Sabato 27 Aprile, ore 20:30, Auditorium Benedetto XVI, Baronissi, THE WALL con NoName Band, tributo ai Pink Floyd.
Il Movimento Artistico per il Recupero delle identità Culturali in occasione dei 40 anni dall’uscita di THE WALL il brano ancora attualissimo nei suoi contenuti dei PINK FLOYD, verrà eseguito dalla NONAME BAND per farci riflettere su ogni esclusione ed ogni totalitarismo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BARONISSI – Sabato 27 Aprile alle 20:30 potremo ascoltare dal vivo un album che ha inequivocabilmente segnato la storia mondiale, dall’anno della sua uscita (1979) fino ad oggi. Un brano ancora attualissimo nei suoi contenuti. THE WALL dei Pink Floyd verrà eseguito nell’Auditorium Benedetto XVI dalla NONAME BAND per farci riflettere su ogni esclusione ed ogni totalitarismo.
Il Concerto-tributi è stato organizzato dal MARIC, il Movimento Artistico per il Recupero delle Identità Culturali in occasione dei 40 anni dall’uscita di “Another Brick in the Wall” il brano dei mitici Pink Floyd, una occasione per riflettere su tempi moderni, attraverso la musica. Qui di seguito un video, giusto giusto per capire di cosa stiamo parlando. Sono sicuro che lo riconoscerete tutti.
https://www.youtube.com/watch?
“Another Brick in the Wall” è costituita da tre parti intervallate da altri brani che ne ampliano ed amplificano i contenuti.
La prima parte si intitolava originariamente “Reminiscing” (“ricordando”) e racconta il momento in cui Pink viene a conoscenza della tragica morte del padre, cominciando così a costruire il suo isolamento.
La seconda parte, che inizialmente s’intitolava Education, è un’altra canzone autobiografica nella quale Waters riflette sull’educazione ricevuta a scuola. Il muro di cui si parla è quello costruito dall’autore per estranearsi dalla realtà; ogni episodio triste o doloroso della sua vita (la morte del padre, le violenze subite a scuola, il difficile rapporto con la madre, le sempre più numerose discussioni con il pubblico dei suoi concerti) diventano un mattone di questo muro.
Another Brick in the Wall venne usata nel 1980 come inno da un movimento di protesta del Sud Africa che denunciava le disuguaglianze razziali dell’educazione sotto l’apartheid. Per tale motivo l’ascolto e la vendita della canzone e del disco stesso furono proibiti in tutta la nazione.
La terza parte, originariamente intitolata “Drugs”, è il crescendo finale della tripla traccia. Pink, infuriato per il tradimento della moglie, capisce che tutto è perduto e completa la costruzione del muro, nel quale anche le persone a lui più care sono ridotte al ruolo di mattoni. L’espressione “Writing on the Wall” è un riferimento biblico al quinto capitolo del Libro di Daniele, nel quale il profeta, interpretando una scritta tracciata su un muro del palazzo reale da una mano fantasma, annuncia la prossima caduta del Regno di Babilonia.
Parte 1, non presente nel video: Papà è volato attraverso l’oceano lasciando solo un ricordo un’istantanea nell’album di famiglia Papà cos’altro mi hai lasciato. Papà cos’hai lasciato per me. Dopo tutto era solo un mattone nel muro. Dopo tutto era solo un mattone nel muro
Intermezzo: THE HAPPIES DAYS OF OUR Lives. Quando eravamo piccoli e andavamo a scuola c’erano insegnanti che avrebbero fatto tutto il possibile per far del male ai bambini, riversando il loro scherno su qualunque cosa noi facessimo, e smascherando ogni nostra debolezza, per quanto accuratamente cercassimo di nasconderle.
Ma in città era ben noto, che una volta tornati a casa la sera le loro mogli grasse e psicopatiche li avrebbero picchiati fino a ridurli a pezzettini
“The happiest Days of our Lives” racconta l’esperienza traumatica della scuola, dove regnava una ferrea disciplina. In Inghilterra, molto più che in Italia, le punizioni corporali fecero infatti per lungo tempo parte degli “strumenti didattici” a disposizione dei professori. Racconta a tal proposito Waters, in un’intervista alla BBC:
“[la mia esperienza scolastica] è stata tremenda, è stata terribile. Quando la gente si lamenta della scuola d’oggi mi viene rabbia solo a sentirli. Non voglio dire che non ci fossero insegnanti capaci, non voglio fare una critica generale dei maestri. Ma [i maestri] cattivi possono davvero distruggerti la vita.”
Parte 2:
Un Altro Mattone nel Muro (parte II), traduzione: Non ci serve un’educazione non ci serve che controlliate i nostri pensieri. Nessun cupo sarcasmo nella classe Maestri lasciate soli i bambini. Hei maestro, lasciaci soli. Dopo tutto era solo un mattone nel muro. Dopo tutto era solo un mattone nel muro
Non ci serve un’educazione non ci serve che controlliate i nostri pensieri. Nessun cupo sarcasmo nella classe. Maestri lasciate soli i bambini. Hei maestro, lasciaci soli. Dopo tutto era solo un mattone nel muro. Dopo tutto era solo un mattone nel muro
“Sbagliato! Rifallo da capo!”
“Se non mangiate la carne, non potrete mangiare il pudding! Come potrete ricevere il pudding se non mangiate la carne?”
“Tu! Sì! Tu dietro il deposito delle bici! Stai dritto, ragazzo!”
Sent from my ASU
………………….. .. ………………….
I No Name nascono nel 2009 come cover band di artisti della scena del rock progressivo. Nel 2014 la virata in Band tributo ai Pink Floyd.
Musicista/gruppo musicale
Genere
ROCK PSICHEDELICO
Membri
Aldo Campopiano;
Giuseppe De Filippis;
Francesco Senatore;
Ettore Maiellaro;
Pasquale Murino.
Biografia
Membri del Gruppo e strumenti:
Aldo Campopiano:
voce, chitarra acustica, sax;
Giuseppe De Filippis:
voce, chitarra elettrica/acustica;
Francesco Senatore:
piano, tastiere, synt.;
Ettore Maiellaro:
batteria e percussioni;
Pasquale Murino:
Basso elettrico.
Baronissi, 25 aprile 2019