Donne & Politica, Boldrini e Conte lanciamo la sfida a Partiti e movimenti: Più donne in politica.
‘’Politica: sostantivo femminile’’: Evento organizzato dall’Associazione “Mare Nostrum” che fa capo all’On. Federico Conte, ha visto protagoniste diverse donne impegnate nella vita pubblica, come la Sindaca di Battipaglia Francese, la Deputata Rostan ed ospite d’onore l’ex Presidente della Camera Laura Boldrini: “La Parità di Genere in ogni ambito sociale è da considerarsi un momento di crescita collettivo!”
di Marco Naponiello per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – La città di Eboli ritorna protagonista sul proscenio della politica nazionale, con un convegno riguardante donne e politica ed avente come ospite d’eccezione l’ex presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, attuale parlamentare di LeU, Liberi e Uguali, la formazione di Sinistra nata da alcuni esponenti del Partito Democratico (ed altre componenti “minor” della galassia Riformista come Art.1 MDP), Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani in testa, che si è erano riproposti l’obiettivo di creare ex novo una compagine partitica di marxismo non radicale nel panorama della vita pubblica italiana.
L’evento di questo fine settimana di quasi metà gennaio, che si è svolto nell’auditorium di San Bartolomeo sul centralissimo viale Amendola, non nuovo a manifestazioni politiche e civiche di pregevole caratura, è stato organizzato dall’Associazione “Mare Nostrum” del deputato di Liberi e Uguali del collegio Federico Conte figlio di Carmelo (presente alla manifestazione), ex Ministro delle Aree Urbane della prima Repubblica e protagonista assoluto della Sinistra nazionale a cavallo tra gli anni ‘70 e inizi ‘90.
Veniamo a tempi recenti: la formazione di Liberi e Uguali si è costituita nel dicembre del 2017 ed ha avuto come padre nobile Pietro Grasso, già presidente del Senato ed ex Procuratore nazionale antimafia, magistrato molto conosciuto già da anni; ma nonostante tale figura di grande spessore Il risultato è stato al di sotto delle aspettative poco, invero poco oltre la soglia del 3% al battesimo di fuoco delle politiche del 4 marzo 2018, racimolando appena 14 parlamentari.
In seguito il 10 novembre 2018, il coordinamento di MDP abbandona LEU, per mancanza di condivisione di idee e programmi, e parimenti lanciando per il 16 dicembre sempre del 2018 un’assemblea costitutiuente per un nuovo partito di sinistra e di stampo ecologista.
Alfine, il 12 Gennaio c.m. con una nota, il Comitato della Rete dei Territori decide di iniziare un percorso fondativo di LEU con questi punti:
- Progetto di Sinistra unitaria Italiana,
- Iscrizioni entro Marzo 2019
- Convocazione di una assemblea costituente entro gennaio 2019
Dicevamo dell’appuntamento di questo sabato pomeriggio, il quale ha come protagonista Laura Boldrini ex presidente della Camera dei Deputati dal 2013 al 2018, prima esponente di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) oggi punta di diamante di Leu, giornalista professionista, Laureata in Giurisprudenza, ma specialmente famosa al grande pubblico prima della sua discesa in campo, per essere stata una funzionaria dell’Alto Commissariato ONU (ossia UNHCR), retto per un quarto di secolo.
Personaggio scomodo Laura Boldrini, una di quelle che in gergo si dice da sempre: “O si ama ,o si odia!” su posizioni fortemente femministe e radicali: Infatti discusso è stato a priori, il suo approccio eterodosso all’ alta carica istituzionale italiana, iniziando dall’ appellativo di “Presidenta” della Camera che fece storcere il naso a molti, ed in seguito per le sue forti connotazioni multiculturali e di integrazione, volte all’accoglienza dei migranti (punto dolente di tanti italiani che vedono in questi ultimi un dirottamento di risorse statuali e di minaccia culturale e sociale), che tanto risentimento le ha provocato nell’opinione pubblica tricolore, un idiosincrasia reiterata per tutto il mandato, che si è espressa specialmentesui social network.
La sinistra italiana oggigiorno arranca nelle percentuali degli istituti demoscopici, che appaiono irrisorie rispetto a quasi un 50% di cui essa godeva subito dopo il secondo conflitto mondiale, e da un abbondante 30% per tutta la Prima Repubblica, rischia, questa componente socio-politica, di divenire quasi un reperto museale, astretta tra i sovranismi e populismi o presunti tali del MoVimento 5 Stelle e in special modo della Lega di Matteo Salvini, che sono riusciti ad intercettare i malumori della popolazione, in un’epoca dove le ideologie lasciano il passo ai problemi concreti che la gente vive quotidianamente sulla propria pelle.
