Società in house Alba Srl nel mirino di Etica per il buongoverno: in 15 anni 150 milioni di euro.
E tra proteste e stati di agitazione la Città è sempre più sporca, e la Sindaca ha emesso un’Ordinanza ad Alba di rimozione dei rifiuti, mentre si discute sulla proposta dell’amministrazione di trasformare la natura del rapporto di lavoro che fa dire ad Etica: “Giuseppe di Vittorio si starà rivoltando nella tomba“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – La vicenda di ALBA Srl, la Società in house che gestisce i rifiuti urbani a Battipaglia tiene sempre banco, un poco per merito delle opposizioni, un poco per i riflettori puntati sull’immondizia, il servizio e le disastrose ricadute dalla stampa e un poco dalla stessa Amministrazione comunale che a sua volta avoca a sé il merito di aver nominato un valido professionista come Pozzoli per capirci nei conti di una disastrata amministrazione, e di aver tolto quel coperchio alla sua Partecipata, da tutti individuata, ed ora c’è la conferma, come questa sia un carrozzone politico, confezionato a suo tempo e mantenuto in piedi dalle varie Amministrazioni che si sono succedute più quelle delle cinque gestioni Commissariale e Commissariale speciali, poi se si aggiunge gli ultimi avvenimenti che ci consegnano una Città sporca al punto tale che la Sindaca Cecilia Francese, prima in una conferenza stampa, poi in diverse interviste, ha mostrato tutto il suo incazzamento, e ha emanato una Ordinanza alla stessa Alba per ottemperare in via straordinaria ai suoi compiti, non avendolo fatto in via ordinaria.
La verifica comunque ha poryato alla luce più di una verità, innanzitutto quella che in 16 anni si sono spesi 150milioni di euro, poi che gli oltre 120 dipendenti, rappresentano un costo di circa 4.5milioni all’anno oltre il servizio che complessivamente costa 9milioni citca di euro all’anno, condizione che mettono sotto accusa la gestione finanziaria e la stessa Società in house, individuando in quel costo abnorme il debito “strutturale” che non giustifica il mantenimento in essere della stessa Alba Srl, e che qui di seguito viene esplicata sia da Etica per il Buongoverno e sia dalla Sindaca di Battipaglia che qui appresso si riporta:
«Avevamo espresso, in una nostra precedente nota politica, il nostro punto di vista sulla situazione della società comunale alba. – si legge in una nota di Etica – Avevamo indicato alcune priorità da mantenere ferme e su cui tutti: Ente proprietario, struttura tecnica e rappresentanze sindacali avrebbero dovuto lavorare in modo unitario:
- Nessun posto di lavoro della società deve essere perduto;
- Difesa della unità dei lavoratori della società, bene prezioso da salvaguardare, in quanto in Alba non ci sono lavoratori di serie “A” e lavoratori di serie “B” ed il rischio, in caso di fallimento della società, di perdere il posto di lavoro vale per tutti;
- Nessuna ricapitalizzazione può essere proposta, riproponendo uno schema fallimentare già conosciuto 7 volte negli ultimi 12 anni, senza che ci siano provvedimenti strutturali che evitino di ritrovarci nella stessa situazione di sofferenza finanziaria fra pochi mesi come, appunto, già accaduto per ben 7 volte;
- Miglioramento della qualità del servizio di igiene urbana di cui tutta la Città di Battipaglia si lamenta;
Punti che ci sembravano indispensabili in una logica di salvare la società e rilanciarla, salvando i posti di lavoro e senza chiamare la città all’ennesimo sforzo finanziario a perdere;
Ci stiamo accorgendo – prosegue la nota – che, evidentemente, non tutti i soggetti che si siedono al tavolo delle trattative si muovono in questa logica commettendo un errore storico, che pagheranno innanzitutto i lavoratori di alba portati ad una battaglia di retroguardia da parte di chi li fomenta che risponde ad altre logiche che a noi sembrano meramente politiche ed in cui il futuro della società ed il destino dei circa 110 lavoratori non c’entrano nulla !
Pensare di chiamare la Città di Battipaglia a pagare ancora per le gestioni sbagliate degli anni passati (su cui le responsabilità di chi ha colpevolmente taciuto o è stato oggettivamente complice sono enormi). – si legge ancora – Nessuno può pensare di chiamarsi fuori oggi che la società è affondata nel disastro finanziario. Siamo noi che chiediamo a chi oggi si siede con protervia al tavolo della trattativa: dove eravate mentre la società veniva massacrata e la città veniva chiamata a pagare? Nessuno vedeva fin quanto c’era il comune “pantalone” che ci metteva i soldi dei cittadini? Chiedendo l’ennesima ricapitalizzazione (l’ottava) senza segnare alcuna svolta nella situazione della società è semplicemente improponibile!
