Tutela del territorio: dall’amministrazione comunale operazione verità con un “decalogo” sull’ambiente.
La Sindaca Francese e l’Assessore Bruno: “A noi interessa difendere Battipaglia, tutelare il territorio e l’ambiente. Questo provvedimento blocca di fatto ogni altro insediamento e richiesta di ampliamento rispetto all’esistente, è l’unico provvedimento che mette in sicurezza il territorio secondo il diritto amministrativo e alle leggi vigenti”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Il dibattito sull’Ambiente e sulla tutela del territorio nella Città di Battipaglia e nella Piana del Sele non si è mai affrontato in tutti i suoi aspetti e le conseguenze sono state disastrose, non ha risparmiato proprio niente: Suolo, Aria, Acqua; insomma ci siamo beccati un mare-cloaca, un’aria puzzolente, un terreno rigonfio di ogni tipo di Monnezza, pubblica e privata, e di volta in volta, emergenza su emergenza, sia i “neri” che i “rossi” che si sono alternati alla guida della Regione e della Provincia hanno ridotto la Piana del Sele e Battipaglia in un vero e proprio “Polo dei rifiuti“.
Nelle ultime settimane, oggettivamente c’è stata una accelerata:
- prima con https://www.massimo.delmese.net/135649/impianti-rifiuti-speciali-incontro-alla-presidenza-del-consiglio/;
- e poi https://www.massimo.delmese.net/135546/battipaglia-tutela-dellambiente-e-fattore-di-pressione/;
Ma purtroppo la strada è ancora lunga e tortuosa è passa anche attraverso le produzioni agricole della Piana del Sele. Produzioni agricole o produzioni agroalinentari, ivi compreso la filiera bufalina e il settore lattiero-caseario, conclamate eccellenze che hanno conquistato tutti i mercati.
“O si fa la puttana o la bella donna“; si dice dalle nostre parti, ma pare, pensando a quello che è avvenuto nella Piana del Sele tra Battipaglia, Eboli, Albanella e Capaccio-Paestum, che si sia fatto entrambe, e le conseguenze sono visibili se si considera le immense estensioni di terreni ricoperti a Serre, o pensare alla popolazione Bufalina, Bovina, ovina, caprina. Insomma pare ci siano più animali da allevamento che persone, così come ci sono più superfici coperte da impianti serricoli che a campi aperti, immaginando gli scarichi delle stalle e gli scoli di servizio che dovrebbero ricevere le acque di scolo e quelle piovane. E per ora non abbiamo parlato di tutte le industrie inquinanti specie quelle dei rifiuti, quelli li lasciamo all’amministrazione comunale, alla Sindaca Francese e all’Assessore Bruno, che controllernno, si spera, gli impianti esistenti e eviteranno per il futuro che se ne insedino altri. Di qui l’intervento che segue che sembra essere il “decalogo” dell’amministrazione a tutela dell’ambiente e del territorio.
«Ci stanno provando in tutti i modi a demolire il primo atto concreto fatto da questa amministrazione.
Ci stanno provando con l’odio, con la diffamazione.
Ci stanno provando creando un vero e proprio allarme sociale.
Hanno provato con il livore gratuito e cercando di diffondere astio.
Hanno provato con i nomignoli e le offese.
Noi non stiliamo questa nota per rispondere ai pochi fomentatori di odio politico ed esperti di strategie da campagna elettorale, nonostante non più tardi di ieri abbiamo parlato anche con chi fa parte di comitati locali per chiarire il provvedimento, affermando che è necessario attivare un percorso amministrativo verso gli enti sovralocali per raggiungere l’obiettivo della tutela del territorio ed è questa l’unica cosa che interessa a questa amministrazione.
Noi stiliamo questa nota per la città e che sia ben chiaro che senza atti amministrativi nessuna battaglia ha senso di esistere e questa amministrazione li sta compiendo.
Forse faceva comodo a chi si sente in odore di campagna elettorale che questa giunta e che questo sindaco non avessero prodotto nulla di concreto per il territorio.
