M5S a De Luca: “Squadrista”

Consiglio Regionale di fuoco: Volano gli stracci. De Luca a testa bassa contro il Governo e Di Maio. 

I consiglieri regionali Muscarà e Saiello contro il Governo Regionale e De Luca: “Attaccano il Governo, non parlano della manovra vergogna e violano il regolamento per impedirci di parlare”. “I consiglieri burattini dello squadrista De Luca giocano a fare i parlamentari”. I brutti esempi del Parlamento e del Consiglio Regionale. 

Muscarà-Saiello-De Luca
Muscarà-Saiello-De Luca

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

NAPOLI – Caos nell’ultimo Consiglio Regionale della Campania nel corso dell’intervento del Governatore Vincenzo De Luca sul bilancio, allorquando questi ha criticato il reddito di cittadinanza del governo rivolgendosi duramente verso i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle: «Nessuno ha ancora capito di che si tratta – ha esordito De Luca riferendosi alla manovra finanziaria del Governo Nazionale rispetto al Reddito di cittadinanza agiungendo -, prima hanno detto che si faceva con la tessera sanitaria, poi alle Poste. Non si sa niente per non far venire a galla le palle che avete detto, siete dei truffatori» ma èsscappato anche un “cafoni” , ed è lì che è scattata la bagarre e il consigliere 5S Gennaro Saiello subito lo ha contestato fino a definire De Luca “Squadrista“.

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca

E come è accaduto in Parlamento quando le opposizioni parlamentari del PD, di FI, LEU, e Fratelli d’Italia che hanno contestato il Governo e la Manovra finanziaria e hanno gridato all’emergenza democratica, così sono scattate le contestazioni delle opposizioni e specie del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, in Consiglio regionale.

«Chi impedisce di parlare è squadrista», urla Saiello dirigendosi verso i banchi della giunta, bloccato dai commessi, Maria Muscarà la capogruppo del M5S rincara la dose. La presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio interviene. È bagarre. Si litiga. Non basta e si aggiunge il consigliere di Fratelli d’Italia Luciano Passariello, che urla a Saiello «scemo stai zitto». Insomma uno spettacolo poco gratificante quello che è avvenuto in Consiglio Regionale non di meno dello spettacolo che è andato in scena in Parlamento.

Gennaro Saiello
Gennaro Saiello

«Luigi Di Maio prima del voto del 4 marzo – ha detto ancora il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso del suo intervento in consiglio regionale sul bilancio ricordando gli interventi di Di Maio sulla Terra dei Fuochi per poi scoprire che ad inquinare fosse il suo papà – parlava di assassini riguardo alla Terra dei Fuochi, poi scopriamo che uno degli sversatori abusivi di rifiuti era il suo babbo» Da qui la nuova contestazione dalla capogruppo dei 5 Stelle Maria Muscara’ alla quale il Governatore le ha risposto con ironia.

Oggi in Consiglio regionale è andata in scena la frustrazione dei non eletti del 4 marzo. Gente bocciata dal popolo italiano perché per anni ha mostrato palese incapacità a governare, legiferare, mettere in campo serie misure per i cittadini, che hanno giocato a fare i parlamentari per avere l’occasione di opinare, senza argomenti, sulla manovra del nostro Governo nazionale. Un comizio elettorale bipartisan, con ammiccamenti tra centrodestra e centrosinistra effetto di una strategia che conferma che a livello nazionale stiamo lavorando bene, facendo crollare un sistema che per troppi anni ha protetto i loro privilegi e le loro poltrone. – dichiarano la capogruppo regionale Maria Muscarà e il consigliere regionale Gennaro Saiello. – Ora questo sistema lo abbiamo scardinato.

Maria Muscarà
Maria Muscarà

E i bocciati del popolo come Marciano, Passariello, Oliviero, Graziano, Grimaldi, Beneduce si sono ridotti al rango di soldatini agli ordini del governatore De Luca, a cominciare dalla presidente del Consiglio D’Amelio, usata dal suo padre-padrone per soffocare il dibattito in aula, toglierci la parola e impedirci di replicare ad accuse prive di fondamento, salvo offenderci e definirci squadristi. Il vero squadrista è chi, come il governatore della Campania, usa il suo potere per soffocare il dibattito in aula o tappare la bocca a dirigenti e funzionari pubblici”.

Un dibattito farsa, una pagliacciata in piena regola, – concludono il capogruppo regionale Maria Muscarà e il consigliere regionale Gennaro Saiello del M5S – con accuse inconsistenti alle misure del Governo e nessun riferimento a una manovra che taglia servizi essenziali per i cittadini, che finanzia la partecipata Sma al centro dell’ultima tangentopoli campana, che dona soldi a due soli Consorzi di bonifica, dimenticando gli altri nove che versano in condizioni debitorie drammatiche, che cancella l’incompatibilità, da noi introdotta, per i condannati per danno erariale alla nomina di direttori generale nella sanità, che depotenzia l’ufficio speciale per le ispezioni negli ospedali. Una manovra che sottrae risorse a università e ricerca, beni culturali, politiche giovanili, qualità dell’aria e Protezione civile e non taglia un solo euro di sprechi e privilegi della politica”.

Intanto ormai ci stiamo abituando a questa caduta verticale di stile. Il linguaggio usato da maggioranza è opposizione è da trivio, arrogante, volgare, sprezzante, minaccioso, basato sull’insulto, sulla denigrazione, sulla mistificazione e purtroppo, rispetto a questa deriva preoccupante, morale e comportamentale siamo impotenti, e assistiamo a contese che non rispettano nessuno e i contendenti ritengono di fronteggiarsi con nemici e non avversari politici. Una deriva che ha preso una brutta piega e ci fa comprendere come questa classe politica dominante sia inadeguata, incapace ad interpretare un ruolo che i cittadini-elettori gli hanno attribuito con il voto. E come bisogna fare quando si scopre questa palese incapacità? Ci vorrebbe una norma che ne decreti l’indegnità e la conseguente decaduta. E mentre si penserebbe a questo c’è qualche comico invece che pensa sia giusto superare il sistema democratico e conseguentemente il suffragio universale demandando tutto ad una “democrazia del web” e semmai affidare la gestione a qualche “ditta” ben organizzata nel “gregarismo mssificante“.

Napoli, 31 dicembre 2018

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