Il parlamentare ebolitano Adelizzi rinuncia ai compensi di Vice presidente della Bicamerale Semplificazione.
Il parlamentare del M5S rinunciando ufficialmente a 6500 € mensili pari a 30.000euro all’anno ha dichiarato: ‘Una persona può credere alle parole. Ma crederà sempre agli esempi’.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – Riceviamo è volentieri pubblichiamo dall’Onorevole Cosimo Adelizzi Parlamentare ebolitano del M5S neo Vice presidente della Commissione parlamentare Bicamerale sulla Semplificazione, la lettera con la quale egli rinuncia ufficialmente all’indennità di carica che gli spetterebbe, in linea del principio in più circostanze manifestate e dei quali il M5S ha inteso farne un punto fondamentale, un esempio, per ristabilire quel rapporto fiduciario tra elettori ed eletti.
«Sono certo che dopo il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari e ai consiglieri regionali e il taglio delle pensioni d’oro che abbiamo già realizzato, – Scrive l’on. Cosimo Adelizzi portavoce parlamentare del M5S – tutti voi apprezzerete questo gesto. É un mio piccolo contributo per rafforzare il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini, perché la politica non deve più essere uno stratagemma per assicurarsi privilegi personali a vita.
Il Movimento 5 Stelle – prosegue Adelizzi – vuole che gli incarichi negli uffici di Presidenza siano un servizio reso alla collettività, svolto dai cittadini per un periodo limitato. Ho perciò deciso di rinunciare totalmente e con effetto immediato all’indennità di carica che mi spetterebbe come Vicepresidente della Commissione bicamerale per la Semplificazione.
Si tratta – precisa l’On. Adelizzi – di oltre 6.500,00 euro all’anno, pari a quasi 30.000,00 euro alla fine di questa legislatura. Questo risparmio di risorse pubbliche si andrà ad aggiungere al taglio del mio stipendio mensile da deputato, perché come diceva Gianroberto Casaleggio – è aggiunge – ‘Una persona può credere alle parole. Ma crederà sempre agli esempi’.
Queste – conclude l’On. Cosimo Adelizzi – sono piccole cose rispetto ai grandi problemi economici che affliggono il Paese, ma sono segnali importanti per dire agli italiani che le cose stanno davvero cambiando. Bisogna quindi proseguire su questa strada, il 2019 sarà infatti l’anno della riduzione del numero dei senatori e dei deputati e del taglio degli stipendi di tutti i parlamentari»
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Roma, 1 febbraio 2019