Eboli vista dalla Lega: Festa del Sacrificio, Tra Sangue & Proteste. Dura nota del coordinatore cittadino Albano.
Si racconta di una generica Festa del Montone in ricordo del profeta Abramo, di carcasse di animali morti dissanguati sparsi nel centro storico e la protesta si scatena come in Italia anche a Eboli. Uno scenario apocalittico senza riscontro trova sponda tra i leghisti. Albano (Lega): “Un metodo disumano di macellazione che ha causato l’ira dei residenti e dei ristoratori. Le autorità preposte vigilino affinché non si ripeta più in futuro!”
di Marco Naponiello
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – La Festa del Sacrificio islamico detta anche Festa del Montone ha scatenato anche quest’anno una miriade di disapprovazioni in tutto lo “Stivale”; infatti la Id al adha 2018 (عيد الأضحى ‘festa del sacrificio’ o ʿīd al-naḥr [عيد ﺍﻟﻨﺤﺮ ‘festa dello sgozzamento) che va dalla sera del martedì 21 fino alla sera di sabato 25 agosto, ha visto la macellazione rituale (in ricordo del sacrificio che fece il profeta Abramo di un montone al posto di suo figlio Ismaele, un olocausto divino raccontato nella Bibbia) di decine forse addirittura qualche centinaio di migliaia di ovini in tutta Italia, tramite procedura sgozzamento, una prassi che viene vista come antiquata e che contrasta con una nuova coscienza civica di rispetto verso gli animali, visti come esseri senzienti.
Subito si sono registrate le reazioni furibonde degli animalisti italiani, i quali non apprezzando un tale metodo l’hanno definita una barbarie indegna di una nazione civile (si vedano in combinato disposto il 543 ter e il 727 c.p.) oltre che un incombente rischio igienico sanitario se non si attuano gli opportuni accorgimenti del caso.
Anche ad Eboli naturalmente vi è stata la celebrazione di questa Festa del Sacrificio, una città quella di San Vito, capoluogo storico della Piana del Sele, che ospita da decenni moltissimi extracomunitari e non, di Fede islamica (secondo dati ISTAT dello scorso anno in numero di quasi 2000) che hanno celebrato il rituale biblico nelle loro abitazioni. Difatti molti stranieri seguaci di Maometto vivono nel centro storico ed il cuore antico giustappunto, è stato l’involontario teatro di una scena da film horror o meglio forse splatter, quel genere B-movie ove il sangue è il vero ed unico protagonista.
A raccogliere le furiose proteste dei residenti e dei ristoratori, quest’ultimi stanno faticosamente risollevandosi dall’isolamento della zona, che inermi hanno dovuto assistere per svariate ore a carcasse di animali ancora sanguinolente lasciati imputridire al sole, è stato il coordinatore cittadino della Lega, oramai partito di Governo in coabitazione con il M5 Stelle e in ascesa anche nel Meridione, Vincenzo Albano, spinto anche dall’onda di indignazione generale materializzatesi sui social network.
Il coordinatore cittadino ha dapprima interloquito con un simpatizzante del suo Movimento, Massimo Rosamilia, che ha raccontato la sua storia personale, ovvero quella di ebolitano ed onesto lavoratore, che è stato quasi “costretto” ad abbandonare il domicilio nel centro storico per motivi di invivibilità. Questi difatti è da anni teatro, come anni nei giorni appena trascorsi, di risse tra stranieri ed accoltellamenti, con consequenziale panico da parte dei residenti. Rosamilia da qualche tempo residente a Calabritto, ma che comunque continua per motivi di lavoro a venire in quel di Eboli, è stato testimone anche quest’anno del rituale per lui quasi familiare, dello sgozzamento cagionato ai poveri ovini, momento clou della Festa del Sacrificio.
