Cecilia Francese sulle pari opportunità: Uno sciacallaggio politico e culturale di rara violenza.
Una chiusura ideologica ed opportunistica della maggioranza verso la minoranza
BATTIPAGLIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota politica di Etica per il buon Governo di Cecilia Francese, nella quale si fa riferimento alla discussione tenuta in Consiglio Comunale circa la costituzione di una Commissione pari opportunità. Cecilia Francese ha riscontrato nell’affrontare questo tema un ostracismo, su questo argomento e sulle donne in particolare, da parte della maggioranza e dello stesso Sindaco Giovanni Santolamuro, che solo a chiacchiere si mostrerebbe sensibile al mondo femminile.
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COMUNICATO STAMPA
Una maggioranza misogena offende le donne.
BATTIPAGLIA – L’intera opposizione ha abbandonato il Consiglio Comunale, dinanzi all’ennesimo atto di arroganza e di sprezzo della democrazia da parte dell’Amministrazione Santomauro e della sua maggioranza multicolore. Atto di arroganza che questa volta ha una aggravante intollerabile: si è consumato sulla pelle delle donne! Quello che lascia inorriditi è l’atteggiamento di un PD, o meglio quello che resta, che su queste questioni dovrebbe avere ancora un minimo di attenzione che ormai ha perso, senza ogni pudore politico e culturale.
Un’amministrazione abituata a calpestare contratti (vedi la vicenda del centro sociale), regole (vedi la vicenda delle variazioni di bilancio) e statuto (vedi la vicenda dei comitati di quartiere),ha inteso effettuare un ulteriore colpo di mano per creare un altro organismo da mettere sulla carta,ma da controllare politicamente e rendere innocuo.
Una operazione di sciacallaggio politico e culturale di rara violenza, che la nostra consigliera Cecilia Francese, unica consigliere comunale donna, ha smascherato e rigettato in faccia ad una maggioranza in pieno caos da imbarazzo. Sembravano bambini scoperti con le mani nella marmellata.
Il sindaco Santomauro è venuto in consiglio a proporre la costituzione di una “Commissione di Pari Opportunità”, cosa che potrebbe sembrare seria in prima battuta, ma in realtà dietro questa facciata di attenzione verso il mondo femminile si nascondeva il solito vizio di Santomauro e dei suoi accoliti: creare qualcosa di inutile, di innocuo e sotto suo stretto controllo, ma, al tempo stesso, appuntarsi una nuova medaglietta sul “doppiopetto”.
PRIMA ANOMALIA: si tratta di una commissione e non di una consulta, e questo per sfuggire al disposto dell’art.75 dello Statuto Comunale. Il motivo è evidente la commissione è nominata dalla giunta (art. 5 del regolamento “farsa” proposto) mentre la consulta è costituita ed interloquisce con il Consiglio Comunale. Qual’è l’idea? Che le donne non possono avere la dignità di consulta e quindi parlare con tutto il consiglio comunale?
SECONDA ANOMALIA: la “commissione” ha funzioni di consultazione,di proposta e di controllo sull’ente ed interloquisce con la giunta comunale (è uno strumento della giunta!); la “consulta” invece ai sensi dell’art.75 dello Statuto esprime parere “obbligatorio” (cioè quel parere deve essere necessariamente acquisito) ma non vincolante su tutti gli atti di programmazione dell’ente (a partire dal bilancio!). Qual’è l’idea? La paura che le donne possano esprimere pareri e valutazioni non “addomesticabili” da parte del sindaco?
TERZA ANOMALIA: i componenti della commissione sono nominati dalla giunta che sceglie(a tipo di concorso) fra una rosa di tre nomi inviati da ogni associazione operante nel sociale sulla base di curriculum. Siamo all’”umiliazione” delle donne ,che vengono selezionate dalla giunta che può scegliere,quindi,le persone più”accomodanti” e che non danno fastidio. Qual’è l’idea? Di evitare che le donne possano dare fastidio a sua maestà il sindaco?Come mai questa procedura funziona solo per le donne? Perchè non è stata proposta ai commercianti o ai sindacati(immaginate la giunta che per fare la commissione commercio si fa indicare una rosa di nomi dalle associazioni di commercianti e seleziona essa i commercianti).
