Il Gruppo di opposizione Art.1 MDP indica nel percorso ISES “gli affari dei tre Palazzi”.
(Soldi, soldi, canta Mahmood) scrivono Conte, Petrone e Di Candia in un manifesto che attacca frontalmente il Sindaco Cariello e la sua Amministrazione, dal titolo “I tre Palazzi” che sarà affisso sulle mura cittadine.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Il Gruppo Consiliare Art.1 MDP Antonio Conte, Antonio Petrone e Teresa Di Candia e la segreteria del Partito di Eboli, con l’uscita di un manifesto dal titolo “I tre Palazzi“, che sarà affisso sulle mura cittadine e si riporta qui di seguito, riassumono quanto avvenuto nella vicenda dell’Isis, ma sferra o un’altro attacco frontale al Sindaco di Eboli Massimo Cariello e alla sua Amministrazione. Un altro segnale per sottolineare che quell’ascia non è stata mai seppellita, anzi, è un’arma che si brandisce per vincere una guerra che forse la Città, per una parte si aspetta, e per l’altra invece non ci si augura si porti a termine.
Manifesto che
PALAZZO PENDINO.
Costruito per uso abitazione, in parte abusivo e privo di certificato di abitabilità, è stato utilizzato, con il consenso e le esenzioni dalle tasse da parte del Comune, come struttura sanitaria (!!!) dall’ISES, che, solo, negli ultimi dieci anni, ha ricevuto dalla Regione oltre 40 milioni, destinati, tra l’altro, a consulenze e appannaggi impropri.
Risultato: fallimento, 12milioni di debiti di cui non c’è traccia, e licenziamento del personale.
Proposta: fare chiarezza, conservare il budget sanitario a Eboli, non riproporre il modello “soldi, soldi “.
PALAZZO CASA DEL PELLEGRINO.
Realizzato, con un finanziamento di circa 6 milioni della Comunità Europea, per finalità religiose è stato tolto dalla disponibilità del Santuario SS Cosma e Damiano e affittato, prima all’ Ises in stato di liquidazione, poi a una società di Casal di Principe.
Risultato: il Comune deve restituire alla Regione e alla Comunità Europea il finanziamento di circa 6 milioni di euro, ha supportato spese non quantificate per trasformare i locali e renderli utili per l’Ises e non ha incassato il canone di affitto per circa 100.000,00 euro e la “Casa del Pellegrino” non è stata realizzata, con la perdita di un indotto turistico e i relativi posti di lavoro.
Proposta: non scaricare sul bilancio comunale il malfatto, si realizzi “La Casa del Pellegrino”.
PALAZZO FULGIONE
Complesso destinato ad uffici e a uso civile che il Comune, andando oltre ogni logica e la legge, ha dichiarato, per una parte, di “interesse pubblico” e a destinazione sanitaria (!!!) per favorire la Nuova Ises, contro il pagamento di un canone di affitto di oltre un milione per sei anni.
Risultato: lavoratori presi in giro e disoccupati, interferenza nell’affare di personaggi sospetti di altre regioni, costi per trasformare i locali.
Ora, il privato chiede i danni e la restituzione dei locali.
Proposta: il Comune guardi agli interessi pubblici, non s’impicci e non nasconda gli interessi dei privati dietro la difesa strumentale dei livelli occupazionali.
Signor Sindaco, lei disamministra confondendo il pubblico con il privato: questa non è la Eboli dei cittadini onesti e che rifiutano di essere plebe.
“Il significato di questo nostro manifesto – dichiara il Capogruppo di Art1 MDP Antonio Conte – è tutto nel titolo “I TRE PALAZZI”, infatti l’ostinazione del Sindaco e della sua amministrazione hanno causato danni notevoli all’Ente ai lavoratori e ai pazienti dell’ex struttura ISES senza giungere a nessun risultato.
Il Sindaco ha fatto il giro dei tre palazzi – prosegue Antonio Conte – senza realizzare e completare la Casa del Pellegrino tutt’ora in stato di abbandono, senza dare corso al bando di assegnazione per le finalità previste dal finanziamento Europeo.
Ha continuato poi con una vera e propria variante al piano regolare di una palazzina privata, imperterrito, causando anche qui altri danni senza alcun risultato. – aggiunge Il Capogruppo di Art1 MDP – Credo che ogni Cittadino Ebolitano si sia fatta ormai un’ idea di come, senza una proposta seria per salvare l’ISES, si sia sprecato tanto danaro pubblico con tanta leggerezza.
Noi già 5 anni fa avevamo tracciato un percorso per salvaguardare l’accreditamento Regionale, il livello occupazionale e soprattutto la cura dei pazienti dell’ex ISES. – conclude Antonio Conte – Tutto è depositato al Comune ma non siamo stati ascoltati, il disastro è sotto gli occhi di tutti e Cariello ne è stato e ne è l’artefice”.
Eboli, 6 Aprile 2019