Pensare di dividere i lavoratori mettendo da parte i lavoratori che possono essere sacrificati e licenziati (quelli della manutenzione) e dall’altra parte quelli da salvaguardare (quelli dell’igiene) è culturalmente e sindacalmente una aberrazione;
Pensare che si possa ricattare una città intera chiamata ad accettare i rifiuti per la strada per tutelare sacche di privilegio, fatto di straordinari, di mancanza di controlli ecc. appartiene ad un modo vecchio e fallimentare di sedersi ad un tavolo di trattativa;
Pensare di dimostrare, in questo modo che il “pubblico” non può reggere la gestione di una società di servizi e che quindi occorra “privatizzare”, anche pagando lo scotto di una quarantina di licenziamenti (perché dentro determinate posizioni emerse al tavolo di trattativa si potrebbe leggere anche questo obiettivo) è una scelta che rigettiamo culturalmente e politicamente. – si prosegue ancora nella nota – Pensare che ci sia il comune “Pantalone” che continua a metterci i soldi, senza chiedere conto del come viene effettuato il servizio è una concezione incompatibile con il nostro modo di intendere il governo della cosa pubblica e di come utilizzare i soldi dei cittadini perché i soldi che il comune mette nella Società comunale sono soldi dei battipagliesi!
Ormai il re è nudo!
La proposta della amministrazione comunale, tradottasi nei provvedimenti assunti dall’amministratore unico di cambio del contratto è qualcosa che non tocca la parte economica dei lavoratori attualmente in servizio in Alba. L’inquadramento in altro contratto interessa le future assunzioni, ed è indispensabile perché la società continui ad esistere e nuove assunzioni possano effettuarsi! Agli operai attualmente in servizio viene chiesto di tenere fede a quanto proposto dai loro rappresentanti al tavolo delle trattative ed a due ore di lavoro in più! – spiega Etica – Salvare la società, migliorare il servizio, eliminare sacche di privilegio, aprire nuovi spazi di assunzioni.
La protesta, lo stato di agitazione, la minaccia dei rifiuti abbandonati per strada si configurano come una vera sfida alla città. Una sfida tutta tesa a raggiungere altri obiettivi, sono di mera natura politica e che nulla hanno a che fare con il tavolo di trattativa.
L’obiettivo di colpire una amministrazione che ha avuto il coraggio di mettere le mani nel “fango” dei conti e del caos organizzativo della società rompendo un “giocattolo” che faceva comodo a troppi, ma non alla città, e che durava da anni sulle spalle dei battipagliesi.
Se questa è la logica in cui qualcuno si vuole muovere, se l’obiettivo è quello di entrare a gamba tesa nella vicenda politica battipagliese, se l’idea è di mettere sotto ricatto una città intera sia ben chiaro a tutti noi non ci stiamo! – Etica prosegue rivolgendosi alla Francese – Chiediamo alla sindaca ed alla amministrazione di indire una assemblea cittadina pubblica ponendo all’ordine del giorno le sorti della società Alba.
Se la città decide che la società deve essere chiusa, che venga chiusa! Senza ulteriori costi per le tasche dei cittadini di Battipaglia. Quel 1,5 milioni di euro appostati nel bilancio 2019 per la ricapitalizzazione, che escono sempre dalle tasche dei battipagliesi, vengano destinati ad altre attività in favore della Città
i lavoratori che perderanno il posto gia’ all’atto della ciusura, quelli che dopo un paio di mesi si troveranno ad essere collocati in esubero dalla ditta privata che vincera’ l‘appalto della gestione dell’igiene urbana, devono sapere su ci ricade la resposnabilita’ gravissima di questa misera conclusione della storia della societa’ alba!
Noi – sottolinea Etiva – non siamo dei tuttologi, a differenza di chi si siede al tavolo delle trattative con la protervia non solo di esprimere giudizi politici sulla amministrazione comunale (cosa che nulla c’entra con la vertenza sindacale!) ma ance di esprimere valutazioni irridenti verso i tecnici di valenza nazionale che l’amministrazione comunale a coinvolto affidando loro la verifica dei conti e la redazione di piani di recupero nell’estremo tentativo di salvare una società che anni di malagestio ha ridotto al disastro, ma abbiamo una concezione altra ed alta del sindacalismo e di una cosa siamo sicuri: guardando a battipaglia Giuseppe Di Vittorio si stara’ rivoltando nella tomba»!
Intanto la Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese ha emanato un’ordinanza sindacale contigibile e urgente per la tutela igienico sanitaria e per l’incolumità pubblica conseguente alla parziale raccolta dei rifiuti e dei solidi urbani da parte della Società gestrice del servizio, “la Società in house ALBA Srl, che qui di seguito si pubblica integralmente, di porre in essere ad oras, a proprie spese, ogni misura idonea finalizzata alla immediata rimozione dei rifiuti solidi urbani accumulati su suolo pubblico, anche in deroga al contratto di servizio, per il tempo strettamente necessario alla rimozione delle criticità segnalate, ove ritenuto necessario, anche a forme straordinarie di gestione del servizio di raccolta di rifiuti solidi urbani e assimilati, con sub affidamento temporaneo del segmanto del servizio di che trattasi a soggetti terzi all’uopo abilitati, ovvero facendo ricorso a forme di somministrazione temporanea di manodopera al fine di sopperire al mancato o insufficiente intervento del personale della Società all’uopo preposto…….“
……… … ………..
……………….. ………………….
Battipaglia, 20 giugno 2019