Ospiti della giornata di dibattito ed incontro sono oltre alla Presidente della Camera uscente, anche un altro deputato di Liberi e Uguali, Michela Rostan, ed insieme a Federico Conte padrone di casa, ci sono pure: Cecilia Francese, altra donna simbolo dell’impegno nella vita politica, Sindaca (declinato al femminile anch’essa) della viciniore ed operosa città di Battipaglia, Angelica De Vita giovane dottoressa in Giurisprudenza, ed in ultimo Emiliana Mangone, docente dell’Università di Salerno.
All’arrivo dell’ospite d’onore si era assiepata innanzi al piazzale dell’Auditorium di San Bartolomeo già da qualche minuto, una grande folla di curiosi e di simpatizzanti, di cui in seguito all’interno della sala si potevano intravedere: l’ex sindaco di Eboli, Gerardo Rosania (altra figura di spicco della sinistra Provinciale) Antonio Conte capogruppo LEU in consiglio comunale (invece Antonio Petrone e Teresa Di Candia suoi omologhi assenti giustificati), il segretario del circolo cittadino, Massimiliano Curcio e la sua vice Venusia Mazzara, ed un nugolo di variegati rappresentanti della società civile eburina come Cosimo De Vita patron della Coop Sociale Elaion -Nuova Sanatrix, oggetto di una visita preliminare da parte della Boldrini e che della stessa ne ha fatto i pubblici elogi, e dell’intera Piana del Sele.
Emiliana Mangone, professoressa di sociologia all’Università degli Studi di Salerno, inizia il suo ruolo di moderatrice, che continuerà abilmente per tutta la serata, spaziando dalla differenza di genere nella società italiana di cui la Laura Boldrini è stata portabandiera, ad altre tematiche di genere, ove necessita una perequazione di diritti attuata tramite gli strumenti della legislazione statuale, ed ha dato l’abbrivio ad un video in cui si ripercorrevano le tappe fondamentali della Presidenza camerale da parte dell’ospite d’onore dell’appuntamento di fine settimana.
Dopo l’inaspettato cambio della scaletta degli oratori in programma, è la volta dell’ospite di riguardo del convegno organizzato dall’Associazione “Mare Nostrum”, che fa capo onorevole Federico Conte, ci riferiamo alla deputata di Liberi e Uguali nonché ex presidente della CameraLaura Boldrini, 56 anni splendidamente portati, che in tutto il suo intervento farà sfodero di abilità oratorie connesse ad una rara facondia comunicativa, ricordando al contempo anche la sua 25nnale esperienza nell’Agenzia per i Rifugiati dell’ONU. Dopo i ringraziamenti di rito agli organizzatori, la presidente Laura Boldrini, chiede un applauso per Grazia Biondi, salernitana e presente in aula, la quale è assurta agli onori della cronaca in qualitàdi donna vessata per 9 anni dal marito in ogni forma: fisica, psicologica ed economica, una grande donna che ha avuto il coraggio di denunciare, in un mondo femminile che ancor’oggi oscilla tra omertà e vergogna, due sentimenti che si unisco e che al contempo aiutano i carnefici.
Boldrini afferma che importante passo in avanti sarebbe una paritetica affermazione dei diritti all’interno delle istituzioni e con orgoglio rivendica: “La mia peculiarità lessicale nel declinare al femminile ed in corrispondenza alla nostra lingua romanza,in altre lingue, ci sono gli equivalenti al femminile! Non è una questione cacofonica, è una questione bensì di principi, ovverosia quando parliamo di un contadino donna diciamo una contadina, di un operaia idem, non vedo perché debba fare scandalo chiamare una donna ‘Presidenta’, non è un qualcosa che va ad urtare la sensibilità;semmai in molti casi tante donne sono poco solidali tra loro e dovrebbero imparare a fare squadra. – E ancora continua l’esponente di Sinistra – nel mondo di oggi le donne eccellono in tanti campi, in primo luogo nella Scuola, ma ancora latitano in molte delle istituzioni nazionali. Un momento importante è stato il 1946 con la parità di voto infatti, si sono avute 11 donne sindaco ma per aspettare una Presidente della Camera ci son voluti quasi 35 annicon Nilde Iotti ed ancora adesso troviamo difficile a differenza,, della Merkel della Thatcher della May, una donna al comando del Governo, dunque di Palazzo Chigi, per non parlare del Quirinale che appaiono off limits.”
