Caso sfratto: il Comune ha attivato ogni intervento in favore della famiglia attraverso i Servizi Sociali.
Il Sindaco Cariello: «In una situazione drammatica, come quella che investe una famiglia ebolitana in condizioni di indigenza, occorrerebbe una comunicazione attenta, per evitare di lanciare accuse false, perdendo di vista il da farsi». L’assessore Busillo: “Anche in questa occasione il Comune ha affiancato la famiglia, nei limiti dei protocolli previsti dalla normativa e tentando di fare anche di più”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Il caso, esploso purtroppo mediaticamente nelle ultime ore, di una famiglia sotto sfratto esecutivo, motivo per il quale i genitori temono per un possibile allontanamento dei figli, è una situazione sulla quale il Comune è intervenuto con tempestività, anche indicando le forme di un aiuto più strutturato e fornendo sostegno concreto. «In una situazione drammatica, come quella che investe una famiglia ebolitana in condizioni di indigenza, occorrerebbe una comunicazione attenta, per evitare di lanciare accuse false, perdendo di vista il da farsi – ribadisce il sindaco, Massimo Cariello –. Il Comune tratta non meno di 3-4 sfratti esecutivi al mese, nel silenzio e senza ingiusto clamore, per salvaguardare privacy e dignità delle persone. Abbiamo realizzato un fondo di garanzia per sostenere famiglie che devono versare caparre per potere accedere ad abitazioni private, se ne hanno possibilità. Per l’assegnazione degli alloggi pubblici, invece, c’è un solo criterio, oggettivo, previsto per legge e che fa riferimento alla graduatoria per l’assegnazione delle case popolari. Chi si ritrova negli alloggi popolari ne ha diritto, nel rispetto delle leggi, non come è accaduto negli anni passati».
Sul caso specifico interviene l’assessore alle politiche sociali, Carmine Busillo. «Il caso della famiglia in questione è purtroppo non dissimile ad altri casi che il Comune affronta quotidianamente. Anche in questa occasione il Comune ha affiancato la famiglia, nei limiti dei protocolli previsti dalla normativa e tentando di fare anche di più. Infatti, con il supporto della rete che il Piano di Zona ha realizzato tra pubblico e privato, abbiamo trovato il modo per sostenere larga parte del trasloco e deposito presso un locale nei pressi dell’abitazione, ciò ad evitare che nel momento dello sfratto tali mobili venissero posti in custodia a spese della famiglia o peggio ancora inviati successivamente al macero. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale non è la separazione, ma il mantenimento dei nuclei familiari, guardando sempre e primariamente all’interesse dei minori. Con il supporto del Servizio Sociale Professionale, infatti, stiamo individuando le opportunità consentite dalla legge alle quali nei prossimi giorni potrebbe avere diritto ad accedere il nucleo familiare».
Eboli, 30 giugno 2019
Organizzate la sagra dello sfratto. Volevo approfittare per chiedere a tutti che fine ha fatto il fratello del sindaco che non vedo più da tanto? Spero stia bene.
Fatemi sapere. Grazie.
Come al solito Sindaco sempre pronto al comunicato stampa quando si ci ritrova sui giornali e si fanno delle magre figure, assistiamo al solito comunicato di facciata sterile che non salverà te e il tuo Fido Assessore dall’ennesima figuraccia. Ma è mai possibile che per risolvere un problema bisogna finire sui giornali, è mai posibile che non conosciate i problemi del la città, ecco alcuni esempi dell’ultima settimana oggi lo sfratto, ieri il clochard al Terminal, l’altro ieri la macchina incendiata sulla spiaggia libera, la scorsa settimana il lido dei disabili, sempre e solo emergenza ma nessuna programmazione e progettazione.
Importante è che tu continui a conteggiare i “like” sotto i tuoi post FB e le tue foto per pensare di avere il polso della situzione e richiamare coloro che fanno un commento negativo ai tuoi post in qualità di primo cittadino (incredibile).
Per cortesia basta.
Dio salvi Eboli
il fratello del sindaco io so che sta in Svizzera, xx xxx xx xxxxx xxxxx. mi dicono.
per i like su fb, sappiamo tutti che esistono dei vari gruppi wtsp coordinati dal “palazzo” per far mettere like e commenti favorevoli sotto i post del sindaco.
infatti basta controllare qualche post e vedere che sono sempre e solo le stesse persone. il controllo della stampa fa anche questo!
poi per quanto riguarda lo sfratto. nell articolo si contraddicono loro stessi. che incapacità.
ma fino a qualche tempo fa si concedevano dei contributi per far fronte alle spese per l affitto.
ora? non si è piu amici e si sfrattano? o è una trovata pubblicitaria?
in continua campagna elettorale.
inutili!
Non ho capito le x ma la mia era una semplice curiosità e non una provocazione.
La provocazione la faccio adesso dicendo che sono molto attivi sui social e poco sul sociale e non è questa l’unica lacuna.
Il vero problema non è il sindaco ma l’incapacità, anche se cercata e voluta dallo stesso sindaco, dei vari assessori, si è praticamente circondato del vuoto siderale.
In una ipotetica ed eventuale seconda sindacatura dovrebbe dare spazio a persone capaci, magari reclutandole all’esterno, poichè non avrebbe più nulla da perdere non potendosi candidare tre volte e lasciare magari qualche segno tangibile dell’aministrazione nel paese.
Gli assessori non parlano non si muovono non respirano se non su impulso del sindaco. Così non va bene e , aggiungo , che le pochissime volte che hanno preso iniziative hanno fatto bruttissime figure.
Purtroppo credo che non sia questo il suo intento ma se continua così vuol dire che non è lungimirante e vuole concludere la sua carriera politica così.
Appunto era una provocazione per niente attinente le critiche al Sindaco, ma considerazioni su cose private di altre persone che nulla hanno a che vedere con le critiche che riguardano il Sindaco, che chiunque può fare ma nel farlo devono centrare l’obiettivo non andare a spare nel mucchio, vieppiú tra i parenti per colpire di sicuro qualcuno.
volendo solo soddisfare la curiosita.
la critica è venuta dopo.
stando ai fatti.
w i selfie
Intanto le politiche sociali sono in pieno trasferimento nella “Casa del Pellegrino”… Ma non c’erano indagini in corso e soldi da restituire alla Regione??
Bah
Se siete così bravi invece di usare nickname, metteteci il nome e cognome e alle prossime elezioni vi mettete in gioco