Raccolta firme in Campania per l’indizione del referendum consultivo per l’attuazione per la Macroregione Autonoma del Sud.
Parte con Caldoro in Campania la raccolta di firme con la volontà politica della istituzione nel medio periodo della Macroregione Autonoma del Sud, in attuazione degli art. 116 e 117 della Costituzione. Il comitato promotore referendario dispone adesso dei canonici 90 giorni per raccogliere le 10.000 firme obbligatorie per predisporre la convocazione del Referendum consultivo.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
Napoli – Rinasce la corrente del Meridionalismo con un occhio agli andamenti geopolitici del Mediterraneo ed i flussi commerciali e migratori ad esso connesso, per far sì che il Meridione d’Italia torni protagonista del proscenio non solo politico ma anche sociale, tramite una maggiore autonomia e capacità legislativa secondo i dettami della Carta Fondamentale, e non sia vista più come una terra di eterna frontiera, ma bensì come elemento fondante sia dell’Europache dell’Italia.
L’iniziativa della Macroregione Autonoma del Sud pertanto, verrà illustrata nel corso della conferenza stampa che si terrà a Napoli lunedì prossimo, alle ore 13.00, presso la Saletta Stampa del Palazzo del Consiglio Regionale della Campania, al Centro Direzionale isola F13, 1° piano.
Interverranno per l’occasione: il Presidente del Comitato Promotore del Referendum per l’istituzione della Macroregione Autonoma del Sud, Alessandro Sansoni, l’ex presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il coordinatore provinciale di Avellino della Lega, Sabino Morano, i leader dei movimenti meridionalisti Insorgenza Civile e Movimenti Federalisti di Base, Nando Dicé e Sergio Angrisano, il direttore de “Il Brigante” Gino Giammarino e tutti i fondatori del comitato promotore campano.
“È arrivato il momento che i cittadini del Sud prendano in mano il proprio destino, accettando la sfida dell’autonomia, imponendo però un punto di vista coerente con gli interessi del Mezzogiorno”, hanno affermato i membri del comitato promotore.
“Non possiamo farci imporre supinamente il regionalismo differenziato. Abbiamo bisogno di un riassetto, anche costituzionale, complessivo, che risponda alle ragioni storiche, economiche, politiche e sociali del Meridione. Da oggi parte la nostra battaglia per non essere mai più SUDditi”, hanno concluso i rappresentanti dell’iniziativa referendaria.
Le sfide del nuovo meridionalismo 3.0 partono dall’ affrontare i flussi migratori verso l’Italia e contemporaneamente la migrazione (perlopiù intellettuale causa crisi e stagnazione economica), che dal Mezzogiorno è ripartita verso altre aree del Continente e non soltanto come da tradizione, del settentrione del Paese.
Tutte questa concause negative fanno sì che tutto il Meridione si trovi a dover contrastare una crisi di proporzioni storiche, che fa il paio con la volontà di istituire un Federalismo Asimmetrico, ossia la volontà delle regioni del nord di trattenere buona parte, per non dire quasi tutto, il residuo fiscale e non ridistribuirlo come di prassi alle regioni meno abbienti, rischiando così di far venir meno quella solidarietà nazionale che ha mantenuto anche la pace sociale in territori difficili dell’entroterra meridionale.
Napoli, 10 febbraio 2019