Domenica 9 giugno, ore 20.30, giardino storico Vacca De Dominicis, concerto di beneficenza “Piano e Mare” del M° Amitrano.
Promosso dal Rotary Club con il Patrocinio morale del Comune di Eboli, Sorrento e tradizioni, e Famiglia Vacca De Dominicis, il Concerto per Pianoforte, fisarmonica e Quartetto d’archi del M° Amitrano è l’occasione per una raccolta di fondi per la ristrutturazione del Portale del Palazzo Paladino-La Francesca.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Domenica 9 giugno 2019, alle ore 20.30, nel giardino storico del Palazzo Vacca De Dominicis, salita San Lorenzo, nel cuore del Centro Storico di Eboli, si terrà un concerto di beneficenza “Piano e Mare” con Pianoforte, Fisarmonica e Quartetto d’archi del M° Luca Amitrano, per una raccolta di fondi per il restauro del Portale del Palazzo Paladino La Francesca.
La rappresentazione musicale del giovane M° Luca Amitrano, è stata promossa dal Rotary Club di Eboli, ed ha ottenuto il Patrocinio morale del Comune di Eboli, di “Sorrento e tradizioni“, e Famiglia Vacca De Dominicis, il Concerto per Pianoforte, fisarmonica e Quartetto d’archi del M° Amitrano è l’occasione per una raccolta di fondi occorrenti alla ristrutturazione del Portale del Palazzo Paladino-La Francesca sito nel pieno Centro Storico di Eboli.
«Palazzo Paladino la Francesca è la spina nel fianco di tutti gli abitanti del centro storico, – ci racconta una tenace e appassionata sostenitrice del Centro Storico di Eboli, essendo stata tra le prime ad aprire un Ristorante-ritrovo “Il Gattapone“, vero e proprio cenacolo di arte e cultura, del giovane maestro Amitrano suo amico e compagno di università aggiungendo una vena di dispiacere per il Palazzo Paladino-La Francesca per come è ridotto – è la nostra piccola Notre Dame de Paris che, distrutta dall’incuria, deve essere restaurata con l’aiuto di tutti. Dalla consapevolezza di avere questo palazzo meraviglioso e fatiscente, inesorabilmente destinato al declino, nasce questo concerto fortemente voluto da me ed Umberto, ma sostenuto da un piccolo gruppo di amici come Costantino Vacca de Dominicis e famiglia, Paolo Sgroia, Vito Leso, Enzo Petraglia.… Ho conosciuto il maestro pianista Luca Amitrano ai tempi dell’università, più di 20 anni fa.
Abbiamo abitato in casa insieme per tanti anni in quelle case degli studenti enormi nei palazzi nobiliari napoletani dove si dividevano libri, sogni e cibo buono di mamma‘. – prosegue nel suo racconto dell’amico musicista – Io sono diventata architetto e sono ritornata alle mie radici ebolitane e Luca è diventato un grande pianista e compositore ormai di respiro internazionale. Nel 2015 vince il Los Angeles Music Awards come miglior compositore dell’anno. Protagonista di tanti concerti importanti a Napoli ma anche in Brasile, ha inciso nel 2018 anche un disco “Piano e Mare“.
Con Umberto in questi anni non ci siamo mai persi un suo concerto ed ad aprile lo abbiamo invitato una sera ad Eboli a cena con noi al Gattapone. – aggiunge Francesca Spera che insieme al suo fidanzato oltre ad esserne ferventi ammiratori di Amitrano ne è anche una presentatrice e conoscitrice del percorso artistico-musicale del pianista e compositore M° Luca Amitrano – Da questa cena è nato l’invito nostro a fare un concerto per raccogliere fondi per restaurare e ripulire il portale mal messo di Palazzo Paladino La Francesca, apporre una piccola bacheca che descriva architettonicamente la storia del palazzo, coprire il cancello precario di ferro con una stampa che raffiguri il cortile com’era un tempo e, perchè no, apporre a Porta Dogana, nell’attuale bacheca dove vengono affissi i necrologi, una planimetria del centro storico con indicati i monumenti di interesse. Il concerto offerto alla città, – conclude Francesca Spera, la inedita presentatrice omettendo che ad offrire il Concerto è stata proprio lei e il suo fidanzato Umberto Mollica – ha ingresso libero, ma viene chiesto un contributo a piacere per raccogliere i soldini necessari a realizzare queste piccole cose che ho elencato. Un gesto di solidarietà per dire che il palazzo appartiene alla comunità, il centro storico è di tutti ed ognuno può dare una monetina per dargli un pò di decoro».
