Si tratta di lontre vissute nel territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
CORLETO MONFORTE – Sa – C’è un’importante novità che riguarda il Museo Naturalistico di Corleto Monforte. Divenuto nei mesi scorsi museo del parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
La novità è rappresentata dalla presenza di due nuove lontre imbalsamate, che sono state investite ed uccise accidentalmente nei mesi scorsi, nei pressi del fiume Alento, recuperate, analizzate e in seguito messe in esposizione presso l’importante struttura corletana. L’ente parco ha anche avviato un piccola inchiesta per capire come siano accaduti i due incidenti nei quali sono rimasti uccisi i due esemplari.
Ad ogni modo il parco ha recuperato le carcasse, e successivamente le ha portate all’Istituto di Veterinaria universitaria di Termoli dove, dalle analisi anatopatologiche, si è avuta la conferma che le due lontre, un maschio e una femmina, sono morte perché investite, e non perché avessero delle malattie. Inoltre dai crani delle due bestiole sono stati prelevati due denti per risalire all’età: infatti dallo studio di due denti, un canino ed un premolare, si può capire l’età dell’animale. Nel caso delle due lontre, la femmina è un esemplare adulto, mentre il maschio è piuttosto anziano. L’età esatta, comunque, si conoscerà tra qualche mese.
Da un ulteriore studio sulle ragioni che avrebbero portato i due esemplari sul luogo dell’incidente, è stato evidenziato che sotto i ponti ci sono delle briglie che impediscono alle lontre di seguire il corso del fiume, e le costringono ad oltrepassarli, con il rischio di essere investire dalle auto in transito. Ultimate le indagini, i due esemplari sono stati portati presso il Museo di Corleto Monforte, dove è stato allestito un piccolo diorama ed è stato ricostruito l’habitat delle lontre, poste in atteggiamento naturale.
Si tratta di una presenza significativa per Corleto Monforte e per l’intero territorio alburnino, che conferisce ulteriore importanza alla struttura. “Finora presso il museo era esposta una lontra non autoctona, proveniente da una collezione spagnola – afferma il direttore Scientifico Camillo Pignataro – I due esemplari sono i primi ad essere stati ritrovati nel territorio del parco”. È la conferma che la lontra vive davvero in questa zona, contrariamente a quanto qualcuno ha in passato affermato.
“La lontra vive davvero nel parco – conferma Pignataro – io stesso ho avuto modo di vederne le tracce. Speriamo solo che si risolva il problema dell’attraversamento delle strade, magari aprendo dei fori sotto i ponti per non costringere le lontre ad attraversare le strade di circolazione automobilistica li e a rischiare di essere investite”.