A tale proposito il coordinatore della Lega cittadina Vincenzo Albano, ha dichiarato, affrontando il problema in generale e nello specifico della Festa del Montone: ”Da qualche giorno ci sono arrivate molteplici segnalazioni da parte dei residenti, che lamentano delle situazioni di invivibilità: con risse e accoltellamenti che riguardano i cittadini extracomunitari ma in verità anche cittadini dell’est Europa!” – dichiara Albano – I cittadini hanno paura anche di uscire di sera per gettare la spazzatura; e poi capita qualche volta che gli stessi feriti di queste risse estemporanee, chiedono aiuto ai residenti italiani. – Stigmatizza spedito il giovane dirigente politico – Per quel che riguarda la Festa del Sacrificio, si sono viste scene orribili con carcasse di animali sparse per i viottoli del centro storico, e le connesse pronte quanto giuste proteste dei residenti, i quali non potevano sopportare allo sguardo un simile spettacolo, ma specialmente dei numerosi ristoratori del posto, che somministrando per vocazione commerciale generi alimentari, non debbono di certo convivere con quella che potrebbe essere una ingravescenza della situazione igienico-sanitaria, in virtù anche della forte calura che fa il triste paio, alla completa mancanza di controlli da parte delle autorità preposte!”
Il segretario cittadino della Lega, Vincenzo Albano, quasi sul declinare di intervento richiede a gran voce (Sindaco Massimo Cariello ed Amministrazione in testa) maggiori controlli anche per il Centro Storico come è stato reclamato in precedenza da parte del suo Movimento per le popolose periferie dell’agro: PapaLeone, Santa Cecilia, Campolongo.
Conclude il verboso segretario ebolitano della Lega: “I cittadini residenti stanno vivendo una situazione drammatica che non meritano: questa Festa del Sacrificio è soltanto uno dei molteplici episodi di incivile invivibilità, che ha acuito il malessere già ampiamente strisciante tra le due comunità presenti: la italiana e la straniera. Speriamo soltanto che non si ripetano più simili episodi, e che ci sia una prevenzione prima che una repressione poi, sempre che ci si attivi da parte delle autorità preposte a tali controlli!”
Invero è sotto gli occhi di tutti che in Italia si stia vivendo momenti di alta tensione tra le comunità straniere specialmente africane e magrebine, con la comunità italiana, pertanto il problema dei Migranti parimenti ad una forte crisi economica esacerba gli animi, creando una vorticosa rabbia che potrebbe sfociare, se non controllata anche in episodi inconsulti, eventualità che va in tutti i modi evitata.
Ora è difficile in poche righe sintetizzare tutta la problematica in questione, naturalmente l’integrazione è un valore che va tutelato ad ogni costo, ma tale protezione va attuata con opportune cautele che facciano da contrappeso. Non possiamo certamente sic et simpliciter, noi in nome del rispetto di tradizioni altrui e per non essere con pressappochismo tacciati di “razzismo”, derogare de plano all’Ordinamento Giuridico, come se immaginassimo, per causa di una bislacca tradizione esogena, si dovessero consumare per assurdità degli episodi delittuosi, non potremmo senz’altro consentirli, ma anzi compito civico sarebbe quello di reprimerli subito e con fermezza.
Dunque è bene anticipare ed educare ai nostri valori i nuovi arrivati, facendo loro intendere (come accade in tutti i Paesi occidentali) che le regole dello Stato sono ad un livello superiore a quello dei singoli individui: poniamo per paradosso che ci fosse una “cultura” (ça va sans dire), che consentisse un giorno dell’anno il “libero stupro” o il “libero furto”, in nome della tolleranza sarebbe opportuno accettarlo?
Dunque, ritornando nell’alveo del semplice buon senso, la prevenzione, la formazione ed un controllo severo sui flussi migratori in entrata, siano le stelle polari delle politiche nazionali al riguardo, per far sì che ci possa essere in un prossimo futuro una civile convivenza tra culture cosi diverse: la ospitante e la ospitata, per evitare che le tensioni degenerino in innumerevoli episodi di belluina violenza, in questo ferale caso per davvero, perderemmo tutti.
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La nota di Massimo Del Mese
Purtroppo il clima che si è instaurato nel nostro Paese è dei peggiori, e quando si va verso il peggio non si comprendono bene le questioni e non si ha nemmeno la lucidità per affrontarle con la serenità e la maturità che richiedono. Il tema dell’immigrazione, dell‘integrazione e della civile convivenza è un affare molto delicato e non saperlo affrontare si procura il danno che solo la “delicatezza” di un elefante può fare in una cristalliera.