E proprio partendo dalle piccole cose, appunto, come dice Francesca Spera che si può arrivare ad affrontare le grandi, e forse è quello che ci saremmo aspettati dalla Lectio Magistralis di Vittorio Sgarbi utile ed interessante invero, condivisibile nelle valutazioni della prima parte, per nulla soddisfacente nella seconda, quella del racconto dei dipinti “ebolitani” o legati, o di passaggio nella nostra Eboli, raccontati da “conto terzista”. Racconto che se fosse stato affidato al nostro Alessio Scarpa (suggeritore) avrebbe aggiunto quella giusta passione che meritavano. E così oltre alla passione mancava quel racconto che si potrebbe provare a fare dalle piccole cose, semmai da questo Portale, per introdurci nella nostra storia, quella che parte dal Monte d’Oro, che attraversa le tracce delle Mura Ciclopiche, che passa attraverso le testimonianze del sito che ospita le Fornaci Romane o quelle che conducono al “Guerriero di Eboli”, è al sito del ritrovamento della Villa romana e dell’acquedotto romano e all’antica via dei Mulini, giungendo al periodo angioino-Aragonese che ci ha lasciato il Castello Colonna e ancora ai vissuti religiosi che ci portano alla nostra bellissima Basilica di San Pietro alli Marmi, al Convento Francescano e alla Chiesa Gotica della Madonna del Carmine con l’annesso edificio Conventuale o alle tante tracce che conducono alle storie delle famiglie ebolitane con i loro sontuosi palazzi (come quello Paladino-La Francesca) e le loro sterminate proprietà terriere nella Piana. Di qui lo sterminato patrimonio di piccole opere d’arte rurali e siti incantevoli, del quale un appassionato giovane ebolitano Raffaele Ciaglia racconta quotidianamente da amante dei paesaggi.
Forse era questo quello che avremmo voluto dicesse Sgarbi da studioso bravo, intelligente e affabulante per illuminare quelle tracce che noi avvertiamo come importanti, ritenendo che la nostra storia si sia più volte incrociata con quella più blasonata dell’Italia e del Mondo riconoscendo nei nostri concittadini come Matteo Ripa missionario e diplomatico che avvicinò la Cina all’Europa e all’italiana o Pietro Ansolino da Eboli (Reporter di guerra) delle imprese Federiciane che attraverso i suoi racconti e le sue rappresentazioni artistiche ha consegnato ai posteri periodi storici che altrimenti sarebbero volati nei secoli senza alcuna traccia? Forse si, forse no. Di certo questa è la nostra storia, appunto: la nostra storia; e se ognuno cerca attraverso il suo passato certificare una o più tracce di “nobiltà” non è affatto un peccato, già solo che è la nostra è importante, ancor più lo è se attraverso il proprio passato ci si accompagni in una crescita futura dignitosa e orgogliosa del passato. E noi tutti il 9 prossimo parteciperemo a questo appuntamento e ci godremo le performance del bravo pianista e compositore Luca Amitrano, ascolteremo con meno interesse i saluti e i ringraziamenti che magari il Rotary o chi per esso riserverà a questa o quella testata giornalistica per non aver fatto un cazzo e ascolteremo tutti i reciproci complimenti che a fiumi non mancheranno e dopo saremo più ricchi, ma solo se ci concentriamo sulle performance concertistiche veicolo di una serata di beneficenza in un luogo altrettanto interessante come il Giardino storico del Palazzo Vacca De Dominicis.
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Eboli, 5 giugno 2019
Siamo diventando davvero, da 4 anni, una piccola Atene, si vive un’ età dell’oro per la nostra città.
Arcadia 2019-2025