Salvini e gli inceneritori: Tra propaganda, banalità, disinformazione. Dichiarazione di Di Ciaula Dir. Scient. ISDE Italia.
Di Ciaula sugli inceneritori e la disinformazione: “L’inceneritore di Acerra produce oltre 150.000 ton di rifiuti tossici, più di tutti i rifiuti urbani smaltiti in discarica dalla Liguria (144.000 ton). L’insieme degli inceneritori del nord produce circa un milione di tonnellate di rifiuti tossici pericolosi“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – «In Campania si rischia disastro ambientale – Aveva dichiarato il Ministro dell’Interno Matteo Salvini a Napoli a termine del Comitato Sicurezza e ordine Pubblico relativamente alla nuova emergenza rifiuti in Campania – Temo si rischi il disastro ambientale, si rischia emergenza a livello mondiale, sia sanitaria e sociale. Non c’è programmazione e c’è incapacità, – ha aggiunto – Se uno pensa male, e non sono io, potrebbe supporre che non si è fatto niente perchè qualcuno ha interesse perchénon si faccia nulla. E’ a rischio la salute dei cittadini come in nessuna altra regione italiana, – ha sottolineato Salvini – Un termovalorizzatore per ogni provincia. Occorre il coraggio di dire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia perché se produci rifiuti li devi smaltire”, – dice Salvini – A metà gennaio va in manutenzione l’unico termovalorizzatore della regione, è in pratica una emergenza annunciata. C’è veramente una incapacità folle – ha concluso il leader della Lega Matteo Salvini – dall’emergenza del 2008 siamo tornati indietro, ma nessun miglioramento».
A tale proposito, e rispetto alle intenzioni dichiarate di Matteo Salvini è intervenuto con una dichiarazione il Prof. Agostino Di Ciaulo Direttore Scientifico dell’ISDE Italia: «Matteo Salvini e gli inceneritori: un cocktail di propaganda, banalità, disinformazione. – scrive Agostino Di Ciaulo ristabilendo in qualche.modo attraverso cifre precise la verotà – Il solo inceneritore di Brescia produce 163.000 ton di rifiuti tossici, solo poco meno dei rifiuti urbani che l’intera regione Veneto (72.9% di differenziata) smaltisce in discarica (233.000 ton).
L’inceneritore di Acerra – prosegue con numeri e dati Di Ciaula – produce oltre 150.000 ton di rifiuti tossici, più di tutti i rifiuti urbani smaltiti in discarica dalla Liguria (144.000 ton). L’insieme degli inceneritori del nord produce circa un milione di tonnellate di rifiuti tossici pericolosi. Senza contare le enormi emissioni inquinanti in atmosfera (che viene così anch’essa trasformata in una discarica per rifiuti pericolosi) e i benefici economici e ambientali che si avrebbero recuperando materia invece che bruciandola.
Treviso ha raggiunto 87.9% di differenziata e ridotto la sua produzione di rifiuti, – prosegue Di Ciaula – perché in passato ha scelto deliberatamente di non incenerire. I roghi della terra dei fuochi e i suoi tombamenti non sono alimentati dai rifiuti urbani ma da rifiuti speciali tossici venuti da altrove (potete immaginare da dove), probabilmente frutto di fiorenti produzioni in evasione fiscale e certamente utili a risparmiare sul corretto smaltimento. Comunque non andrebbero a finire negli inceneritori che Matteo Salvini vorrebbe, manifestando propositi che fanno diventare, in confronto, lo “sblocca-Italia” di Renzi un manifesto dell’ambientalismo.
Tutto questo senza – aggiunge ancora Di Ciaulo – contare le numerose evidenze scientifiche che raccontano i danni sanitari causati dall’incenerimento, le conseguenze in termini di aggravamento delle modificazioni climatiche e l’allontanamento dagli obiettivi di economia circolare indicati con forza dalla UE, che non a caso raccomanda la dismissione degli impianti di incenerimento esistenti. Era da tempo che non si vedeva una campagna propagandistica pro-incenerimento su così larga scala, rimbalzata persino sui TG RAI nazionali.
Mi dispiace per loro e per i loro fans – conclude la sua dichiarazione il Direttore Scientifico dell’ISDE Italia Agostino Di Ciaula – ma gli inceneritoristi devono rassegnarsi, perché appartengono al passato. Il presente li sta affamando e il futuro farà a meno di loro: li cancellerà recuperando materia, risorse e posti di lavoro».
Salerno, 18 novembre 2018