La Nefrologia di Eboli è sotto attacco. È lotta tra il male e il bene. Continua tra veleni e tranelli la guerra dei vetrini.
L’ASL sta a guardare. Il Commissario Iervolino si lava le mani, fa Ponzio Pilato. Invece di agire sui “cattivi” se la prende con i buoni e sospende il concorso di Primario. E se tra i cattivi c’è chi è stato condannato a 1anno e 9mesi di reclusione, ed è imputato per furto perché è ancora in servizio e pare sia consulente dei NAS? E il Governatore De Luca che fa conta formiche e scarafaggi?
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – “Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati”. Questo aforisma di Bertolt Brecht sembra proprio fatto a misura per il “caso Nefrologia”, reparto dell’Ospedale di Eboli diretto dal Dott. Giuseppe Gigliotti., e su questa vicenda abbiamo la necessità di dire la nostra, al fine di salvaguardare i diritti di tutti noi utenti della buona sanità.
La contesa vede: da una parte un Reparto che a giudicare dai risultati è riconosciuto come una eccellenza; dall’altra l’azione di contrasto portata avanti da un altrettanto noto direttore di un altro Reparto dello stesso Ospedale, che da anni conduce una battaglia usando tutti i mezzi, proprio tutti, fino a diventare una vera e propria guerra “sporca” che già abbiamo definito dei “vetrini”.
E quale era ed è la contesa?
Si cerca in tutti i modi di far chiudere un Laboratorio di immunopatologia renale annesso all’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi, in linea con i protocolli nazionali che ne consentono l’utilizzo, solo perché, probabilmente, potrebbe rappresentare un ostacolo alla pretesa di un “monopolio” dei vetrini, che in verità ha fruttato un bel po’ di euro, ma anche un bel po’ di problemi, purtroppo e stranamente ed incomprensibilmente messi a dormire dai vari controllori e responsabili delle strutture e dalla stessa DG dell’Asl Salerno.
La Guerra dei vetrini o dei 7 anni è passata attraverso una foltissima corrispondenza, tra autorizzazioni varie, ispezioni, controlli e tanti comportamenti ambigui, culminata anche in una inequivocabile autorizzazione contenuta nell’Atto aziendale del 2017, autorizzazione che tutti i livelli amministrativi dell’ASL Salerno avevano “dimenticato”.
Esiste una documentazione ufficiale di tale autorizzazione, ma continue e diverse iniziative (molte delle quali discutibili e che sembrerebbe siano state come “procurate” da miracolose e proverbiali “denunce anonime”) hanno più volte portato i NAS ad eseguire sopralluoghi al Laboratorio di Nefrologia, come quello ultimo di una decina di giorni fa: che ha portato i Carabinieri alla stesura di un verbale che si guarda bene dall’elencare le criticità che pure potrebbero esserci, ma si limita ad un generico richiamo alla normativa vigente, e rileva per noi “ridicole” accuse “linguistiche”, quale la scritta all’ingresso del reparto laddove è riportato “Direttore” invece che “Responsabile”, giudicate dall’arma come “fregio” improprio perpetrato dal Dott. Gigliotti, volendo ignorare in tal modo che quelle indicazioni cartellonistiche sono state programmate, scritte e applicate dai preposti uffici ospedalieri e non da Gigliotti. Quello dei NAS più che un rilievo è un giudizio.
Ma si osserva che proprio il contenuto di quel verbale pare sia stato lo spunto per “aggredire” quel Laboratorio ritenuto abusivo perché allocato in locali occupati (sic!) da anni, e tenuti sempre abusivamente (senza che nessuno se ne sia mai accorto ?). Solo i Puffi sono così ingenui da credere che si possa occupare un Reparto, e per anni, senza autorizzazione, specie con la “fame” di Spazi che soffrono gli Ospedali.
