Pensioni d’oro, doppi e tripli vitalizi: Fine dei privilegi anche in Campania.
Il Gruppo del Consiglio regionale della Campania del M5S: “Da Bassolino a Rastrelli, da Mancino a Zecchino. La casta ha le ore contate”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – «In una regione come la Campania, con un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Europa, agli ultimi posti per sanità, trasporto pubblico, infrastrutture e servizi essenziali, – dichiarano i consiglieri del Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, Valeria Ciarambino, Luigi Cirillo, Tommaso Malerba, Maria Muscarà, Gennaro Saiello e Vincenzo Viglione – da troppi anni paghiamo vitalizi per milioni di euro di euro a persone che hanno occupato i banchi del Consiglio regionale anche per una sola legislatura. E non sono pochi quanti hanno cumulato questo ingiustificato e oneroso privilegio con quelli di altri incarichi istituzionali. Ma oggi è finita anche quest’era. Grazie a una norma inserita nella legge di bilancio, le Regioni che non procederanno al taglio dei vitalizi di presidenti, consiglieri e assessori, saranno soggette a un taglio dell’80% dei trasferimenti statali».
«Sarà la fine della pacchia – proseguono i consiglieri regionali M5S – per i numerosi componenti della casta campana. Dall’ex governatore Antonio Rastrelli, che ai 42.957 euro annui da ex consigliere regionale somma altri due vitalizi per aver occupato le poltrone di senatore e deputato, passando a un altro recordman per numero di vitalizi, l’ex ministro dell’Interno ed ex vice presidente del Csm Nicola Mancino, che alle già laute pensioni per i suoi incarichi istituzionali unisce 2.493 euro netti al mese per due mandati da consigliere. Per due volte Governatore della Campania, al vitalizio da deputato Antonio Bassolino unisce quello del Consiglio regionale pari a 3.480 euro netti al mese. Doppio vitalizio per l’ex deputato ed ex consigliere Isaia Sales, che dalla sola Regione percepisce 75.924 annui. Triplo vitalizio per Giovanni Russo Spena, Ortensio Zecchino, Antonio Mazzone e Giuseppe Scalera. Sono solo una piccola percentuale di privilegiati d’oro che ci costano decine di milioni di euro e che nessuno, fino ad oggi, ha mai osato toccare.
De Luca e la sua maggioranza – conclude il Gruppo regionale del M5S soddisfatti per aver conseguito un ulteriore successo rispetto a quello che si ritiene siano privilegi di una casta – saranno costretti ad ascoltare e votare le nostre proposte, per tre anni sistematicamente bocciate nel tentativo di salvaguardare casta e privilegi. Nella prossima legge finanziaria proporremo un ricalcolo contributivo del vitalizio e ripresenteremo le nostre proposte su innalzamento della soglia a 66 anni per conseguimento del vitalizio e sul divieto di cumulo con quello di altre cariche elettive».
Napoli, 2 novembre 2018