QUARTA ANOMALIA: la commissione è presieduta dal sindaco,ossia alle donne non viene lasciata neanche l’autonomia di individuare ed eleggere esse il presidente dell’organismo che le riguarda. Qual’è l’idea?Le donne non sono capaci di autogestirsi e vanno messe sotto tutela? La dott.ssa Francese, unica donna presente in consiglio comunale,non è stata neanche coinvolta in questa questione. Un altro pacchetto preconfezionato da Santomauro e soci.
Nonostante questo Cecilia Francese ha proposto delle varianti a questo regolamento al fine di rendere realmente utile la commissione pari opportunità e con l’appoggio di tutta l’opposizione ha fatto le seguenti proposte:
- Che la commissione diventasse una consulta disciplinata dall’art.75 dello statuto comunale
- Che la consulta potesse conseguentemente esprimere pareri obbligatori ma non vincolanti come prevede la norma statutaria.
- Che la consulta fosse costituita con atto del consiglio comunale che prendesse atto dei nominativi inviati da:uno per ogni forza politica presente in consiglio;uno per ogni organizzazione sindacale e del mondo produttivo presente sul territorio;una individuata dagli studenti per ogni istituto superiore presente sul territori;uno per ogni associazione impegnata sul terreno culturale sull’integrazione o nel sociale,presenti sul territorio e costituiti prima del bando;
- Che la consulta scegliesse il presidente fra i proprio membri e comunque individuando una donna
- Che il sindaco,o suo delegato,avesse l’obbligo di partecipare alle sedute della consulta
- Che alle riunioni della consulta potessero partecipare e quindi fossero invitati i capogruppo consiliari.
La dott.ssa Francese ha concluso il proprio intervento in un clima intimidatorio e “da cantiere” e fra battute degne del più vergognoso ed ammuffito “maschilismo”(la proposta è del vicesindaco,cos’è un travestito?,)fra risate di scherno e di insofferenza o il disinteresse verso un argomento evidentemente ritenuto marginale dai consiglieri comunali della maggioranza,abituati ad accalorarsi solo quando si tratta di discutere in merito a “spartenze” .Questa maggioranza che,ripetiamo fino alla noia,predica bene ma razzola male,ha perduto un’altra occasione e soprattutto i resti del PD hanno perso l’opportunità di dire,per la prima volta,”qualcosa di sinistra”.Un consiglio comunale credibile,una maggioranza meno “cafona”,un’amministrazione comunale credibile,presenterebbero le scuse alla dott.ssa Francese per il modo in cui è stata aggredita in Consiglio Comunale.
Siamo certi,conoscendo l’arroganza della maggioranza,che ciò non accadrà.
Per ora prendiamo atto che dinnanzi alla chiusura ideologica ed opportunistica della maggioranza la minoranza tutta , per solidarietà alla dott. Cecilia Francese, ha dovuto abbandonare l’aula per rimarcare il dissenso netto verso la proposta e verso l’atteggiamento tenuto dalla maggioranza su un argomento così importante per tutte le donne.
Inviamo questi comunicati a tutte le organizzazioni femminili,alle consulte e ai forum femminili presenti nella provincia di Salerno,per stigmatizzare un atteggiamento intollerabile e sprovveduto tenuto dal sindaco Santomauro e dalla sua maggioranza su un tema così delicato come quello femminile e delle pari opportunità.
ETICA X IL BUONGOVERNO
Cecilia dai ia nu fa accussì
non si tratta di arroganza politica, ma di pura e semplice mancanza di dialettica politica e rispetto per le istituzioni. Molti dei rappresentanti del consiglio comunale hanno offerto uno spettacolo indecoroso e irriguardoso rispetto al loro ruolo. Sembravano alunni indisciplinati di una classe della scuola media. La colpa probabilmente sarà anche e soprattutto del Presidente del Consiglio, che credo non sia in grado di far capire il proprio e l’altrui ruolo.
Gentile D.ssa
Le scrivo per chiederLe in qualità di medico e di politico cosa sia successo a questo sciagurato popolo italico.