Nel corso di questa guerra dei vetrini, o meglio della pretesa del monopolio dei vetrini, vengono riferiti anche altri episodi, non molto edificanti, che hanno riguardato un furto con scasso avvenuto proprio in quei locali contesi, dai quali furono trafugati alcuni macchinari di proprietà dell’ASL. Quel furto si pensava fosse stato l’apice di una guerra sporca, condotta spregiudicatamente con metodi delinquenziale. Invece no.
Guerra che inevitabilmente é finita nei Palazzi di Giustizia e vede come principale protagonista e imputato proprio il Direttore dell’unità Operativa complessa di Anatomia patologica del P. O. di Eboli, il quale da anni con ogni mezzo come la Procura dovrà provare nel processo in atto, vorrebbe avocare a se e al suo reparto quel Laboratorio “conteso“. Di quel processo, neanche a farlo apposta, una udienza si terrà il 12 marzo prossimo e tra i testimoni c’è il Dott. Michele Nigro, il quale guarda caso sarebbe il responsabile del laboratorio di immunopatologia renale presso la Nefrologia, regolarmente incaricato.
Guarda caso in quel processo il principale imputato di scasso e furto di attrezzature di proprietà dell’ASL affidati al direttore della Nefrologia, è risultato essere, come si è appreso da dichiarazioni di personalità politiche di primissimo piano del Comune di Eboli, proprio il consulente dei NAS che hanno redatto quel verbale sopra indicato: una coincidenza strana impropria ed inopportuna, nel momento in cui lo stesso professionista risulta essere imputato proprio per fatti inerenti quella contesa.
Ma ovviamente se una sola circostanza può essere una casualità, una seconda, una terza e via di seguito, rappresentano non semplici indizi ma una certezza, da far ritenere che viene condotta una strategia per nulla corretta sul piano deontologico, a cui dovrebbero essere aggiunti i reati o le ipotesi di reati a carico di chi contestualmente è imputato, e inopportunamente consulente dei NAS.
Si comprende come sarebbe il caso si facesse un bel malloppo e si portasse alla Procura della Repubblica perchè accerti quali siano le casualità e quali le certezze di comportamenti non in linea con la legge, ivi compreso la motivazione di un sopralluogo azionato da una lettera anonima che sembrerebbe puntuale e telecomandata ma che ha prodotto di certo due effetti sicuri: quello altrettanto improvvido del rinvio sine die del Concorso a Primario dell’UOC di Nefrologia di Eboli, ed il tentativo di rimescolare le carte nell’udienza del 12 marzo prossimo.
Era a questo che si mirava?
Tornando all’aforisma di Brecht si comprende come vi sia, in questa vicenda un bel po’ di confusione nella quale sembrerebbe essere caduto anche il Commissario straordinario dell’ASL Salerno Mario Iervolino, tant’è che egli sembrerebbe trovarsi in quella famosa sala laddove tutte le sedie della ragione sono state occupate dai colpevoli, lasciando agli altri che sono innocenti e vittime tutte quelle delle colpe.
Va da sé che in questa storia bisogna portare un poco di ordine, anche e soprattutto perché si tratta di salute, di Ospedali pubblici e di operatori sanitari, dai quali noi pretendiamo innanzitutto dedizione, competenza, correttezza, onestà e soprattutto osservanza al giuramento di Ippocrate, e se tra questi ci sono persone scorrette, incapaci o peggio ancora delinquenti ne pretendiamo la denuncia e l’immediato allontanamento.
In questa storia, e ci rivolgiamo innanzitutto al Commissario straordinario ASL Salerno Mario Iervolino e al Governatore della Campania Vincenzo De Luca in quanto Commissario della Sanità, perché si giunga a fare chiarezza ed evitare che le vittime vengano perseguitate e i delinquenti protetti e lasciati liberi di scorrazzare. È indispensabile far luce proseguendo per ordine:
- È vero che il dottor Giuseppe Gigliotti occupava i locali dell’ex Reparto di Pediatria destinati a laboratorio di Immunopatologia Renale annesso al Reparto di Nefrologia, regolarmente autorizzato sia dal DS che dal Conseguente Atto Aziendale del 2017, giusto anche l’orientamento autorevole della Società Nazionale dei Nefrologi?