A seguire l’ex presidente della Camera ha sciorinato dei dati da considerarsi, dal suo punto di vista molto gravi, un vulnusinfamante per il Governo in carica che si autoconsidera del “cambiamento”, in quanto su 63 rappresentanti di Governo e Sottogoverno solo 11 sono donne, dunque il misero risultato del 9%,, un paragone improponibile con altre realtà europee, ma molto vicina invece all’Afghanistan dei Talebani: “Le donne sono brave in tutto, in molti casi più degli uomini: a scuola, all’università, sul lavoro e dunque se vogliamo improntare una società sullameritocrazia, dobbiamo dare per forza di cose più spazio alle donne; le quote rosasono state una legge per certi versi giusta, ma allo stesso tempo restrittiva per il genere femminile, noi non abbiamo bisogno di quote per affermarsi perché abbiamo in noi tutti i meriti per poterlo fare da sole!” Si rammarica la Boldrini, che le donne sono ricordate solo per la loro festa (8 marzo) o la giornata contro la violenza di genere (25 novembre) ma purtroppo viviamo in una società ancora molto maschilista, cosa che persiste nel 21° secolo, anche nella Sinistra Italiana e mi dispiace dirlo,difatti l’unica donna leader di partito è di destra, Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia, che in questo ha dimostrato più larghezza di vedute. Temo infine un rigurgito di nazionalismo che tenti a depenalizzare certi atteggiamenti offensivi contro la donna, di cui io stessa sono stata vittima da parte di esponenti apicali del MoVimento 5 Stelle e della Lega.
In 5 anni sono stata oggetto di augurio di stupri di cui mi sono sempre difesa, io che so che significano gli stupri in campo etnico, in virtù di aver operato per tanti anni all’ONU, e lo trovo disgustoso augurare una tale sciagura ad una donna, come è vergognoso voler ritornare sui passi della legge 194 la legge sull’aborto e favorire gli aborti clandestini. Per non parlare poi della legge Pillon sull’affido del minore, sarebbe un ritorno al Medio Evo, dove in molti casi si vuole rifiutare un assegno alla madre del minore e per giunta una moglie o compagna oggetto di offese e di violenze da parte di un marito indegno, finirebbe per dover sottostare ad una preventiva mediazione al fine di statuire gli accordi di separazione!” – Termina il suo intervento accorato in un una lunga standing ovation, Laura Boldrini, invitando le donne ad aver coraggio di portare avanti le proprie idee e le proprie ambizioni, in un mondo che nonostante alcune aperture degli ultimi decenni, sembra ancora frapporre ad esse molti ostacoli.
Il microfono scivola velocemente nelle mani della giovane e brillante dottoressa in Diritto, Angelica De Vita che ricordando come prima affermato dall’autorevole relatrice, ossia che le donne sono il 51% della popolazione auspica: – “…un cambiamento culturale con la partecipazione sempre più massiccia delle donne in politica, momento importante è stato l’ attribuzione ad esse di esprimere il voto, espressione non solo del genere femminile, ma dell’essere umano! Si la legge sulle “quote rosa” è solo del 2011, ma le donne sono da anni protagoniste, sperando che lo siano sempre di più e senza limiti e preconcetti di sorta, dando voce e lustro alla nazione in ogni campo!”
Michela Rostan altra deputata di Liberi e Uguali nonché vicepresidente della, Commissione Sanità della Camera, dopo i ringraziamenti alla Boldrini e al deputato Conte, auspica un ritorno attuativo aiprincipi costituzionali, dell’eguaglianza formale e dell’eguaglianza sostanziale, al pari di una maggiore consapevolezza dei propri diritti sempre al’interno della galassia femminile ed un miglioramento generale delle condizioni della donna sui luoghi di lavoro e della società: ”..queste sono battaglie di civiltà prima che di diritto, un’altra ingiustizia intollerabile si ha nel campo sanitario, dove i medicinali sono tarati sugli uomini, quindi chiediamo una parità di genere anche al Ministero, e che ci vari presto una legge, che differenzi le tarature dei farmaci in base agli uomini od alle donne, anche questa è una forma di violenza che si attua in campo sanitario e che dimostra ancora quanto lavoro ci sia da fare!”
Il turno stavolta ricade su Cecilia francese, affermato medico ma principalmente esempio di come una donna con costanza, possa raggiungere degli obiettivi in campo politico, in questo caso ci riferiamo alla Sindaca di Battipaglia, che ricopre questo ruolo dal 2016, prima donna in tutta laPiana del Sele.
