Caso Neurochirurgia Salerno. Si va a processo. La stampa “emette sentenza” di colpevolezza, e il “mostro” è in prima pagina.
La vicenda del neurochirurgo Brigante e del suo collega Fukushima più che un caso giudiziario e un caso di “repressione” sanitaria al ribasso per l’Ospedale di Salerno e di veleni. Dalla Procura chi ha “soffiato” la notizia? Emerge prepotente una sproporzione tra accusa e difesa.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Sbatti il “mostro” in prima pagina, poi che succede succede si vedrà. Questo è quello che viene in mente di getto nel commentare la notizia di stampa che coinvolge un processo che si commenta da se e che coinvolge il bravo Neurochirurgo Luciano Brigante, il suo collega altrettanto bravo Takamori Fukushima, tutti gli altri a vario titolo coinvolti, il reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale di Salerno, la Procura di Salerno, i magistrati inquirenti, e la sanità in generale nel nostro capoluogo, in provincia di Salerno, in Campania.
Di qui la rabbia e lo sfogo di Raffaele Femiano ex esponente sindacale Cisl, il quale conoscendo gli attori, l’Ospedale, il Reparto di Neurochirurgia, e la sanità in generale, prende carta e penna e ci invia una lettera, nella quale a testa bassa accusa la Stampa e giù di li se la prende con il quotidiano la Città che ha pubblicato un articolo sul “caso” Neurochirugia dell’Ospedale Ruggi di Salerno: «Una vergognosa stampa! Alcuni giornalisti pennivendoli e senza scrupoli, che sanno solo infangare gente per bene, peraltro senza leggere le carte! – scrive di getto Femiani – Distruggono famiglie, professionisti che lavorano in condizioni disastrose negli ospedali con turni massacranti. Questi giornalisti, pur di scrivere un articolo, sono capaci di succhiare il sangue come vampiri!
La mia amarezza – aggiunge Femiani – è che, in genere, sia la Magistratura che la stampa Italiana non sono secondi a nessuno al mondo. Dunque la domanda è: perché poi per le sentenze definitive esistono per fortuna tre gradi di giudizio, ed invece per i giornalisti basta solo una notizia per distruggere una famiglia, professionisti, categorie intere di lavoratori?
Questo mio sfogo e per le ultime notizie apparse sul quotidiano la Città su una vicenda a dir poco paradossale e priva di qualsiasi prova se non di calunnie, gelosie e invidie. – prosegue a testa bassa Femiani ma nello stesso invoca maggiore attenzione nella divulgazione delle notizie – Vorrei fare un appello al mio amico direttore de la “Città” Antonio Manzo, per dirgli che bisogna verificare sempre con molta attenzione le fonti, i dispositivi e le procedure prima di buttare fango su categorie come gli infermieri, i medici, Italiani senza nessun dubbio i migliori al mondo per capacità competenza e professionalità’!
Vorrei tanto che si potesse mettere a confronto la nostra sanità con tutte le altre del mondo! – aggiunge in tono di sfida Femiani accennando ad un confronto generalizzato tra le “sanità” –Mi permetto inoltre di intervenire in sostegno dei due protagonisti di questa infamia: il Dottore Luciano Brigante, e il suo collega Giapponese Takamori Fukushima; questi due scienziati di fama mondiale. Con il Primo ho avuto modo di conoscerlo e stimarlo e potrei dimostrare con documenti alla mano la sua generosità e disponibilita’.
Si evince con molta chiarezza dai documenti che è solo una campagna diffamatoria e punitiva nei confronti di entrambi – conclude sagace Raffaele Femiani – Ormai è evidente che da poco più di due anni in Italia hanno voluto mettere fuori gioco uno dei migliori neurochirurghi del mondo».
Femiano si aggiunge a Di Maio e Di Battista nell’indirizzare aggettivazioni poco piacevoli nei confronti della stampa e dei giornalisti. Va detto anche che in Italia quando qualcuno non fa un cazzo come Di Maio e Di Battista, si scopre poi che oltre ad essere “ploppisti” sono anche iscritti all’Albo dei giornalisti: Una tessera non si rifiuta a nessuno. Purtroppo questo è il Paese delle post-verità, atteso che la verità, specie nei processi viene dettata dall’avviso di reato, e la verità secondo la Procura, in questa come in tantissime altre vicende, viene poi confermata dall’informazioni in una sorta di “secondo giudizio“, il resto poi lascia il tempo che trova e quando viene veramente a galla la verità con Sentenze definitive assolutorie, la condanna è stata già espressa dalla gogna mediatica che miete senza nessun appello le vittime che nel frattempo sono state distrutte.
Tuttavia Femiano in qualche modo vorrebbe vi fosse più correttezza e soprattutto vi fosse una Giustizia per modo da non farci invocare al contrario una “Giustizia giusta“. Questo ovviamente lo vorremmo tutti. Le storie processuali che si possono prendere ad esempio sono tante e molte di queste presentano diversi angoli bui, e noi in provincia di Salerno ne abbiamo le prove. Si pensi, ad esempio:
- alla vicenda surreale che colpì l’ex Sindaco di Pagani e Consigliere regionale Alberico Gambino;
- Si pensi all’altra vicenda che vide come protagonista il Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro, vicenda che portò poi allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, circostanza che ancora oggi non ci ha chiarito chi erano i camorristi, e chi i collusi tra politici, amministratori, e funzionari infedeli, e nemmeno conosciamo in capo a Santomauro e ad altri precedentemente sbattuti in prima pagina quali sono i capo di imputazione. Intanto la Città è stata messa in ginocchio e la camorra ringrazia;
- Si pensi poi alla bruttissima storia di un altro Sindaco, quello di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso in un agguato. Ebbene a distanza di anni dopo tanta propaganda, diverse attribuzioni poi clamorosamente naufragate e lo scandaglio del fondale marino dell’intera costa, ancora non si conosce le motivazioni, i mandanti, l’assassino, e purtroppo anche in questo caso la camorra ringrazia.
