Fuori la Carfagna dalle europee, tra nuovi e vecchi arnesi, FI tenta il rilancio dalla Piana del Sele e l’agronocerinosarnese.
L’On Fasano affronta le europee pensando alle regionali 2020 e disegna un nuovo organigramma con la nomina dei Coordinatori di Eboli, Battipaglia e Siano, rispettivanente: Paolo Polito, Tucci e Landi. Nella capitale storica della Piana del Sele già si pone un problema di leadership con il consigliere uscente Cardiello jr, e spunta una candidatura Melchionda alle regionali.
di Marco Naponiello per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO/EBOLI – Il Partito fondato da Silvio Berlusconi, Forza Italia, da qualche anno vive una crisi profonda di uomini e di risultati, sia nell’urna elettorale che tra la gente; difatti quello che era stato il principale alabardiere politico della 2° Repubblica, con a capo un tycoon dei media, proponente una ricetta innovativa in campo economico e di rinnovamento nell’amministrazione pubblica, con l’imbolsirsi implacabile del suo ottuagenario fondatore, ha perso la spinta propulsiva e di aplomb, caratteristiche che ne avevano sancito il ruolo trainante nell’ambito del centro-destra per oltre un ventennio sul proscenio della vita pubblica nazionale; viepiù pagando lo scotto negli ultimi tempi di frizioni interne, abbandoni e scissioni: vedi l’ex ministro degli interni Angelino Alfano (NCD) e adesso il governatore ligure, Giovanni Toti.
Ma recentemente un’altra polemica ha investito gli azzurri: l’esclusione di Mara Carfagna dalle liste per le elezioni europee, che si terranno ricordiamolo domenica 26 maggio p.v., colei che secondo indiscrezioni dovrebbe guidare insieme a Mariastella Gelmini il partito forzista in un duo neo-consolare in rosa, di quella rivoluzione neoliberale che fu la novità ideologica del berlusconismo.
Questa inopinata esclusione, ha ancora di più agitato le acque interne di Forza Italia, infatti i ras locali temendo colpi di mano da una e dall’altra fazione si son dati battaglia, a cui il padre nobile Silvio Berlusconi ha cercato in tutti i modi di porre rimedio, ma il dado era oramai tratto e le conseguenze politiche di tali scelte potranno essere visibili soltanto ad urne chiuse. Del resto la bella parlamentare salernitana, la quale ricopre anche il ruolo prestigioso di vicepresidente della Camera dei Deputati, sembra lanciatissima anche verso un altro traguardo: quello di una candidatura unitaria del centro-destra per le regionali del 2020 come governatrice della Campania o al limite in subordine, come prossimo sindaco della città di San Matteo, il capoluogo Salerno.
Ed proprio pensando a tutte queste prospettive, non poteva esimersi un riassetto dei vertici provinciali sul territorio operato dall’onorevole Enzo Fasano, fedelissimo della vicepresidente della Camera, storico rappresentante del centro destra, e in buona sostanza con pieni poteri di plenipotenziario nel rinnovare gli organici del Partito sul territorio. Testualmente, il coordinatore provinciale Enzo Fasano agli organi di stampa ha dichiarato nelle score ore: “Abbiamo individuato i profili giusti per consentire a Forza Italia di radicarsi sempre più sui territori e di avere un risultato importante già a partire dalle prossime elezioni Europee. Le nomine dei nuovi dirigenti cittadini confermano che il nostro continua a essere un partito in salute e attorno al quale si respira una ventata di entusiasmo e di partecipazione. – Conclude il coordinatore provinciale: Auguro buon lavoro ai coordinatori che, sono certo, sapranno svolgere con determinazione il ruolo che gli è stato assegnato“.
Pertanto si riparte dai territori, in primo luogo dall’Agro-Nocerino-sarnese specificamente da Siano, con la nomina a coordinatore del già consigliere comunale Carmine Landi, seguito a ruota da Enrico Tucci per la città di Battipaglia affiancato da un vice che risponde al nome di Giovanni Valletta (aspettando nei prossimi giorni l’indicazione di un coordinatore di collegio), e dulcis in fundo nella capitale storica della piana del Sele Eboli, è stato nominato Paolo Polito, ed anche qui nei prossimi giorni si attende un’altra nomina, quello del vice.
Di qui si impongono alcune riflessioni: Polito è sicuramente un volto noto della vita pubblica cittadina, esponente di spicco del centro-destra consiliare, si ricorderanno le sue dimissioni da Consigliere comunale, particolarmente deluso di come si prospettava il futuro della Città, istrionico, intelligente e da qualche tempo si è notato un “ravvicinato” all’ex sindaco della città di San Vito, Martino Melchionda, che a sua volta, bene evidenziarlo, è stato nelle passate elezioni politiche il principale animatore del comitato elettorale “azzurro” che appunto nel 2018 ha ottenuto lusinghieri risultati in ordine di preferenze nei seggi eburini: con 3983, pari al 23.21%, al Senato e 4171 voti, pari al 23.33% alla Camera dei Deputati, facendo di Forza Italia, il primo partito della coalizione.
