Interrogazione a risposta scritta dell’On. Cagnarli del M5S al Ministro della Salute Grillo sulla diversità dell’offerta sanitaria nelle aree disagiate.
L’iniziativa parlamentare dell’On. Chiara Cagnarli a seguito della discrezionalità regionale dell’offerta dei servizi sanitari di: emergenza urgenza, punti nascita, servizi territoriali, pronto soccorso, punti di primo intervento, servizi ospedalieri in aree periferiche e disagiate; determinato di fatto una disparità di trattamento che fa venire meno il principio di uguaglianza sancita dall’articolo 32 della Costituzione.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – A seguito della discrezionalità regionale che ha creato macroscopiche diversità di organizzazione e rispetto all’offerta dei servizi sanitari di emergenza urgenza, dei punti nascita, dei servizi territoriali, del pronto soccorso, dei punti di primo intervento, dei servizi ospedalieri in aree periferiche e disagiate anche di stesse regioni, si è determinato di fatto una disparità di trattamento che fa venire meno il principio di uguaglianza sancita dall’articolo 32 della Costituzione, e in aggiunta alla pericolosa richiesta di applicazione dell’Autonomia Differenziata, invocata dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia e Romagna, il Deputato del Movimento 5 Stelle Chiara Gagnarli ha presentato il 4 Aprile scorso una Interrogazione Parlamentare a risposta scritta indirizzata al Ministero della Salute Giulia Grillo, il cui testo è stato condiviso anche dalla Presidente del CISADeP (Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche) Emanuela Cioni, nella quale si chiede di sapere quali misure si intendono prendere a breve rispetto alla scarsità di servizi in Sanità nelle aree cosi dette periferiche e/o disagiate.
«Parte prevalente del territorio italiano (circa il sessanta per cento del territorio nazionale) – premette nell’interrogazione l’On. Gagnarli – è contraddistinta dalla presenza di piccoli Comuni, lontani dai servizi essenziali, quali scuola, sanità e mobilità, e la marginalizzazione di tali aree assume quindi rilevanza nazionale; Per tale motivo – aggiunge – dal mese di settembre 2012 è stata avviata, dall’allora Ministro per la coesione, la costruzione di una strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne con il supporto di un comitato tecnico aree allo scopo costituito ed è stato redatto il documento relativo alla strategia nazionale delle aree interne, confluito nell’accordo di partenariato.
La strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne – Prosegue l’On. Gagnarli – ha dunque il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali; – vieppiú continua la portavoce deputata pentastellata – dal punto di vista sanitario, le aree particolarmente disagiate dovrebbero essere tutelate attraverso il decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, che, all’allegato 1 punto 9.2.2, riferisce in merito alla rete dell’emergenza-urgenza ed, in particolare, dei presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate.
Il Cisadep – Coordinamento italiano sanità aree disagiate e periferiche, che raggruppa i comitati che si battono per il diritto alla salute in queste aree della penisola, – Fa rilevare nell’interrogazione presentata al Ministro della Salute e sua collega di gruppo la Deputata Chiara Chiara Gagnarli – ha sollevato delle perplessità sul punto 9.2.2 in questione, sostenendo che affronta in maniera lacunosa e generica la questione dei presidi ospedalieri, lasciando ampia possibilità di libera interpretazione alle singole regioni in merito agli standard qualitativi, strutturali e tecnologici degli ospedali in tali aree.
la discrezionalità regionale ha creato macroscopiche diversità di organizzazione e di offerta dei servizi sanitari di emergenza urgenza, – Fa rilevare ancora la Cagnarli – punti nascita, servizi territoriali, pronto soccorso, punti di primo intervento, servizi ospedalieri in aree periferiche e disagiate anche di stesse regioni, determinando di fatto disparità di trattamento che fanno venire meno l’uguaglianza sancita dall’articolo 32 della Costituzione – che in conclusione chiede alla Ministra Grillo -:
- se e quali siano le iniziative in atto nell’ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, in merito al riequilibrio dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle aree periferiche, ultra-periferiche, particolarmente disagiate ed insulari del Paese;
- se non ritenga opportuno promuovere un confronto in sede di Conferenza Stato-regioni allo scopo di correggere la situazione di disuguaglianza dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali in tali aree, anche attraverso una revisione del decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, che definisca puntualmente gli standardnazionali qualitativi, strutturali e tecnologici dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali in queste aree.
Roma, 30 aprile 2019