E tra Strianese e Monaco, le sinistre salernitane non parteciperanno al voto per l’elezione del Presidente della Provincia.

Una bocciatura netta e senza appello da Città in comune, L’altra Europa, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista italiano verso: Il feudo deluchiano da abbattere prima delle elezioni regionali; la Destra razzista e classista; Contro le elezioni di 2° grado morte della democrazia; negazione dei diritti; esclusione dei i cittadini. 

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – E tra Michele Strianese e Roberto Monaco, espressioni di quel che resta del PD che si è divorato tutti i suoi alleati, e di quel Centrodestra in provincia sempre più a prevalenza leghista, le sinistre salernitane si affidano ad una nota-Documento politico per prenderne le distanze incominciando a non partecipare al voto per l’elezione del Presidente della Provincia. Una bocciatura netta e senza appello da Città in comune, L’altra Europa, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista italiano verso: Il feudo deluchiano che si ritiene da abbattere prima delle elezioni regionali; la Destra razzista e classista; E soprattutto contro le elezioni di 2° grado che rappresentano la morte della democrazia attraverso la negazione dei diritti e l’esclusione dei cittadini dal voto, negazione che nemmeno nei paesi più totalitari del mondo avviene.

L’elezione di secondo grado che, – per le sinistre salernitane – non consente al popolo di esprimere i propri orientamenti, costituisce la negazione stessa della democrazia, soprattutto in un contesto in cui la rete consolidata di potere costruita dal Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non consente alcuna forma di confronto né fra le forze politiche né tantomeno all’interno dello stesso Partito Democratico, i cui militanti e amministratori hanno subito l’imposizione della candidatura di Michele Strianese, che si propone in continuità con l’esperienza precedente a mantenere in piedi un Ente che si riteneva inutile e da sopprimere, ma al contrario tenuto in vita come “palestra” di clientele.

L’Amministrazione a guida Giuseppe Canfora ne è stata la prova plastica, nel momento in cui ha sistematicamente negato i diritti dei cittadini, a partire dalla insulsa gestione della manutenzione dei plessi scolastici, più volte oggetto di manifestazioni di protesta, culminate nell’occupazione stessa della Provincia, da parte della sinistra studentesca (per non parlare della drammatica condizione delle strade provinciali, dell’assoluta assenza sui fronti delle politiche attive del lavoro, del riordino urbanistico, della cultura, della tutela ambientale, dell’assistenza ai piccoli comuni, ecc.). Insomma una farsa che anziché abolirle, come si era promesso, ci consegna un carrozzone politico senza controllo dei Partiti ma di gruppi di potere organizzati, ma che concorre con nomine alla gestione strategica di Società, consorzi ed Enti.

La Sinistra salernitana è chiaramente alternativa alla destra razzista e classista, – aggiungono nel comunicato le Sinistre salernitane – che ha espresso la candidatura di Roberto Monaco e che ha proposto la antica e nobile città di Campagna quale “Pontida del Sud”. Ma con la stessa chiarezza è alternativa alla politica, sostanzialmente ispirata agli stessi inaccettabili valori, portata avanti dal Governatore De Luca. Per queste ragioni, ritiene che la partecipazione al voto provinciale del prossimo 31 ottobre non solo sancirebbe una inaccettabile continuità amministrativa con la gestione Canfora, quanto consoliderebbe un feudo deluchiano, che invece va delegittimato attraverso una drastica riduzione nell’afflusso alle urne, come primo e forte segnale della fine della stagione politica del deluchismo, che sarà sancita inesorabilmente con le prossime elezioni regionali.

Ecco perché – per Città in comune, L’altra Europa, Partito della Rifondazione Comunista, Partito comunista italiano – i rappresentanti dei partiti, delle associazioni e dei movimenti della sinistra salernitana, che hanno sottoscritto il presente comunicato, invitano gli amministratori locali che ad essi fanno riferimento, ma anche i tanti delusi del PD che, per l’ennesima volta vedono mortificata la propria dignità di uomini liberi, a non partecipare al voto del 31 ottobre p.v. Fanno appello a costoro, perché si apra da subito un tavolo di lavoro per inaugurare una nuova stagione politica nella Provincia di Salerno, a partire dall’esperienza fatta con la lista “La Provincia di Tutti”, costituendo una lista unitaria della sinistra per concorrere alle prossime elezioni del Consiglio provinciale di gennaio con un programma comune e condiviso dalla società civile. Questo impegno costituirà il banco di prova di quanto accadrà nel 2020 con le elezioni regionali, allorché finalmente la sinistra salernitana si libererà delle logiche patronali, delle “fritture di pesce”, dei familismi amorali e di quanto altro di inconciliabile con la vera sinistra hanno dovuto subire i cittadini salernitani negli anni del deluchismo.

Salerno, 29 ottobre 2018