In Cilento il diritto allo studio é negato. A Petina si formano le pluriclassi. In Provincia non va meglio: É un drammatico spopolamento.
M5S, Cammarano: “Scuole spopolate e classi accorpate, diritto allo studio negato in Cilento. Duemila studenti in meno nel Salernitano, il caso Petina emblematico di un’emergenza”. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. La Scuola come la Sanità e i trasporti non possono rispondere a principi economici ragionieristici, sono servizi.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – «Il caso del comune di Petina, – denuncia in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano – con due pluriclassi nella scuola primaria nate dall’accorpamento degli alunni di prima e seconda e di quelli di terza e quarta, è emblematico del disinteresse verso tante comunità del Cilento che si vedono negate per i propri figli il diritto allo studio. E’ in atto da tempo, in queste aree, un incremento costante del fenomeno di spopolamento delle classi. C’è da temere che tra qualche anno i dirigenti delle scuole delle aree interne di questa zona del Salernitano saranno costretti a chiudere i cancelli. Eppure parliamo di territori che vantano istituti scolastici completamente nuovi, ma quasi del tutto vuoti, per raggiungere i quali bisogna percorrere strade impraticabili e percorsi tormentati”.
Garantire il diritto allo studio – sottolinea Cammarano – vuol dire anche garantire i servizi essenziali per gli studenti di ogni ordine e grado, a cominciare dai trasporti. Servizi sempre più precari se non del tutto assenti. Una criticità indicata tra le cause dello spopolamento delle aree interne della Campania che, assieme a un significativo calo demografico registrato nella nostra regione, incide sul decremento del numero di alunni.
Basti citare il dato della provincia di Salerno, – prosegue Cammarano – che in un anno ha registrato un calo di oltre 2mila iscritti nelle scuole primarie e secondarie, per una popolazione studentesca che non raggiunge complessivamente le 160mila unità. Serve un’assunzione di responsabilità da parte della politica. – conclude Cammarano – E’ necessario mettere mano, al più presto, a interventi strutturali da parte dei nostri amministratori regionali tesi a frenare questa autentica emorragia».
Purtroppo per il Consigliere Regionale del M5S Michele Cammarano, questo problema va affrontato ma con.un approccio diverso e deve contribuire il mondo della politica e le amministrazioni locali, provinciali, regionali ed in primis il Governo Centrale. Sempre purtroppo, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. La Scuola come la Sanità, i Trasporto e gli altri servizi ad essi collegati non possono rispondere a principi economici ragionieristici che si sono imposti negli ultimi anni e che oggi se ne vedono drammaticamente i risultati.
Le politiche imposte negli ultimi anni con la stronzata del pareggio di bilancio obbligatorio hanno determinato i mostri specie in quei settori piú delicato come la Scuola, la Sanità, i trasporti, legando la gestione alla “produttività”, cosicchè é improduttivo mantenere una scuola a Petina o in uno dei tanti paesini delle nostre aree interne ormai interessate dalla terza ondata di migrazione dei propri cittadini e così si chiude ignorando il problema e le conseguenze che si trasformano in disagi e in costi per i cittadini e per le comunità. Allo stesso modo in Sanità, sempre per dare un costo alle prestazioni, é produttivo eseguire piú un intervento al cuore che curare una bronchite ad una persona anziana, e gli effetti? Che i reparti di Geriatria sono stati tutti chiusi. E i vecchi? Quelli possono morire, costa troppo curarli. Il discorso ragionieristico vale anche per i Trasporti e come accade in tutta Italia Torino in testa, e così per quadrare i conti si riducono le corse per il momento fino poi a dimezzarle come vuole fare la Appendino, annullando vieppiu la Linea Metropolitana che dovrebbe collegare anche una delle zone piú popolari come la “Barriera di Milano”.
ERRORE. Quale é la produttività per la scuola, per la Sanità, per i Trasporti? É il servizio. Per la scuola é la formazione e l’istruzione dei nostri giovani; per la Sanità é la salute dei cittadini (bambini, giovani e anziani); Per i Trasporti la mobilità sostenibile a tutela dell’ambiente e della natura; tutti, sono servizi essenziali e non possiamo essere assoggettati al principio dell’utile. Che facciamo Cammarano a Sicilì Morigerati poichè ci sono poche “anime” chiudiamo la luce, chiudiamo le Scuole, annulliamo la “Tradotta”, poi chiudiamo anche la Posta e la stazione dei Carabinieri, per un Ambulatorio sanitario non ci pensiamo proprio non risponde ai canoni della produttività e così chi c’è non ha scelte: se ne deve andare.