Sto osservendo in questi ultimi anni una sorta di rassegnazione, una incapacità di agire e reagire di fronte ad una classe politica, locale e nazionale, tutta incentrata a risolvere problemi personali e avulsa dalle esigenze reali dei popolo. Negli anni 70 quando faceva delle scelte metteva sempre in conto una eventuale reazione che serviva anche da monito a governare in un certo modo, oggi, sembra che più delle esigenze della gente contano le esigenze personali, la politica ha perduto lo spirito e la funzione per cui deve esistere. Come dicevo prima non si ha più capacità di reazione, quando si incontrano dei problemi nella vita quotidiana sovente si assiste a gente che si suicida, in realtà la reazione dovrebbe essere l’opposto voglia di vivere e COMBATTERE. Per il nostro futuro e per il bene dei nostri figli ritorniamo ad essere UOMINI e se è il caso anche nostalgici del ventennio o degli anni 70.
PARLARE DI MISOGINIA, IN UN CONTESTO DEL GENERE, MI SEMBRA UN INUTILE ESAGERAZIONE , TESA A SCUOTERE IL GIUDIZIO PUBBLICO IN UN MODO SBAGLIATO.
LA PAROLA HA UN PESO IMPORTANTE CHE NON LASCIA SPAZIO A LIBERE INTERPRETAZIONI.
PARLIAMO DI AVVERSIONE CONTRO LA DONNA IN QUANTO TALE.
QUESTA PRESUNTA FORMA DI RAZZISMO DA PARTE DI ALCUNI CONSIGLIERI E DELLO STESSO SINDACO, VA RIDIMENSIONATO IN UN AMBITO, PURAMENTE DI DIVERGENZA POLITICA E NON DI DISCRIMINAZIONE NEI CONFROTI DEL PARERE DI UNA DONNA IN QUANTO DONNA.
è SBAGLIATO UTILIZZARE UN TALE PRETESTO PER CREARE FANTASMI IDELOGICI CHE, PUR ESISTENDO ANCORA, PURTROPPO, DI SICURO NON FANNO PARTE DEL MODUS OPERANDI, DELLE PERSONE A CUI è STATO ASSOCIATO.
CECILIA FRANCESE è UNA DONNA CHE ESERCITA UNA PROFESSIONE CONSIDEREVOLE ED OCCUPA UN RUOLO POLITICO, NON SECONDARIO E COME TALE è STATA SEMPRE APPREZZATA.
DUNQUE SIAMO LONTANI DA OGNI FORMA LIEVE O GRAVE DI MISOGNIA.
QUESTA PAROLA CHE SPERAVAMO DA TEMPO POTER TROVARE SOLO NEI LIBRI DI STORIA, CI OFFENDE.
FARE OPPOSIZIONE NON VUOL DIRE X FORZA ESSERE ESCLUSIVAMENTE CRITICI, POLEMICI, FARE ILLAZIONI E SOPRATTUTTO VEDERE IL MARCIO DOVE NON C’è.
SAREBBE MEGLIO PER TUTTI METTERE IN LUCE PROBLEMATICHE, SUGGERIRE SOLUZIONI, TENENDO CONTO, IN CONSIGLIO ,DEI PUNTI DEL GIORNO E DELLE PRIORITà.
Gentile dott.ssa Francese capisce ora perchè le dicevo , profondamente convinto , che la sua candidatura a sindaco fosse quanto di piu’ rivoluzionario potesse accadere nel poco sensibile borgo natio .
In questi giorni in cui Gianfranco Fini sembra essere l’unico baluardo rimasto ad arginare il dilagante razzismo leghista , ci faccia sognare , e resti lei baluardo al dilagante maschilismo-razzismo di questa destra che odia.Lei in verità mi ricorda molto piu’ la destra di quella brava persona che fu Giorgio Ambrosoli .
Ricordi che la loro paura è il segnale che lei sta percorrendo la giusta strada .
Nello stendere un velo pietoso sul ventennio e sull’aggressione da lei subita in Consiglio comunale le auguro buon lavoro.
Un abbraccio Cecì
Ancora una volta una donna mette in crisi il ” maschio latino” incapace di agire e reagire in modo consono ed adeguato utilizzando la tanto esaltata ma irrilevante,in tal contesto, razionalità. Ancora una volta l’omunculus si illude di mettere a tacere le vergogne del proprio operato insieme ai suoi momentane e opportunisti compagni di cantina,offendendo non solo la donna ma il ruolo che elle porta avanti con impeccabile responsabilità e senso civico.