- Come poteva Gigliotti e la sua equipe occupare dal 2013 ad oggi un intero reparto senza che nessuno se ne sia mai accorto e solo dopo la visita dei NAS se ne è intimato il rilascio?
- È vero che tutte le attrezzature sono state acquistate previo visti e pareri di ogni livello amministrativo a seguito di regolari gare e consegnati a corredo di quel Laboratorio?
- È vero che, oltre ai macchinari e le attrezzature varie, nel corso di questi anni si sono anche autorizzate le spese per la gestione del laboratorio stesso?
- È vero che vi è stata anche una sorta di collaborazione e addirittura il distacco di unità operative dal reparto di Anatomia Patologica al Laboratorio annesso alla Nefrologia?
- Cosa è successo, oltre alla “provvidenziale” lettera anonima che ha sollecitato un sopralluogo dei NAS, in quel laboratorio annesso alla Nefrologia?
- Forse si mirava a intorbidire le acque per giungere come è avvenuto alla sospensione del Concorso di Primario di Nefrologia di Eboli?
- Tornando a quella famosa notte di mezza estate del 2013, è vero che un’auto (Zafira) e un Furgone (“Amico blu”) varcarono i cancelli dell’Ospedale di Eboli e si scoprì poi che vi era stato un furto con scasso a seguito del quale furono trafugati un Criostato e altre attrezzature dai locali che ospitavano il Laboratorio annesso alla Nefrologia?
- Di chi era quella macchina e chi aveva noleggiato quel furgone?
- È vero che a seguito di testimonianze furono indicati alcuni responsabili ed uno di questi risulta essere l’attuale direttore dell’UOC di Anatomia patologica e principale imputato nel processo di furto con scasso ai danni dell’Ospedale di Eboli di cui si tiene una udienza il 12 marzo Prossimo?
- È vero che in quella circostanza ci furono una serie di “punizioni” ma nessuna per quello che poi è stato individuato come principale imputato?
Sarebbe il caso, per amore della verità, che si dessero delle risposte esaurienti, nel mentre affiorano altri dubbi ed altre domande altrettante inquietanti che riguardano i principali attori di questa assurda vicenda che oltre a gettare discredito sulle nostre strutture sanitarie, coinvolgono anche persone, medici e personale paramedico ed infermieristico, che hanno solo una colpa: quella di lavorare con scrupolo e di imbattersi con personaggi per niente raccomandabili che fanno della illegalità il loro pane quotidiano.
Ed a proposito di legalità e illegalità, atteso che Gigliotti e la sua equipe non sono i Casamonica che occupano locali perché delinquenti e camorristi, pare invece, come da più parte si dice, che tra gli attori al contrario ve ne sia qualcuno che ha avuto ed ha un bel po’ di problemi con la giustizia, problemi che generano ancora altre domande anche queste inquietanti e che se rispondessero al vero sarebbero veramente ingiustificabili per i vertici dell’ASL, non avendo preso nessun provvedimento a carico dei responsabili o presunti tali, atteso che per molto meno, mescolando capre e cavoli, si è sospeso dal servizio Medici, infermieri ed impiegati del Distretto sanitario di Eboli e all’Hospice, domande che si rivolgono ai vertici ASL e dai quali si attendono risposte, come:
- Risulta al vero che L’ASL Salerno istituí un Commissione Speciale di inchiesta in ragione della liquidazione di parcelle miliardarie, in seguito chiamata “Verrioli”, presieduta dal Dott. Della Porta che non ha mai concluso i suoi lavori e se ne sono perse le tracce?
- È vero che il Direttore dell’UOC di Anatomia patologica è imputato per furto di macchinari ai danni dell’Ospedale di Eboli, avvenuto nella notte del 1 agosto del 2013 e che il 12 marzo si celebra una udienza nella quale è principale testimone il Dott. Michele Nigro, responsabile del Laboratorio visitato dai NAS e per il quale impropriamente se ne chiede la chiusura sebbene autorizzato?
