Renzo Piano al Governo: “un errore il blocco dei fondi per le periferie” e annuncia un “periferia pride”.
Il “congelamento” da parte del Governo dei fondi dedicati alle periferie urbane con il Decreto Milleproroghe è eversivo e mette in subbuglio i Comuni e frena la ripresa. 1.6 miliardi di euro, fondi stanziati dal Governo Renzi con coperture finanziarie per progetti in parte già avviati.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – L’architetto Renzo Piano che definisce un grave errore la scelta della maggioranza di bloccare fondi per 1,6 miliardi, già stanziati e con tanto di progetti, messi in campo per le periferie dal governo guidato da Matteo Renzi e annuncia un “periferia pride”. I sindaci dell’Anci che minacciano di citare in giudizio il governo perché ci sono progetti già in avanzata fase di realizzazione che non potrebbero essere ultimati. E le opposizioni che si preparano alle barricate, come ha fatto sapere Stefania Prestigiacomo di Forza Italia. Non sembra proprio una grande idea l’emendamento approvato in parlamento al Milleproroghe che manda in pensione il piano Periferie che già ha prodotto risultati importanti. Ed è Piano, l’architetto che aveva ideato il piano nel 2014, a invitare l’esecutivo e la maggioranza a ripensarci: “Bloccando i fondi per le periferie hanno bocciato, spero senza capirlo, la vita associata, la città, e anche il pensiero, che oggi sta di fianco, è laterale e fuori norma,. Hanno bocciato l’intelligenza che oggi è periferia. Queste non sono le grandi opere di cui si sta discutendo in questi giorni, Tav, Tap.
Questi sono piccoli progetti, tanti piccoli progetti, circa 120. – aggiunge Piano – Proprio il contrario della grandeur. Insomma hanno bocciato quel rammendo delle periferie che gli studenti italiani nel 2014 scelsero in maggioranza come tema della maturità. Il rammendo significa cantieri leggeri, interventi d’amore che riqualificano”
Secondo l’architetto, “Bocciare i finanziamenti dei progetti per le periferie è stato, e direi meglio sarebbe, un tradimento dei Cinque stelle e della Lega innanzitutto verso se stessi. Nelle periferie infatti vivono i giovani. Nelle periferie non c`è l`élite che Cinque stelle e Lega combattono, ma il popolo che dicono di rappresentare, la marginalità che difendono, la sofferenza, l`energia e la speranza di futuro che li ispirano. – Se i fondi non saranno ripristinati, Piano pensa a un Periferia pride: – “Sarebbe ora“, dichiara. Durissima invece Stefania Prestigiacomo, deputata di Forza Italia e pronta a dare battaglia in parlamento: “Con una scelta scellerata il governo ha deciso di sospendere 1,6 miliardi previsti nel Bando per le periferie il cui iter era già stato avviato in Conferenza Unificata. Adesso con un colpo di spugna si cerca di cancellare la gran parte dei fondi destinati al ripristino e al decoro delle nostre città. Il Sud e la Sicilia in particolare, subiranno gravemente le conseguenze di questi tagli irresponsabili ma Forza Italia non rimarrà a guardare, il Milleproroghe non può ritenersi blindato e a settembre daremo battaglia con la presentazione di emendamenti volti a sanare questo vulnus. Questo governo nella spasmodica ricerca di fondi non deve permettersi di colpire indiscriminatamente le nostre città, il Sud e la Sicilia in particolare“. Mentre Maurizio Martina, già ministro delle Politiche agricole e attualmente segretario del Pd, interviene su twitter. : “Il governo torni sui suoi passi e confermi i fondi per i quartieri popolari. Bloccare questo impegno non è segno di cambiamento, è un grave errore che pagheranno tanti cittadini #periferie“. Tesi sostenuta anche dal sindaco di Livorno, il pentastellato Filippo Nogarin, che attente 18 milioni di euro per la sua città e spiega: “Sul bando periferie è stato fatto un grande errore da parte del passato governo guidato dal Pd. Che non solo ha scritto male la norma ma è riuscito a renderla incostituzionale. Un emendamento della Lega, votato all`unanimità dal senato, ha cercato di porre rimedio a un madornale errore del passato governo guidato dal Partito democratico. Si è cercato di metterci una toppa, ma il correttivo è stato anche peggiore. Questa partita deve essere risolta al più presto, Livorno attende diciotto milioni di euro. Soldi pubblici che fanno parte di un pacchetto al quale si aggiungono più cofinanziamenti per un totale di 40 milioni. Se non arrivassero sarebbe un grave problema. E non solo per la mia città. Io, da vicepresidente dell`Anci nazionale, mi sto impegnando perché i finanziamenti si sblocchino al più presto per tutti. Sono soldi che vanno ai cittadini, di grande importanza”.
Roma, 10 agosto 2018 (da Italia Oggi)