Inviterei le donne a far fronte comune nei riguardi di questi omuncoli che di uomo conservano il più delle volte solo le sembianze e che il più delle volte si limitano a parlare delle donne e non a parlare alle donne se non quando ne chiedono il consenso.
Cecilia tutta la mia solidarietà. Sono pronta a sostenerti e ad essere al tuo fianco.
Elpis
“Signore dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare e la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre.” “Dammi Signore, un anima che abbia occhi per la bellezza e la purezza, che non si lasci impaurire dal peccato e che sappia raddrizzare le situazioni. Dammi un anima che non conosca noie, fastidi, mormorazioni, sospiri, lamenti.
Non permettere che mi preoccupi eccessivamente di quella cosa invadente che chiamo ‘io’. Dammi il dono di saper ridere di una facezia, di saper cavare qualche gioia dalla vita e anche di farne partecipi gli altri. Signore dammi il dono dell’umorismo.”
Da: le preghiere della Torre di Tommaso Moro (riconosciuto nel 2000 da papa Woytila come patrono dei governanti e dei politici)
amici cari tutti, vi ringrazio come sempre per la solidarietà mostratami. E’ difficile credetemi fare politica in un clima simile. E’ difficile cercare di dialogare con chi non è affatto interessato al problema, anche perchè probabilmente non capisce di cosa si parla. E’ difficile rispondere ad un amico che forse non ha neanche ascoltato, come tanti, il mio intervento in consiglio e ancora peggio non ha neanche letto la mia proposta che è quella di tutte le commissioni esistenti di Pari Opportunità e continua a scrivere “fare illazioni, vedere il marcio dove non c’è piuttosto che offrire soluzioni” mi pare che la mia proposta e soluzione sia stata piuttosto chiara.
sono stanca di sentire il consigliere pastina, che è la maggioranza che decide (Eraclito diceva che la democrazia è violenza dei numeri) perchè ha i numeri ed è inutile discutere, o così o niente. sono stanca di vedermi il sorrisino di molti, compreso il sindaco, ogni volta che cerco di intavolare una discussione, quasi a prendermi in giro, chi è questa gente che si permette di comportarsi in modo irriguardevole. Io parlo di pari opportunità, parlo di problemi femminili e pastina risponde senza cognizione di ciò che stiamo dicendo “questo regolamento è fatto da una donna (voglio poi vedere se è vero) allora Marica Calenda è una travestita?” (parole di pastina ho la registrazione) Vi rendete conto cari amici cosa devo ascoltare e subire in Consiglio comunale? Mercoledì era come stare in cantina, un corrado che mai ha parlato in vita sua in consiglio si permette di deridermi e lanciare insulti, o ancora un collega di lavoro che dice “ha fatto lo show e che lo ha fatto a fare, non c’era neanche la televisione”. questi sono stati i commenti, non una parola, un tentativo di risposta ai problemi sollevati e a nulla sono valsi gli interventi del collega Rocco e dell’amico bruno mastrangelo e falcone a mio sostegno. Ormai sono stanca di cercare di dialogare con questi arroganti, sono stanca di sentirmi dire da quelli del mio movimento di essere una “ultras cattolica”, basta ragazzi io non voglio continuare a discutere con questi personaggi che non fanno altro e continuamente a prenderci in giro e a cui nulla interessano le sorti della nostra città. Non è così che si fa Politica, Una città non si governa solo coi numeri, (e che numeri), una città si governa ascoltando anche le minoranze, se questo può aiutare a migliorare, è importante il confronto altrimenti non si va da nessuna parte. E’ tanta la amarezza per la miseria umana! Grazie Elpis per essere pronta a sostenermi e grazie per la bellissima preghiera di Tommaso Moro.
comunque un carissimo saluto a francesco, guido e snello e grazie per aver partecipato alla discussione
Io credo che quello che è avvenuto nel consiglio comunale di Battipaglia sia di una gravità inaudita, e che bene abbia fatto Cecilia a dichiararsi offesa.Offesa come donna,non come consigliera comunale o come rappresentante di una forza politica,come donna.E bene abbia fatto a precisare che lei parlava come rappresentante dell’altra metà del mondo,fra l’altro unica rappresentante femminile in consiglio comunale, che si vedeva arrivare in consiglio una proposta che prevedeva la costituzione di una commissione per la pari opportunità, cosa di per sè encomiabile, che nascondeva però una logica maschilista ed irriguardosa francamente insopportabile.