A questo proposito occorre fare un passo indietro: quello che riguarda una data specifica, il 30 gennaio del 2018, quando nella sala conferenze del Caffè Moka a Salerno, si consumò uno strappo, ma uno strappo di quelli forti, tra alcuni esponenti/ dissidenti di Forza Italia (salerno-bufera-in-fi-i-dissidenti-candidature-estranee-ai-territori,) tra cui figuravano: Damiano Cardiello consigliere comunale – capogruppo ad Eboli, Mimmo Di Giorgio consigliere provinciale, Gaetano Amatruda vice coordinatore provinciale e Giovanni Piano consigliere comunale di Capaccio, ma in particolar modo, Franco Cardiello, allora senatore della Repubblica, parlamentare di centro destra per oltre un ventennio, storico esponente del partito “azzurro” in provincia, i quali unanimemente in una durissima conferenza stampa, contestavano le candidature calate dall’alto imposte dalla dirigenza (senza giri di parole, le accuse erano mosse alla persona di Mara Carfagna), spalmate sul territorio nei vari collegi, a dire dei contestatoti, distaccati dalla realtà e dunque considerati perdenti a priori nelle sfide riguardanti i collegi uninominali, con aggiunta il sospetto di un regalo trasversale fatto al Pd deluchiano, per potenziali strategie future.
Ma non è tutto, ad Eboli si impone un ulteriore riflessione, giacché il simbolo del partito sino a fine consiliatura civica, rimarrà saldamente nelle mani di Damiano Cardiello, fattivo capogruppo nonché oppositore di ferro della Giunta guidata da Massimo Cariello, ma voci di corridoio vogliono sostanzialmente che la leadership cittadina di F.I. sia dal 2018 saldamente in mano all’ex sindaco Martino Melchionda, ed i rapporti con la famiglia Cardiello politicamente parlando, non sono molto sereni. Dunque a tale incognita, aggiungendoci l’ulteriore uscita di scena da FI di Franco Cardiello, dal luglio scorso approdato ai lidi di Alessandra Mussolini, essendo stato nominato responsabile nazionale della segreteria politica dell’europarlamentare di destra, ed in un certo senso tornando cosi alla casa madre storica; difatti l’uomo politico ebolitano ha iniziato la sua lunghissima carriera, in gioventù, nel Movimento Sociale: a tal punto il quadro si complica e la cornice si sfoca.
E allora dove sta il busillis che si rifletterà anche sulla prossima tornata per le comunali? In primis esso consisterà nell’uso del simbolo di Forza Italia, con il rischio di frammentare ulteriormente il fronte degli oppositori dell’attuale primo cittadino: infatti le opposizioni consiliari e non, sono unite tra loro da un semplice collante, quello dell’idiosincrasia politica verso Massimo Cariello, ma fino ad ora non hanno trovato la quadratura del cerchio su di un uomo od una donna che possa sintetizzare le varie richieste e convogliare le istanze politiche finalizzati ad un cambio di governo cittadino.
Pertanto secondo la vecchia regola del Divide et Impera, passando dai Contiani (MDP) a quel che resta del Partito Democratico (con a capo l’ex presidente dell’assise cittadina, Luca Sgroia), alle due anime del MoVimento 5 Stelle (Cosimo Adelizzi ed il suo gruppo vs l’Agorà delle Stelle), fino ad una LegaEboli che gode di ottima salute, grazie alla tenacia del suo coordinatore Vincenzo Albano, ma che sinora sembra intenzionata a non dialogare con nessuno, scegliendo cosi di correre da sola, in un tal divenire non bisogna essere dei fini analisti per trarre delle conclusioni pleonastiche.
Tutte queste divisioni, in effetti, sono una manna per Massimo Cariello, la cui riconferma sullo scranno più alto di Palazzo di Città sembra pressoché scontata, ed a scanso di difficili quanto improbabili convergenze di un arco istituzionale d’opposizione che va dell’estrema sinistra all’estrema destra, il futuro politico della città di Eboli dal punto di vista amministrativo per il 2020, sembra già segnato a favore dell’attuale Sindaco, con buona pace per gli individualisti e per gli individualismi, perché nella vita come strettamente nella politica, il gioco di squadra favorisce sempre, e alla fine col duro lavoro da buoni frutti, di contro se non attuato, favorisce gli avversari.
Eboli 23 aprile 2019
Che grande papocchia politica ci aspetta e viviamo.melchionda nasce comunista di famiglia comunista borghese, poi passa al PD e poi pian piano al entro destra ed infine alla destra borghe come le sue origini. quello che gli si puo riconoscere con certezza che prima di essere stato eletto a sindaco era un uomo discreto e mansueto. Cardiello l’unica cosa buona è stata la sua coerenza verso la destra per il resto nulla solo un parlamentare a costo elevato in piu a nostre spese.Cariello un altro trasformatore nato in rifondazione militante con foga capeggiato dal suo capofila Rosania , poi passato attraverso uno scolapasta con buchi larghi dove passano tutti gli opportunisti.Cardiello yunior non mi ispira fiducia è imbalsamato e poco originale. Sgroia la volpe del PD locale ,Polito simpatico e coerente ma rimanga a fare il commercialista. E’ il momento della destra dopo 30 anni di sinistra ,ma qual’è la destra e qual’è la sinistra? cosi cantava Gaber.
