Battipaglia Città della Legalità? È polemica per la chiusura di un Supermarket. “Summum ius, summa iniuria”.
“Somma giustizia, somma ingiustizia”. E così ciceronianamente, una pedana abusiva costa al trasgressore la chiusura del Supermarket: Questa è la risposta della sindaca Francese “all’abusivismo”. La legalità di Pulcinella.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – “Summum ius, summa iniuria“, mai più adatta alla circostanza è questa locuzione latina di Marco Tullio Cicerone, la cui traduzione letterale è “somma giustizia, somma ingiustizia”. Ebbene, il fatto di cronaca che ha fatto tanto scalpore ci riporta: A una Pedana abusiva; alla chiusura di un Supermercato; alla indefessa applicazione della Legge; alla Sindaca Cecilia Francese e ai suoi mastri burocrati che in qualche caso usano la lente di ingrandimento e magari in altri la cecità congenita; e ci riporta alla locuzione di Cicerone, che altro non fa che indicare come una applicazione acritica del diritto, che non tenga conto delle circostanze a cui le sue norme devono essere applicate nel singolo caso e delle finalità a cui esse dovrebbero tendere, può, come nel caso in specie, facilmente e sicuramente portare a commettere ingiustizie o addirittura costituire, laddove si aggiunge una ripetuta applicazione della norma, strumento per perpetrare l’ingiustizia.
«Avere una pedana davanti ad un negozio che non rispetta neanche i parametri di pendenza dell’8% stabiliti per il superamento delle barriere architettoniche che, come si evince dalla relazione dei vigili urbani non era l’unico elemento di occupazione non autorizzata del suolo pubblico per cui per altro non veniva pagato nulla, non significa portare avanti una battaglia sociale. – Tuona la Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese e battono le “agenzie” che “orgogliosamente” rivendica una battaglia di “legalità” minima a sostegno di un impegno “elefantiaco” contro le illegalità diffuse – Siamo ben lontani dal facinoroso comportamento di chi si schiera dalla parte del mancato rispetto delle regole e si dedica a scrivere manifesti contro l’amministrazione, tra l’altro affissi in maniera abusiva, diventando assertore di un famoso e antico principio secondo cui le regole se non ci sono bisogna chiederle, se ci sono valgono per gli altri.
Questa amministrazione sa bene cosa significano le battaglie per le diversità, – aggiunge la Sindaca portando altra acqua al fuoco per difendersi da alcuni che avevano introdotto a paragone altre mancanze da attribuire all’Amministrazione nella fattispecie dell’abbattimento delle barriere architettoniche – considerato che questo Comune ha istituito una consulta per tali problematiche e ha dotato la propria città di una spiaggia attrezzata. E si propone, inoltre, con l’avvio dei lavori di manutenzione prossimi a partire, di eliminare le barriere architettoniche ovunque si giunga coi lavori, per rendere Battipaglia una città vivibile per tutti.
Il rispetto delle regole è cosa ben diversa. – aggiunge la Sindaca, ecco in maniera “acritica” di ciceroniana memoria, ed è talmente diversa che non basta istituire una consulta per sentirsi appagati e per risolvere un problema, vale come mandare al fronte un soldato con l’ultimo e più sofisticato fucile ma senza munizioni – Ci sono una serie di regole – prosegue ancora la Sindaca in chiave copiosamente burocratese – che vanno osservate sia per il passaggio in sicurezza dei cittadini, in base al codice della strada, sia per la tutela e la sicurezza delle persone con disabilità. Non capiamo chi ci attacca cosa ci stia chiedendo? – dichiara ancora Cecilia Francese in conclusione della sua difesa e conciliantemente si rivolge alla Città e ai cittadini invocando il raggiungimento di un senso civico superiore, partendo da una legalità minima, minima, talmente minima da non conciliarsi con un resto talmente assurdo che fa sembrare questa “legalità” addirittura un accanimento – Speriamo che non ci stiano chiedendo di non fa rispettare le regole. Vogliamo lanciare un appello diverso, noi alla cittadinanza rispetto agli ultimi accadimenti, vogliamo chiedere ai cittadini di impegnarsi con noi per fare di Battipaglia un luogo, che con il dovuto recupero del senso civico, permetta il rispetto delle regole minime di convivenza civile».
Partendo da questo ultimo assunto siamo tutti d’accordo, ma va da se che chi amministra, nella trattazione dei vari affari amministrativi, deve avere la “misura” della diversità del peso dei singoli casi e soprattutto usare il principio del buon padre di famiglia, ma anche fare attenzione a non scopiazzare regolamenti che magari possono andar bene per Roma, Milano ecc, e soprattutto fare attenzione che vi sia una applicazione rispondente e non acritica alle circostante, e intelligentemente agire di conseguenza.
Tornando al fatto specifico e alla misura applicata: acritica e smisurata; sarebbe bastato un manifesto che annunciasse l’introduzione di questa norma e le relative conseguenze per i trasgressori, oltre che la concessione di una moratoria, per scongiurare il fatto increscioso. E ora per assurdo, dopo i cinque giorni di chiusura il titolare del Supermercato, dovrà presentare una Scia per realizzare quella rampetta utile all’abbattimento di una barriera architettonica, che al contrario il Comune dovrebbe pretendere che sia norma per tutti gli esercizi commerciali aperti al pubblico, non ultimi gli uffici pubblici.
Ecco uno dei motivi che mette in discussione la “scure” burocratica a cui la Sindaca si è appoggiata sventolando una Legge e una legalità “giusta e ingiusta allo stesso tempo che al contrario andava gestita con la “discrezionalità”. È stato invece un motivo che ha reso sproporzionata la norma rispetto alla così detta “illegalità”, insomma la sanzione sembrerebbe un eccesso, alla stessa stregua di chi ad una spallata ricevuta reagisce tagliandoci la spalla, prefigurando per questo un eccesso di legittima difesa.
Ma è mai possibile che in una Città come Battipaglia, laddove la puzza è diventata una caratteristica propria e gli olezzi sembrerebbero essere accettati con naturalezza come gli abitanti di Contursi convivono con le esalazioni solfuree; Dove le strade sono fiancheggiate da cumuli di sacchetti di immondizia lanciati da scostumati dai finestrini delle auto; dove esistono centinaia di passi carrai e nessuno paga il corrispondente diritto al Comune; dove milioni di oneri di urbanizzazione attendono da anni di essere esigiti e se non sono stati sollecitati potrebbero essere anche prescritti a scapito dei cittadini; dove decine di impianti privati e pubblici che trattano monnezza un giorno si e l’altro pure sono interessati da incendi la cui natura dolosa o colposa non è comprensibile; laddove decine di fabbricati per diverse motivazioni che vanno dall’abusivismo alla “forzatura” o alla “interpretazione” della norma sono bloccati; altri sono stati sequestrati e restituiti al patrimonio pubblico; con tutti i problemi che ci comporta l’eccessiva copertura del suolo agricolo e tutti gli sversamenti abusivi che rendono il nostro mare una cloaca; Una Città che ancora deve risolvere il suo problema rispetto allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione camorristica e comprendere se è Città di Camorra o meno; il problema sia una rampa, vieppiù utile e che il Comune, e magari gli stessi indefessi funzionari devono in seguito autorizzare perché sia ricostruita all’ingresso di quel Supermercato sia il problema? Questa è la legalità di Pulcinella.
“Summum ius, summa iniuria“… non le pare Sindaca?
Battipaglia, 16 ottobre 2018