Cosa prevedeva questa commissione? Innanzitutto la sua costituzione da parte della Giunta. E perché non una consulta costituita dal Consiglio ne che quindi avesse nel consiglio il suo interlocutore primario? Le consulte, nello Statuto di Battipaglia hanno questa funzione di interlocuzione, di consulenza, di parere al consiglio (che rimane il massimo organo di rappresentanza della città). Perchè le donne non potevano avere questo “rilievo” istituzionale? Una questione marginale, perchè “non c’è il marcio” come qualcuno anche in questa discussione ha sostenuto? Sarà! ma io mi limito a leggere che all’art. 75 dello statuto di Battipaglia, fra le prerogative delle consulte c’è quella di esprimere pareri obbligatori (nel senso che debbono essere, comunque, acquisiti da parte degli organi deliberanti!), anche se non vincolanti sulle grandi scelte di programmazione del comune. Il che significa che se un organo deliberante di quel parere non tiene conto, deve motivare il perchè si muova in modo difforme da quel parere. La Commissione viene nominata dalla Giunta, che sceglie in una rosa di nomi (tre) forniti dalle singole associazioni. Naturalmente anche qui non ci sarà il marcio, ma volete spiegarmi perchè deve essere la giunta a scegliere fra rose di nomi, ed in base a quali criteri avviene questa scelta? e perchè questa procedura non avviene anche in occasione della nomina di altre commissioni? E perchè solo le associazioni? Il mondo femminile è ben più complesso delle sole politiche sociali.
Ci sono donne impegnate in politica, perchè i partiti politici non possono esprimere una propria rappresentanza in quell’organismo (visto che esso deve discutere della “soggettivita’ “femminile!)? E le donne impegnate nel lavoro o nel mondo della produzione perchè non possono avere una loro rappresentanza? E le studentesse, visto che a Battipaglia c’è una ricca rappresentanza di istituti superiori? A me sembra che quella proposta di composizione, già allucinante per il fatto che è la giunta che sceglie fra le rose (così la presenza corre il rischio di rispondere a criteri altri rispetto a quelli che si vogliono affermare:il criterio della “spartenza” ad esempio, o quello della scelta della più “innocua”, quella che dà meno fastidio. Ma noi non dobbiamo cercare il marcio ci hanno detto.
Bene, allora perchè non si motiva questa modalità di scelta dei componenti,e perchè non si motiva questa logica ad escludere pezzi fondamentali dell’universo femminile?) corra il rischio di essere estremamente limitata nella rappresentanza della complessità femminile. Ed infine il colpo di grazia: la presidenza spetta al Sindaco o suo delegato (e per cortesia lasciamo stare l’amenità, che pure ho sentito: ma quella verrà poi delegata al vicesindaco che è donna. Non ci si rende conto che è ancora più offensivo!)
Il problema sta nell’idea implicita in quella scelta di mettere l’organismo di rappresentanza delle istanze femminili, sotto tutela della Amministrazione. Una idea già malsana in sè, che comporta un’altra considerazione: le donne che non sono in grado neanche di autogovernarsi nell’organismo che gli deve assicurare voce a livello istituzionale. Bene ha fatto Cecilia ad assumere una posizione ferma su questa vicenda. Brutta, bruttissima l’immagine che ha dato il Consiglio, ma soprattutto pezzi della maggioranza, dove si è creato un clima da “cantina” (dice bene Cecilia) dove fra battute salaci, risatine al confine fra lo scherno e la commiserazione, disinteresse totale per quello che stava avvenendo. Brutta pagina.
La domanda è sempre la stessa: ma se non si discuteva di “donne”, ma di altro tema (diciamo di commercianti!) l’atteggiamento sarebbe stato lo stesso? Allora il dubbio viene: dietro quell’atteggiamento, quella proposta, c’è o no una logica misogena? Altro che problema ideologico. Altro che ricerca del marcio. Altro che fare proposte (fra l’altro Cecilia ha illustrato in consiglio una proposta alternativa di costituzione,di composizione e di funzionamento di quella commissione, che non è stata neanche discussa, e mi accorgo dal dibattito che probabilmente, appunto, non è stata neanche ascoltata), qui su questo episodio ci sono forze politiche della maggioranza che dovrebbero riflettere, e che bene farebbero a chiedere scusa, non a Cecilia in quanto consigliere comunale o rappresentante di forza politica, ma in quanto donna, e dato che ci sono se chiedessero scusa alle donne tutte non farebbero cosa sbagliata.