- Risulta al vero che in capo al Direttore dell’UOC di Anatomia patologica del P. O. di Eboli pende una condanna a 9 mesi di carcere, pena sospesa per maltrattamenti, danneggiamenti e lesioni?
- Risulta al vero che sempre in capo alla stessa persona pende una ulteriore condanna di ulteriori 12 mesi di reclusione pena sospesa per peculato continuato?
- Se dovessero risultare vere tutte queste circostanze come è possibile che i NAS, da come si è appreso da esponenti istituzionali locali di primissimo piano, lo hanno utilizzano nel ruolo di consulente?
- E ancora, se risponde al vero che in capo a quella persona vi sia una condanna di complessivi 1 anno e 9 mesi di reclusione con sospensione della pena ed un processo in corso per furto, perché non è stato sospeso dal servizio e da parte dell’Ospedale e dell’ASL non vi è a suo carico nessuna nota?
- Chi lo protegge? Perché?
Per carità di patria non si fanno altre domande circa i compensi ricevuti dallo stesso, tra l’altro ampiamente riportati in un altro articolo come dal link www.massimo.delmese.net/55323/verrioli-il-medico-da-651-343-e-e-lelogio-della-prosopopea-e-dellarroganza/, fatto sta che se a tutte quelle cose vere si aggiungono quelle sopra riportate e se risultassero anche quelle vere, potrebbe emergere una figura particolarmente vocata ad utilizzare metodi che non rientrano nella legalità e la variegata ripetizione di reati e/o presunti tali, fanno emergere un profilo di persona particolarmente pericolosa?
Altra notazione questa volta a carico della stampa e di qualche sito Web, che hanno fatto bene a riportare la notizia ma hanno fatto male, malissimo a non approfondirla, e purtroppo vedere che anche “Il Mattino” è caduto in questo errore ci fa un po’ specie e si comprende perché mai i lettori abbandonano la carta stampata e non gratificano con le visite Siti web insignificanti. Hanno perso una occasione e non hanno capito si trattasse di cattivi e di buoni, questa dicotomia che accompagna il male e il bene e che purtroppo ci tormenta.
La lotta tra il bene e il male dura da quando è nato il mondo e ahinoi durerà in eterno se intorno a questi episodi non si organizza una azione di contrasto e si respingono con tutta la forza possibile ed immaginabile, saremo sempre angustiati, per questo non si può tentennare ma essere fermi nella presa di distanza e nella condanna. Non ci può essere confusione nell’individuare quali sono i buoni e quali i cattivi, e purtroppo a giudicare da come si sono svolti i fatti la confusione ha generato provvedimenti ingiusti ed inopportuni: inopportuni come nel caso della sospensione a data da destinarsi dello svolgimento del Concorso di Primario alla Nefrologia di Eboli; Ingiusti perché tormenta chi quotidianamente lavora con dedizione e scrupolo e onestamente si porta a casa il suo stipendio e deve difendersi dal “maligno” che di volta in volta assume varie sembianze e rende la vita difficile a tutti. Un provvedimento che suona come una punizione, specie se si tiene in considerazione dei risultati che ha ottenuto Gigliotti e la sua equipe; e come un incoraggiamento per chi invece al contrario risulterebbe coinvolto in altre vicende non proprio gratificanti e accumula reati su reati. Intanto che il Commissario ASL Salerno Iervolino fa il “Ponzio Pilato” e De Luca? É intento a contare formiche e scarafaggi.
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Eboli, 23 febbraio 2019
Gentile Direttore, per il rispetto che si deve ad un gruppo di lavoro ed ai pazienti che fanno affidamento ad operatori, fortemente provati dalla vicenda che lei si trova a commentare, con la presente le chiedo di porre fine ad eventuali, ulteriori articoli mirati. Analoga richiesta è stata inviata, tramite ufficiolegalie, alla redazione de “Il mattino “. Restiamo in fiduciosa attesa degli accertamenti che le forze dell’ordine ed in nucleo di controllo interno dell’ASL stanno conducendo. Con immutata stima.
Mi sembra giusto.