POLITICAdeMENTE sebbene può comprendere il disagio per il “diverso” non può condividere affatto l’impostazione che si è data a questo articolo, che in buona fede mette insieme problematiche diverse, e facendo un bel pò di confusione non solo esprime dei giudizi su fatti dei quali vi è un sentito dire e non si riesce nemmeno a provarne la veridicità, sebbene però si adoperano conclusioni con le quali ci si avventura addirittura in un “pregiudizio“, che porta poi ad invocare ad “educare” a valori che si attribuiscono alla nostra società, che non sono affatto quelli dell'”educazione”, ma della integrazione civile che non è affatto tolleranza ma non è nemmeno presunzione nell’indicare una civiltà come superiore ad un’altra. La confusione che si affianca mescolando, civiltà, convivenza, comportamenti, ordinamenti e legislazione per giungere alla netta decisione che si è superiori ed in nome di questa superiorità si stabilisce senza appello chi è nel torto e se ne decreta ancor prima che si possa consumare un non ben identificato reato, un intervento per evitarlo. Questa concezione è di una tale truculenza che POLITICAdeMENTE si rifiuta di veicolarla se non distanziandosi fermamente da simili congetture.
La nostra società ha una sua impalcatura giuridica e una sua civiltà giuridica che non consente simili “bordate” in nome di una non bene identificata supponenza civile. Se volessimo attuare i principi appena enunciati, ogni mattina dovremmo arrestare un bel pò di persone, perchè secondo le statistiche su mille persone ci sono violentatori, ladri, assassini, speculatori, stupratori, delinquenti di ogni genere e questi sono di colore variopinto e spesso sono bianchi come i loro colletti. Che facciamo li arrestiamo a caso? Per scegliere chi arrestare che criterio usiamo: Il colore della pelle? la lingua? la religione? i caratteri somatici? O li sorteggiamo? Al contrario bisogna affermare il diritto alla convivenza, lavorando sull’integrazione vera, sul rispetto delle regole e sul rispetto della persona e della religione si vuole praticare, rispettando altresì le convinzioni politiche, tutto in piena libertà, evitando le distorsioni e ovviamente tenendo ben ferme le convinzioni che fanno della nostra civiltà una culla dei diritti e con questi dei doveri in un clima di rispetto e di fiducia in un quadro di osservanza delle leggi vigenti.
Tornando ai riti che si afferma siano stati consumati nel Centro Storico, ebbene io abito e vivo nel Centro Storico ormai da due anni, ci vivo bene e lo vivo, vivo buoni e civili rapporti con chi vi abita indipendentemente dalla loro nazionalità e dalla loro razza, non mi risulta vi siano questi scenari apocalittici che comunque spesso si presentano ma che non sono da attribuirsi alle cose descritte, le quali non trovano nessun riscontro e non sono supportate da nessuna prova se non da una foto di gruppo di simpatici attivisti della Lega locale e foto di immondizia varia, episodio che purtroppo, se si è riscontrato, si sarebbe dovuto bene individuare, collocarlo e catalogarlo tra gli atti di inciviltà generica e chi ne è il responsabile altri non è che un buzzurro scostumato, incivile e basta, ma di qui ai sacrifici e ai rituali praticati e raccontati ce ne passa un oceano. E va ricordato anche che nelle più “remote” civiltà lo stupro e il furto sono condannati e come e non dico, per carità di patria come viene punito.
Giova ricordare che non più tardi di una decina di giorni addietro una Comunità parrocchiale della Costiera Amalfitana aveva organizzato una lotteria e il primo premio era un Maiale, ebbene anche in quel caso c’è stata una sollevazione, perchè purtroppo noi il maiale lo vogliamo solo a tavola dopo che è passato per il forno ma ci indigniamo se si uccide, lo stesso vale per gli agnelli, i capretti, i polli, le Bufale, i Vitelli e via di seguito. E cos’altro si poteva dire che i cattolici sono incivili? che offrendo il maiale e destinandolo al sacrificio si commette un rituale incivile? O prendere solo atto che altri non si fa che trasformarlo in salsiccia, costate e prosciutti non di meno di quello che fa un macellaio ma facendo attenzione ad essere più accorti e farlo lontano dai nostri occhi. Purtroppo a nessuno piace che giovani forzuti e nulla facenti picchettano sistematicamente tutti i nostri supermercati, ma non piace nemmeno che quella tollerante presenza non venga controllata dalle forze dell’Ordine, le quali non di certo devono arrestarli ma possono al contrario identificarli e operare ogni altra azione dissuadente con modi e forme ricadenti nelle norme di legge.