NCUL E COMME STANN NGUAIAT!!!!!
Un’analisi impietosa che dimostra il nulla ma davvero il nulla che circonda la politica ebolitana.
Per la gioia di Massimo Cariello!
?
2020:Cronaca di una vittoria annunciata.
Forza Italia in mano al passato sindaco del Partito Democratico, dunque dimostra come Forza Italia stia nei guai quale credibilità possono avere di fronte alla lettorato.
Il titolo è giusto: vecchi e nuovi arnesi ma sempre arnesi. La Lega ne farà un boccone.
Ad Eboli non si può neanche parlare di una futura competizione.
Stamane un quotidiano prendendo spunto dall’articolo del vostro blog, ha ripreso quasi paro paro il ragionamento delle divisioni interne per poi aggiungerci un eventuale apertura a Cariello; cosa risaputa perché la Saja vicinissima e collega di studio dell’ex sindaco, è staao assessore per 2 anni e oltre della giunta Cariello.
Dunque nulla di nuovo :il magnete grande attira i ferri più piccoli.. buona giornata
Ma guarda un pò…che arnesi…e con che coraggio….se queste sono le espressioni migliori dei partiti ad Eboli…abbiamo veramente grossi problemi! Che Dio ce la mandi buona!
CARDIELLO SENIOR, MELCHIONDA , ROSANIA E CARIELLO ADESSO , hanno responsabilità enormi sull’attuale situazione socioeconomica e urbanistica della citta di Eboli.
Una citta che 30 anni fa possedeva un ospedale che dopo Salerno il piu efficiente della provincia,istituti scolastici superiori invidiati da tutti , come il Ginnasio, Istituto Agrario storici che hanno formato una classe dirigente del tutto rispettabile ,anche se alcuni degli elencati hanno frequentato queste istituzioni ma con una formazione sbagliata e per niente rispettabile.Avevamo muna sede di una sezione staccata del tribunale di Salerno del tutto rispetto.Ora abbiamo avuto in cambio un giudice di Pace che costa al comune tre impiegati con un incentivante stipendio per assolvere agli adempimenti amministrativi di ufficio de giudice di pace, ma quest’ultimo non decolla è inceppato gli avvocati vanno altrove lamentandosi ,e come sempre nessuno di questi che non hanno fatto niente prima per non far andare via la sez. del tribunale ora sono addirittura latitantio il giudice di pace costa al comune di Eboli qualche migliaio di euro al mese senza portare risultati positivi rimanendo al centro di un quartiere ormai sventrato dove una scuola elementare demolita perche dichiarata inagibile, attivita commerciali assenti , le strade vuote solo qualche fantasma che esce dai portoni dei palazzi.Un mercato boario chiuso da anni un attuale mondezzaio che mtutti vedono quando ci sono i concerti al palasele perche confinante,che brutta figura per i forestieri.All’uscita dell’autostrada uno scheletro di mcemento che doveva essere il nuovo ospedale sta li a testimoniare che questi personaggi della politica come i loro precedessori( Conte Ministro con la banda socialista)l’Istituo Orientale oramai ne rimane solo il nome, frammentato e distrutto,una litoranea che sembra un luogo di guerra dove ci sono prostitue, stranieri non censiti, caporalato, droga e monnezza.Un centro storico rovinato dal dopo terremoto dell’irpinia che ad Eboli nel centro storico non fece cadere una tegola. Conte, il sindaco Cassese, con i suoi compagni Sparano, aida, mandia ed altri,e poi i neofiti della politica giunti dopo , Cardiello,Rosania, Melchionda , Cariello questi che dovevano portare un’ondata nuova di ripresa in tutti i sensi hanno affondato totalmente il paese.Lor signori si sono arricchiti alle spalle di noi cittadini. Ho dimenticato qualcunoma non fa niente, voglio solo direche quando il popolo è assente e delega senza attenzione succede quesrto per mcui la colpa di cio è nostra.
Il guaio e che volti nuovi non se vedono e i politici non si improvvisano, vedi Raggi e cinquestelle varie: sia riaprano le palestre delle segreterie politiche!
In passato saranno anche stati fatti errori ma un livello basso come quello attuale non è mai stato raggiunto; un gruppo di personaggi che come esclusivo “lavoro” hanno quello di amministrare la nostra città. Ma se non sono riusciti a fare niente per se stessi come possiamo pensare che riescano a fare qualcosa per gli altri ? I sindaci degli ultimi venti anni (Rosaria e Melchionda) avevano solida formazione di studio e professionale, oggi c’ è anche presunzione e non si riesce a guardare oltre i propri limiti.