X il Dott. Gigliotti. Spero solo che tutta questa vicenda non la scoraggi di proseguire il lavoro encomiabile che ha portato avanti fin d’ora. Noi tutti siamo con Lei. L’unica persona che deve essere fatta fuori sappiamo bene chi è… Spero che la giustizia faccia velocemente il suo corso…
Per il Dott. Gigliotti,
Carissimo, pur comprendendo la preoccupazione che manifesta per i suoi operatori, i suoi pazienti, il reparto che dirige, pardon, che ne è responsabile, devo innanzitutto precisare che la Sua UOC è parte del MIO Ospedale e se mi consente Le assicuro da utente prima è da comunicatore poi sono sono più turbato della Sua equipe.
Pertanto, Le devo dire che non posso aderire alla sua richiesta, perchè non risponderebbe alla mia libertà, e a maggior ragione non risponde a chicchessia, se non alla mia morale.
Innanzitutto é opportuno precisare che non sono “articoli mirati”, sono solo articoli alla pari di qualsiasi altri che questo sito tratta e che narrano questioni, nel caso che la riguarda per questo, che mi vengono raccontate da decine di suoi colleghi, da decine di altre persone che a vario titolo hanno a che fare con l’Ospedale di Eboli, e raccolgono informazioni e atti, che spesso mi ritrovo ad avere da anonimi, e a maggior ragione le dico che non mi fa nemmeno piacere di parlarne, non le nascondo lo schifo che provo nel farlo, lo faccio perché ritengo che talune realtà del nostro Ospedale meritano di essere raccontate, le assicuro che se dal suo Reparto dovessero giungermi cose poco piacevoli ne parlerei ugualmente, e nemmeno in quel caso sarebbero “articoli mirati”.
In questo momento sono collegate 932 persone e 147 stanno leggendo questo articolo in aggiunta alle diverse centinaia che già l’hanno letto, e le pare che quelle persone si aspettano la verità o zone d’ombra?
Immagino che non voleva dire questo: ma la Sua richiesta si presterebbe ad interpretazioni diverse, la prima indubbiamente, è quella che più mi ferisce, sarebbe quella di chi scrive “sotto dettatura”.
Gentilissimo, si sbaglia di grosso. Il mio interesse è che vi sia un Ospedale diverso, che funzioni, che non debba consentire a nessuno di vergognarsi perché succede quello che la narrazione di quell’articolo offre ai lettori, e le assicuro ancora che mi fa più rabbia ancora immaginare che Lei è i suoi siano provati da queste “pressioni” ma pure Lei sbaglia obiettivo, e questo mi preoccupa è non poco.
Continuerò altresì a frequentare il MIO Ospedale e pretendo che funzioni e pretendo sapere in mano a chi stiamo e a chi ci affidiamo, é possibile saperlo specie in una struttura pubblica? Sarebbe giusto chiedere a chicchessia un certificato dei carichi pendenti? Sarebbe giusto sapere in mano a chi ci affidiamo e sapere magari se ci troviamo di fronte?
Pertanto carissimo, recuperi la sua serenità e lasci agli altri ogni cosa, e comprenda, veramente con affetto, che per scrivere no ho bisogno di dettati.
Proprio oggi il mio amico Vito Pompeo Pindozzi mi ha comunicato un elenco diun bel po di attrezzature e suppellettili regalate all’ospedale di Eboli dall’Associazione 1 Hospice e amici dell’Ospedale di Eboli. Pindozzi lo ffa perché l’Ospedale è anche suo, che diciamo a Pindozzi: Fatti i cazzi tuoi?
Con affetto
Massimo Del Mese
trovo indegno e assurdo quello che è successo al reparto di nefrologia ed in particolare al dott. Gigliotti. Il reparto di nefrologia rappresenta una eccellenza dell’ospedale di Eboli , diretto in modo professionale e soprattutto onesto dal dott. Gigliotti e la sua equipe e tale inconveniente ha arrecato un danno anche ai suoi pazienti che mai hanno dubitato della sua correttezza. con stima