dal deficit nelle regioni meridionali e centrali dell’Italia (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria), alle carenze di personale di tutti i ruoli ed alla mancata valorizzazione dello stesso per carenze di risorse finanziarie senza le quali non può decollare il sistema sanitario, ad una centralizzazione troppo rigida della figura del medico di famiglia ed alla mancanza nel sistema della figura dell’Infermiere di famiglia.
Sullo stesso tema il segretario generale della FISI, Rolando Scotillo, ha informato che è stato predisposto D.P.R. sul ricorso straordinario presentato contro i tagli agli stipendi dei dipendenti della sanità pubblica campana del Piano di rientro dal deficit, ricorso presentato dagli associati FISI nel 2016 e che si è in attesa di notifica – a giorni – dello stesso. Tale fattispecie apre, nel caso di decisione negativa, le porte ad un ricorso collettivo alla Corte di Giustizia Europea dove potrà essere valutato il diritto da una terza parte non interessata. Il prosieguo della vertenza vedrà una ulteriore valutazione congiunta tra il segretario della FISI ed il segretario della FISI-USAE che potrebbero, sulla materia, chiedere un incontro al Ministero della Salute prima di un eventuale ulteriore ricorso in Europa.
Corruttela e corruzione, a causa delle molteplice parentopoli nelle assunzioni, spingono una amministrazione regionale a difendere la esternalizzazione quando – se si procedesse alla internalizzazione dei servizi – si risparmierebbero circa 18.000.000 di euro all’anno , si eviterebbero di versare 35.000.000 di euro sotto forma di IVA allo Stato.
Sistema di urgenza ed emergenza territoriale e continuità assistenziale . Nel sistema di urgenza ed emergenza territoriale e di continuità assistenziale (ex Guardia medica) vi sono PRONTI SOCCORSI Ospedali di base e di livello ulteriore, PSAUT, SAUT, ACAP, UCCP, AFT, SPS. Non sempre queste attività servono a ridurre accessi impropri ai pronto soccorso degli Ospedali o a risolvere le problematiche di salute dell’utente.
Basti pensare che, le stesse ASL, consigliano che in “IN CASO DI GRAVE MALORE E IN OGNI SITUAZIONE DI PERICOLO DI VITA COMPORRE IL NUMERO 118” e che “CI SI RIVOLGE AL SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE SOLO NEL CASO IN CUI IL BISOGNO NON SIA DIFFERIBILE, CIOÈ PER LE SITUAZIONI DI MALATTIA CHE NON POSSONO ESSERE RINVIATE IL GIORNO SUCCESSIVO AL PROPRIO MEDICO CURANTE.”. È chiaro che un sistema basato su queste scelte diventa costoso, dispersivo di risorse e scarsamente efficace. Possibili soluzioni:
Le case di cura del tipo “A” entreranno nel sistema di prenotazioni unico delle prestazioni ambulatoriali e specialistiche e dovranno dare la disponibilità al ricovero di pazienti filtrati direttamente dal 118 per patologie che non necessitano di cure particolarmente intensive o rianimatorie. Una sana programmazione sanitaria, poi, – connessa ad un progetto di ristrutturazione aziendale con riduzione delle attività – che individuerebbe nel pubblico il sistema di emergenza ed urgenza ed individuerebbe nel Privato Accreditato parte della specialistica, lungodegenza e riabilitazione potrebbe risolvere le problematiche del rientro dal disavanzo disegnando una sanità a misura di cittadino e soprattutto una sanità in cui sarebbe correttamente veicolata la domanda di salute a seconda degli effettivi bisogni in un sistema che diversifica gli investimenti del pubblico rispetto al privato accreditato riducendo di fatti duplicazioni di funzioni . Il sistema sanitario pubblico diversificando le attività dal sistema sanitario accreditato permetterebbe una coesistenza maggiore con investimenti minori poiché mirati e diversificati.
Insomma un congresso che non si è limitato a lamentele o a segnalare disservizi, ma un congresso che dalle criticità esistenti ha fatto nascere proposte operative e che farà parlare molto di sè ad incominciare dai Piani di rientro dal deficit e dagli effetti anomali che questi hanno avuto sui dipendenti e sull’utenza. Nel silenzio di tutti gli altri sindacati, la FISI-USAE traccerà insieme alla FSI una strada nuova a tutela di dipendenti ed utenti. Auguri a tutti gli eletti nel direttivo nazionale e nella segreteria nazionale, che questo sia solo l’inizio di un buon sindacato…
Battipaglia, 30 giugno 2019
E lacc re scarp.
Ma chist è un gross assai.