La Francese ricorda come molte donne subiscono violenze psicologiche prima che limitazioni professionali, ma è altresì lieta di presenziare a questa serata ebolitana, essendo lei nella città di San Vito, di casa da decenni, dapprima come studentessa del Liceo Classico, in seguito legata da profondo affetto a molti abitanti di quella che è considerata la capitale storica del comprensorio. Inoltre la prima cittadina di Battipaglia, racconta agli astanti i suoi inizi giovanili in politica e le battaglie studentesche, ma allo stesso tempo specifica: ”…ho iniziato il mio impegno pubblico nel 2009 con una formazione sociale denominata “Etica per il buon Governo”, fui eletta unica consigliera in un parlamentino di città composta da solo maschi ed ho dovuto sgomitare molto, come impegnativo è il ruolo di governare una città di 50.000 abitanti in regime di pre-dissesto, con tutto quel che comporta in limitazioni amministrative e contabili. E solo poche settimane fa sono stata vittime di un episodio disdicevole: un consigliere di minoranza mi ha apostrofato dicendo chenon ho le qualità per fare il Sindaco di Battipaglia perché non ho gli attributi fisiologici! Ecco ritengo vergognoso un atteggiamento simile e che persiste nel 2019; invece il mio auspicio è che ci possano essere a breve, anche in Italia degli esempi di Primi Ministri donne, come l’abbiamo avuti recentemente in Europa!Conclude la Sindaca Cecilia Francese:” Ricordiamoci che le differenze tra ‘generi’ non sono negli attributi, ma soltanto in quello che serbiamo nella mente come nel cuore!”
L’ingrato compito di trarre le conclusioni è ad appannaggio, a chiusura dell’accorsato convegno eburino, di Federico Conte, parlamentare Leu e Presidente dell’associazione Mare Nostrum, che si è fatta carico di organizzare tale happening politico. Il giovane deputato in abbrivio d’intervento ha subito specificato di voler essere conciso, e si lancia in dotto parallelismo tra il genere femminile delle parole inerenti la politica, e di come questodeclinare in rosa, rispecchi, non per caso, etimologicamente alcune parole di origine greca come: politica piazza e città (politikḗ – agorà – polis), visti come momenti fondativi della vita pubblica e di concerto delle sue scelte.
“Ripartiamo Dunque dalla nostra Costituzione e dalla necessità di far combaciare la libertà e l’eguaglianza, in questo caso formali e sostanziali, insieme alla capacità di esprimersi al meglio, come di già accade per le donne nella Scuola ma anche il Sindacato e nell’Industria, dove, nelle ultime due formazioni, esse hanno ricoperto in un recente passato ruoli apicali di dirigenza settoriale, cosa più difficile però nella Politica ove invece tali ruoli vengono raggiunti soltanto dopo lunghe trattative(Quirinale, Palazzo Chigi), per non dire oggetto di compromessi tra le varie forze. Purtroppo segnaliamo ancora una differenza di salario, e di conseguenza i benefici del Welfare, e per paradosso anche nel tempo libero, in un mondo sempre più robotizzato esso diverrà una grandezza economica, e consequenzialmente motivo di dibattito, pertanto sarebbe giusto adesso rimettere al centro dell’ “agenda politica” nazionalel a questione femminile!” Congeda il suo sintetico discorso Federico Conte, lanciando un appello”…da questa serapossa partire una sfida, ossia quella chedalle prossime elezioni amministrative si abbiamo in specie qui nel Meridione, dove il gap uomo-donna rimane forte, la possibilità di candidare diverse donne allo scranno di primo cittadino degli enti comunali, oltre alla qui presente Cecilia, che non rimanga un caso isolato. Ecco questo sarebbe davvero un momento importante di cui ne saremmo fieri!”
Eboli, 21 gennaio 2019
una sinistra rappresentata da ricchi non avrà diritto di cittadinanza nei cuori delle classi operaie e disagiate.
IL FATTO CHE ABBIANO INSISTITO SUL VOLER CANDIDARE DELLE DONNE IN POLITICA E l’ INVEROSIMILE PARTECIPAZIONE DELLA FIGLIA DI UN PRESIDENTE DI UN CENTRO DI RIABILITAZIONE, STA SIGNIFICARE CHE QUELLA GRAZIOSA SIGNORINA SARÀ LA PROSSIMA CANDIDATA SINDACO DI QUESTO PICCOLO PARTITO E GRUPPO D’INFLUENZA CITTADINO.
Laura Boldrini non è più pimpante come quando ricopriva la carica di presidente della Camera, vuole dare vita ad una operazione di simpatia ma è troppo tardi.
Federico Conte,fumoso, lezioso, inconsistente, come inconsistente e’ l’elettorato di questa sinistra destinata a scomparire.
Ripeto:
Calenda ha testualmente dichiarato “…non credo entreranno né LeU né Forza Italia…”.Una netta chiusura.
Il ni di qualcuno è superfluo.
Saluti.
Inutile continuare a cercare consensi. Le donne in politica se sono come la boldrini, boschi, gelmini, fornero e altre che non capendo una mazza hanno solo fatto casino.