Anche Eboli celebra la XII Giornata Mondiale di sensibilizzazione sull’Autismo, evento voluto dall’ONU.
Per l’occasione in tutta Italia, questa sera saranno illuminato di colore blu tutti i monumenti e sarà in blu anche il monumento ai caduti di piazza della Repubblica di Eboli. Un gesto semplice ma di grande effetto per sensibilizzare la cittadinanza.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Oggi ricorre il 2 aprile e in tutto il mondo si celebra la 12ᵃ Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo e per l’occasione i monumenti più importanti d’Italia si tingeranno di blu, il colore scelto dall’ONU per l’autismo. Per l’occasione saranno tante le piazze e monumenti che si illumineranno di blu, quelli più blasonati e quelli meno, nelle grandi Città e nei piccoli borghi.
Anche la Città di Eboli come in molte altre cittadine della Campania illumina di blu il suo monumento ai caduti, nella Piazza centrale della Città: Una partecipazione discreta ma anche significativa, dolce e al tempo stesso forte per ricordare quanto si può fare con la scienza ma soprattutto con l’amore.
Un gesto semplice ma di grande effetto, – afferma il Sindaco di Eboli Massimo Cariello – che grazie alla collaborazione dell’Associazione Sophis, vuole puntare l’attenzione alle fasce deboli e ribadire la necessità di promuove le buone pratiche di integrazione sociale a favore di tanti bambini colpiti da questa patologia.
L’autismo (Wikipedia) (dal greco αὐτός (aütós) – stesso) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi. I genitori di solito notano i primi segni entro i due anni di vita del bambino e la diagnosi certa spesso può essere fatta entro i trenta mesi di vita. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione, divise tra cause neurobiologiche costituzionali e psicoambientali acquisite.
Più precisamente, data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è recentemente invalso l’uso di parlare più correttamente di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA o, in inglese, ASD, Autistic Spectrum Disorders), comprendendo tutta una serie di patologie o sindromi aventi come denominatore comune le suddette caratteristiche comportamentali, sebbene a vari gradi o livelli di intensità………….
In tutto il Mondo, il numero dei bambini affetti da autismo è in crescita e le ultime stime parlano di un bambino su 68 colpito dalla sindrome dello spettro autistico, un dato cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni. Non ci sono cure specifiche ma la diagnosi precoce può servire per ridurre i comportamenti problematici e migliorare la qualità di vita di quanti sono portatori e delle loro famiglie.
Negli ultimi anni grazie alla Scienza, alla letteratura e alla filmografia, quest’ultima in maniera straordinaria, si è acceso i riflettori sull’Autismo e conseguentemente si è incominciato ad avere più attenzione verso questo disturbo, tuttavia sebbene si sottolinea il crescente aumento di bambini colpiti dalla Sindrome dello spettro autistico, non corrisponde da parte dello Stato un aumento dei fondi da destinare all’Autismo, tant’é che le famiglie vengono lasciate sole. E questo accade anche nella Regione Lombardia che viene indicata come quella tra le più efficienti nella Sanità.
Si ricorderà Ray Man, quel film straordinario interpretato da Tom Cruise e Dusty Hoffman e quella serie televisiva Good Doctor interpretata da uno straordinario Freddie Highmore nelle vesti di un medico autistico. Ebbene tutti ne sono rimasti colpiti di quei racconti cinematografici che hanno saputo evidenziare quei piccoli progressi ma anche quelle modalità comunicative da noi ritenute “minime” ma che al contrario, si manifestano come straordinari risultati che rappresentano quei mondi a noi totalmente sconosciuti ma che al contrario sono eccezionali. È giusto pretendere di più dalle istituzioni? È giusto lasciare abbandonate a sé stesse le famiglie che esplorano attraverso i loro figli quelle piccole ma eccellenti forme comunicative? Ecco dovremmo pretendere di più
Eboli 02 aprile 2019