Cecilia,comprendo l’amarezza ma , come disse Dante,”non ti curar di loro ma guarda e passa!”,perchè tu, sei UN’ALTRA COSA.Sei l’unico baluardo ed esempio di come si fa politica con la “P”,a servizio esclusivo della gente,basandoti sui valori della coerenza,lealtà,onestà,etica.
Una delle persone che giustamente definisci”miseria umana”illustrava i nuovi scenari politici battipagliesi dopo le elezioni regionali e preannunciava i passaggio del sindaco a destra;rispondendo ad una mia domanda circa la coerenza di tale comportamento mi ha chiesto come potessi io credere ancora nella coerenza politica,quando l’mportante è solo gestire ad ogni costo il potere!
Questa è l’idea della maggior parte dei politicanti battipagliesi,un idea che tu giustamente combatti.
Devi continuare a lottare con la passione e la grinta di cui solo tu sei capace e persistere nel denunziare i comportamenti tutt’altro che etici di queste persone.
La gente ti sta apprezzando perchè ha visto e capito ch eil tuo modo di fare politica,anche se all’opposizione,è coerente con gli ideali per i quali ti sei sempre battuta,a favore di tutti e non solo di una ristretta cerchia di pochi privilegiati.
Cecilia sei il faro nostro e di tutti i battipagliesi che amano realmente la nostra città.Continua così,battipaglia ha bisogno di te!
Tutto il movimento,puoi esserne certa,ti starà a fianco.
Cecilia,comprendo l’amarezza ma , come disse Dante,”non ti curar di loro ma guarda e passa!”,perchè tu, sei UN’ALTRA COSA.Sei l’unico baluardo ed esempio di come si fa politica con la “P”,a servizio esclusivo della gente,basandoti sui valori della coerenza,lealtà,onestà,etica.
Una delle persone che giustamente definisci”miseria umana”illustrava i nuovi scenari politici battipagliesi dopo le elezioni regionali e preannunciava il passaggio del sindaco a destra;rispondendo ad una mia domanda circa la coerenza di tale comportamento mi ha chiesto come potessi io credere ancora nella coerenza politica,quando l’mportante è solo gestire ad ogni costo il potere!
Questa è l’idea della maggior parte dei politicanti battipagliesi,un’ idea che tu giustamente combatti.
Devi continuare a lottare con la passione e la grinta di cui solo tu sei capace e persistere nel denunziare i comportamenti tutt’altro che etici di queste persone.
La gente ti sta apprezzando perchè ha visto e capito che il tuo modo di fare politica,anche se all’opposizione,è coerente con gli ideali per i quali ti sei sempre battuta,a favore di tutti e non solo di una ristretta cerchia di pochi privilegiati.
Cecilia sei il faro nostro e di tutti i battipagliesi che amano realmente la nostra città.Continua così,battipaglia ha bisogno di te!
Tutto il movimento,puoi esserne certa,ti starà a fianco.
@ C ecilia
nelle tue parole, a tratti, ho letto un pensiero di abbandono…..non farlo mai mai mai mai …combatti sempre ovunque e in ogni luogo e liberati di fernando (è portatore di sventura). Ciao con ammirazione snello
caro snello, non preoccupparti, come non preoccuparti caro gerardo per la mia amarezza. non preoccupatevi tutti, non c’è nessun pensiero di abbandono, io continuerò a combattere finchè potrò. solo sono stanca di trovare un punto di incontro e questa gente non merita più considerazione. Pertanto scusatemi se non volgerò più l’altra guancia. da oggi in avanti sarà più dura del solito. o c’è interesse al dialogo o non perderò più il mio tempo a discutere. e stai tranquillo Snello, come ho detto altrove ad un “ammiratore” su questo blog, fernando è fernando, io e il nostro movimento: SIAMO UNA ALTRA COSA. a presto cecilia