- O il caso recentissimo del Dottor Alessandro Marra, dirigente medico dell’hospice di Eboli, condannato, incarcerato e poi scarcerato, sbattuto in prima pagina come un bandito, e pure di questo medico e della struttura ne conservo testimonianze e prove diverse.
Questa non è la Giustizia che vogliamo. Queste brutte storie sono state accompagnate da fiumi di articoli “dettati” dalle “vocine” provenienti dalla Procura e raccontate dalla stampa. Ed è qui che ritorniamo al “caso” Neurochirurgia di Salerno e alle lamentazioni di Femiano che per difendere il bravissimo neurochirurgo Luciano Brigante ed il suo collega Fukushima, entrambi protagonisti in molti Paesi del Mondo di straordinari interventi chirurgici, sbattuto in prima pagina per una questione che più che un “caso giudiziario” è un “CASO” proprio come reparto e basta con l’aggiunta di veleni. E il problema non è il giornalista che scrive e il Giornale che pubblica, ma da chi fa uscire queste notizie che raccontano il capo d’accusa come condanna usando il condizionale “avrebbero”, “presunte mazzette”, sulla base delle valutazioni proprie Magistrato inquirente, dell’accusa.
Ed è proprio questo il problema dei problemi, che tocca a tutti noi italiani, quello di constatare, come la Magistratura Inquirente sia “dominante” ed in taluni casi “abusa” nei confronti della Parte requirente, recando un cattivo servigio alla Giustizia stessa. E così si comprende come gli articoli di stampa siano “condizionati” dai racconti della “parte” accusatoria e non quella della difesa, che nel caso specifico o in tanti altri il giornalista non si cura, per equilibrio di informazione, raccogliere anche la parte processuale raccontata dagli avvocati della difesa, nettamente disarmati su quella bilancia “sbilanciata” fino a che le loro prove non vengono accolte dall’altra magistratura, quella giudicante in tutti i gradi di giudizio e per tutta la durata del processo.
Pertanto, senza entrare nelle questioni processuali che sia l’accusa che la difesa porteranno avanti, ci preme parlare del “CASO” Neurochirurgia del Ruggi di Salerno, un Reparto che prima con i Dottor Brigante era una eccellenza per numero di interventi e per la qualità e la complessità degli stessi e ora purtroppo non lo è più lasciando il passo a quello di Nocera Inferiore, nonostante l’impegno che per una parte ha dedicato il Prof Iaconetta titolare di cattedra dell’UNISA.
Per l’esperienza purtroppo spiacevole che ha toccato la mia famiglia, salvo il dovuto distinguo che va sempre fatto per non sparare nel mucchio, alcuni operatori non ne sono usciti affatto bene, anzi si comprendeva lo stato confusionale e poco professionale di taluni, che nella fattispecie, magari, approfittando dell’assenza per motivi di salute del Reggente Prof. Giorgio Iaconetta impressero alla vicenda un percorso poco edificante che fu oggetto di vibrate proteste.
Intanto il Dottor Brigante oggi esegue interventi complessi in ospedali di tutto il Mondo come nel caso di un ragazzo moldavo di 20 anni Stefan Zaparojan, il quale nel corso del suo soggiorno in Israele è stato colto da una crisi epilettica a seguito della quale fu diagnosticato un tumore profondo del mesencefalo. Purtroppo il ragazzo e la sua famiglia non potendo affrontare la spesa di 80.000 euro per un intervento e ritornò in Moldavia. E approfittando della presenza di Brigante, il prof. Zapuhlih, direttore della Neurochirurgia dell’Università di Chisinau, gli sottopose il caso e gli chiese di operarlo, sebbene il paziente ed i suoi familiari furono messi a conoscenza che tra gli eventuali rischi vi fosse anche quello della morte. L’operazione venne eseguita, il tumore rimosso completamente, è andato tutto bene e il ragazzo dopo una terapia radiante sta benissimo, e soprattutto il tutto è avvenuto senza che si sia sborsato un solo euro.
L’intervento, di altissima complicazione perchè il tumore comprimeva il tronco encefalo dove ci sono i centri del respiro e cardiaco è stato possibile anche senza che il Dott. Brigante fosse dipendente dell’Ospedale, perchè egli è visiting professor e quindi autorizzato sia dalla Struttura e sia dal Direttore del Dipartimento. Questo era quello che il Dottor Luciano Brigante ha tentato di fare a Salerno con l’autorizzazione della Direzione Generale, immettendo il Reparto di Neurochirurgia in un circuito internazionale per modo da poter assicurare all’utenza il meglio tra professionisti e strutture. Questo, ovviamente, viene fatto in tutto il mondo, a Salerno no. Non sarà mica questa visione coraggiosa e intraprendente che è stata la causa dei guai del Dottor Brigante? Intanto, mentre Salerno lo ha messo alle corde e già lo ha processato e colpevolizzato, qualche medicuccio piccolo piccolo e senza palle è contento, ma Brigante gira tutto il Mondo, ora è a Shanghai e offre ai pazienti i suoi servigi a gratis. Perchè non lo ha potuto fare a Salerno, in barba agli invidiosi, i ruffiani e i somministratori di veleni?
Salerno, 21 novembre 2018