Il giovane Manager Internazionale ebolitano Pierpaolo Di Fabio al TXF Global Commodity Finance di Amsterdam 2019.
All’appuntamento di Amsterdam nei Paesi Bassi del maggio scorso, giunto alla sua 6^ edizione hanno partecipato oltre a Pierpaolo Di Fabio CFO Gruppo KME, 500 Manager internazionali tra i più bravi negoziatori di merci di tutto il mondo per decidere il futuro prossimo del Mondo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – Il giovane Manager Internazionale ebolitano Pierpaolo Di Fabio, CFO rappresentante del Gruppo KME operante in Europa tra Spagna, Germania, Italia in Toscana ha partecipato al TXF Global Commodity Finance 2019 di Amsterdam del 23 e 24 maggio scorso, giunto alla su 6^ edizione e quest’anno l’evento si è trasformato nel primo incontro mondiale per l’industria della finanza delle materie prime, riunendo 500 tra i più proattivi negoziatori di merci di tutto il mondo, i quali hanno esaminato le migliori offerte del 2018 e hanno condiviso le loro opinioni sulla digitalizzazione, la sostenibilità, le prospettive regionali e il potenziale impatto delle nuove normative.
Alla TXF Global Commodity Finance: Amsterdam 2019 si è entrati in contatto con commercianti, produttori, studi legali, assicuratori e finanzieri per fare affari nella finanza di materie prime in tutto il mondo. Le figure senior si sono unite per mettere in rete e discutere i loro piani aziendali futuri attraverso le varie sessioni interattive che sono state proposte, dall’evoluzione del modello commerciale tradizionale allo spostamento verso la “decarbonizzazione“, andando oltre i formati obsoleti.
I relatori e i partecipanti hanno condiviso le varie opinioni oggetto dei workshop, dei laboratori di idee sui casi di studio e nei dibattiti individuali che miravano a coinvolgere il pubblico in un clima rilassato appunto trasformando la due giorni di Amsterdam, in intensi networking, di condivisione di conoscenza, ma anche di “agitazione” del mercato fatta di mosse entusiasmanti.
E in un clima gioioso e disteso si è discusso di geopolitica: Medio Oriente, APAC, Africa, Russia, Cina; che inevitabilmente influenzano i mercati e soprattutto le proprie attività fino a pensare di individuare quei mercati emergenti come sedi per le future operazioni di finanza sulle materie prime, pensando alla ricerca e alle tecnologie innovative e come finiscono di trasformare il commercio di materie prime proponendo verifiche ed aggiornamenti delle industrie Oil, Energy, Agri e Mining. Insomma è stata una grande e vera festa per l’Industria globale delle materie prime, e tra festa, allegria, colori, sorrisi, brindisi, workshop e tanta edulcorata “dolcezza” si è deciso o almeno si tenta di decidere il futuro prossimo del Mondo, e meno male che per noi italiani, campani, salernitani e ebolitani c’era il giovane e bravo Manager Internazionale Pierpaolo Di Fabio, CFO direttore finanziario nel consiglio di amministrazione del Gruppo KME AG, con il quale opera in Europa, con sedi in Spagna, Germania, e Italia in Toscana, laddove è stato anche membro dell’esecutivo dei Giovani imprenditori della Confindustria. E oggi Pierpaolo Di Fabio è tra i relatori insieme ad altri Manager, ad Amsterdam, al più atteso degli appuntamenti nel quale si discute di Commodity.
Ma cosa sono le Commodity, e come e dove vengono negoziate?
Con il termine Commodity ci si riferisce alle materie prime, a quella particolare categoria di beni che viene scambiata sul mercato senza differenze qualitative per soddisfare i bisogni, nello specifico di beni cosiddetti fungibili, che sono sostituibili nella soddisfazione del bisogno ad essi collegati, indipendentemente da chi li produce.
Il termine di Commodity collegato all’economia e fatto proprio dagli inglesi fin dal 15° secolo, deriva dal francese commodité, per indicare un vantaggio, una convenienza, appunto come diciamo anche noi italiani una “comodità”, e grazie alle loro caratteristiche di fungibilità sono facilmente negoziabili sul mercato e possono essere utilizzate a supporto per diversi strumenti finanziari e come asset class rappresentando un gruppo molto eterogeneo di beni, con destinazioni d’uso diversi, specificità e qualità differenti, diversa capacità di stoccaggio e diversa intensità di rinnovabilità, classificate in due macro-categorie:
- Soft Commodity, derivanti dal settore agricolo e dall’allevamento, suddivisibili in beni agricoli come avena, farina di soia, frumento, mais, olio di soia, soia, cacao, caffè, cotone, legname, succo d’arancia, tabacco, zucchero. E carni, bovini, bovini da latte, maiali, pancetta di maiale ecc.;
- Hard commodity del settore energetico e dei metalli preziosi come e quelli industriali, oro, platino, argento, palladio, e quelli industriali come alluminio, cobalto, nickel, rame, zinco, molibdeno, acciaio, stagno, o gli nergetici come benzina, etanolo, gas naturale, nafta, petrolio, propano, non di meno l’energia elettrica, quest’ultima parte di altre Commodity insieme ad altre fonti di energia primaria e pensare semmai al possibile immagazzinamento, al trasporto, ai costi, agli sprechi.