Questa denigrazione è ingiustificabile, chi sta facendo polemiche dovrebbe unirsi al fianco dell’amministrazione affinché questa delibera venga rispettata e si traduca nella modifica delle norme di governo del territorio in tempi rapidi, invece, di agitare la bandiera dell’odio gratuito contro le proprie istituzioni cittadine pur di colpire il sindaco o di dare libero sfogo ad antipatie personali.
Ci meraviglia, anche, chi si “affanna” in lunghissime spiegazioni tecniche mostrando di non conoscere e di non aver letto i passaggi della delibera.
Il Comune propone alla Provincia l’adozione del criterio di pressione compulsando l’azione degli Enti sovracomunali che autonomamente possono non agire su Battipaglia.
Dobbiamo essere noi a chiedere provvedimenti per il nostro territorio.
In questi anni non un solo atto è stato prodotto e, invece, di fare insieme una battaglia per il territorio, ci si maschera alterando i fatti senza alcuna nozione di diritto amministrativo e di giurisprudenza.
Andiamo, allora con ordine, nel dettaglio della delibera per chi come noi ha il compito e il dovere di difendere la comunità e di tutelare l’interesse del territorio, spiegando cosa volutamente si omette per confondere chi legge e chi ascolta.
Vediamo cosa non si chiarisce ad arte,
Questa delibera imposta il percorso amministrativo per VIETARE:
- le aziende che lavorano sostanze pericolose
- le aziende che lavorano metalli pesanti e amianto
- ampliamenti e nuovi insediamenti di aziende che trattano rifiuti. L’amministrazione può bloccare nuovi insediamenti sul nostro territorio considerando le autorizzazioni, UNICI PROVVEDIMENTI, IN BASE AL DIRITTO AMMINISTRATIVO.
Questa delibera INTRODUCE
- il fattore di pressione che esclude altri impianti di trattamento sia urbani, che speciali, pericolosi e non, sia nell’agglomerato Asi che nella zona omogena D2 “Spineta di Battipaglia
- la collaborazione tra gli Enti per lo sviluppo ambientale sostenibile
- prefigura un sistema di controlli per la localizzazione degli stabilimenti oltre a disciplinare lo sviluppo delle aree urbane
Andiamo nel dettaglio, invece, della polemica strumentale distinguendo la voluta confusione che si attua tra quantità trattate e quantità autorizzate.
Abbiamo il dovere di spiegare ai cittadini le cose come stanno, contro chi sta diffondendo notizie false. Le quantità trattate sono all’interno delle quantità autorizzate.
Non si può tenere conto della quantità rifiuti trattati senza bloccare le quantità autorizzate, è un controsenso e chi ne parla dimostra di non conoscere gli elementi base del diritto amministrativo.
La quantità di rifiuti trattata cambia rispetto al ciclo di produzione e non è determinabile perché varia a secondo dell’annualità e si può conoscere il dato solo l’anno dopo. Considerare la quantità trattata lascia margini di ulteriori richieste proprio ciò che si vuole evitare. Porre limiti, invece, sull’autorizzato è un’azione restrittiva e definitiva che impedisce di chiedere la lavorazioni di altri rifiuti. Tanto è vero sono numerose le richieste di varianti sostanziali.
Questo provvedimento blocca di fatto ogni altro insediamento e richiesta di ampliamento rispetto all’esistente, è l’unico provvedimento che mette in sicurezza il territorio secondo il diritto amministrativo e alle leggi vigenti.
Non daremo spazio a chi tenta di speculare per mero calcolo politico
A noi interessa difendere Battipaglia, tutelare il territorio e l’ambiente. Quali siano le finalità di chi tanto si agita seminando confusione e inesattezze non lo sappiamo e non ci interessa saperlo. Dobbiamo governare una città che ci è stata consegnata sull’orlo del baratro e le responsabilità pregresse sono tante. Non abbiamo altro tempo da perdere.
Battipaglia, 28 marzo 2019