Inoltre, e questo vale per tutti, quando si vuole rappresentare un fatto e raccontarlo è il caso che si specifichi e bene: Che cosa è successo? Chi c’era? Quando è successo? Dove è successo? Perchè e quali sono le cause di quello che è accaduto? E in questa storia tutte queste cose mancano clamorosamente. Forse sarebbe stato meglio esprimere concetti generici ma non commettere l’errore di raccontarle come avvenute e sebbene senza una sola prova si pretende poi di organizzare una impalcatura “similgiuridica” per condannare chicchessia. Questa operazione in un momento così difficile complica le cose e tende solo a confondere le idee, indirizzando verso obiettivi diversi la nostra rabbia, lasciando impuniti nel contempo i veri responsabili di quello che accade, lasciando nell’ombra e in tutta la merda in cui si meriterebbero di trovarsi, tutti gli speculatori che su queste persone fanno soldi.
Sarebbe giusto ora sapere dove sono queste carcasse di animali nel centro storico? E siccome è vietata la macellazione in luoghi diversi da macelli autorizzati, perchè chi ha visto non ha allertato le forze dell’Ordine?
Eboli, 26 agosto 2018
Un “bel” gruppo che si prepara alle prossime comunali. Jevulesi spero che le ultime elezioni siano state d’insegnamento. Vota e fai votare gente competente e preparataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaiaiaiaiaiaiaiai
Anche ad Eboli avvengono cose incredibili compresi
gli anacronistici leghisti.Le culture stanno sotto
il segno dell’eguaglianza ,anche se paradossalmente
l’eguaglianza non indica “identità” di contenuti.
Più circostanziato è il simbolismo e la magia del sangue.Per millenni il mistero del sangue ha stimola-
to una vena inesauribile di miti ,credenze ,fantasie ,
leggende ,superstizioni,,fedi religiose ,raptus medici,precetti etici, fascinazioni magiche,cosmo-
gonie,comandamemti,tabù,orrore ,ansia di salvazione,
autopunizioni,riti e ossessioni.
Per arrivare ad oggi ,ove il sangue si rivela inquie-
tante marchio dei nazionalismi ,dei totalitarismi
e dei razzismi.Il populismo etnico,nato dal concetto
di nazione ,quale collettività dei membri di una unica stirpe,darà vita alla ideologia “del sangue e
della terra”,con le sue conseguenze estreme di odio
razziale. Il populismo etnico ha sempre preteso di
mantenere la purezza del sangue.Dal Mein Kampf :
“Il fine supremo dello Stato etno-popolare è la conservazione degli elementi razziali primordiali ,
e quindi lottare per l’egemonia della razza superiore “.Per il nazismo ,quale etno-populismo ,
facendo coincidere popolo e nazione con la razza
ariana ,non fu difficile invocare la pulizia etnica
contro le razze ritenute inferiori ,in primis la
razza ebraica.Il fascismo si adeguò.
26 agosto 2018 peppe leso
Volevi dire a questi due sopra, jevulese e leso, comunisti ripuliti, ma capite cosa sta succedendo o dobbiamo arrivare alle lapidazioni per farvi capire la loro cultura?
Qui siamo in Italia, provate a mandare nei loro paesi vostra moglie, figlia, sorella, mamma con i capelli scoperti.
Cultura è la loro e cultura è la nostra!
Purtroppo la situazione creata oggi è il frutto del permissivismo della Sinistra che si duole dei suoi stessi peccati.
Piuttosto contorto ed illogico, la gente sta allo stremo o si mette la nazione su binari di serietà in tutto o diventeremo il nord dell’Africa..con tutto il rispetto.
TOGA CONTRO TOGA – CARLO NORDIO, MAGISTRATO IN PENSIONE, NON APPREZZA L’INDAGINE SU SALVINI: ”CI PERMETTIAMO DI RICORDARE AL PM DI AGRIGENTO CHE I CONFINI TRA LA SOLERTE DILIGENZA E L’ESIBIZIONISMO IMPRUDENTE SONO SOTTILI E INCERTI. LA TESI DEL SEQUESTRO DI PERSONA È ARDITA: LA DECISIONE DI SALVINI, PER QUANTO CRITICABILE, ERA SQUISITAMENTE POLITICA. SIAMO DI FRONTE AL POSTINO CHE MORDE IL CANE”
Feste… immigrati…e 4 anni senza Fiera…ma non aveva promesso di rilanciarla?