Preparazione dei farmaci oncologici al “Ruggi” di Salerno, a rischio sicurezza pazienti e lavoratori.
La denuncia dei sindacalisti di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl: “Problematiche mai risolte dai manager dell’Azienda. Pronti ad attivare azioni legali per tutelare cittadini e maestranze”.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Nell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno mancano i requisiti minimi per poter lavorare in sicurezza in una struttura di estrema importanza. A denunciarlo sono Pasquale Addesso, Pietro Antonacchio e Lorenzo Conte, rispettivamente sindacalisti provinciali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl.
«L’Unità di Manipolazione dei Chemioterapici ed Antiblastici, – scrivono in una nota i tre sindacalisti della CISL, CGIL, UIL, Addesso, Antonacchio e Addesso – struttura dove si lavorano e si preparano i medicinali per i malati oncologici, farmaci indispensabili per combattere il cancro, altamente tossici per i lavoratori e costosissimi per l’ente, che resi inutilizzabili sarebbero un grave danno per la comunità di riferimento. Numerose sono stati i solleciti fatti alla direzione strategica, invitandoli a contattare anche nostri delegati per andare a fare i sopralluoghi necessari e verificare eventuali lavori di ristrutturazione dei locali ovvero ipotizzare di trasferire le attività. Ma come sempre accade al “Ruggi” non si è fatto nulla. La situazione era già “incancrenita” nel lontano 2007. Sin da quell’anno il sistema di areazione è in continua manutenzione senza mai risolvere la problematica annessa, in quanto gli sbalzi di temperatura esterna influenzano notevolmente la temperatura interna. I lavoratori sono costretti quindi a lavorare, a volte, con temperature che sfiorano i 30 gradi e la dirigenza strategica sollecitata ad intervenire non ha mai mostrato alcuna attenzione al problema nonostante il rischio che tutti conoscono e cioè che se superati i 25 gradi i chemioterapici potrebbero perdere la loro efficacia e non potrebbero essere più utilizzati ovvero se somministrati non potrebbero avere effetto alcuno. Fa da contraltare la spiacevole situazione che a tratti invece la temperature scende a 12-13 gradi, comportando gravi disagi per gli operatori addetti da un lato e, dall’altro, non garantendo una corretta conservazione del farmaco che si ricorda essere tanto importante quanto estremamente costoso».
E’ inevitabile, secondo i rappresentanti sindacali, che la preparazione dei farmaci risenta di tali spiacevoli condizioni e resta notevolmente rallentata, con gravi ripercussioni su tutti i pazienti. «Non parliamo poi della condizione in cui i lavoratori sono costretti ad operare relativamente agli spazi nella Unità Operativa in questione lavorano attualmente 4 infermieri e 2 operatori socio sanitari in locali le cui dimensioni sono limitate e non adeguate a svolgere tali attività sotto tutela – hanno continuato Addesso, Antonacchio e Conte – Particolarmente appare inadeguata una delle stanze, che misura circa 9 metri quadrati, ovviamente senza finestre e nella quale i lavoratori devono accettare ed elaborare le prescrizioni, con farmaci ad alto rischio potenziale per gli addetti, e a svolgere tutte le mansioni di gestione delle schede di lavoro per ogni singolo paziente. Speriamo che nel cambiare atteggiamento verso la risoluzione dei problemi l’azienda provveda ad attivarsi concretamente, poiché il tempo della credibilità è scaduto e se non si interviene rapidamente saremo determinati ad attivare ogni azione a tutela dei lavoratori ma soprattutto a garanzia dei livelli minimi essenziali e della qualità dell’assistenza per i cittadini di Salerno e provincia, i quali, senza tema di smentita, meritano qualcosa di meglio per la gestione del sistema sanitario, per un diritto, quello della salute, unico definito fondamentale dalla nostra carta costituzionale.
Salerno, 6 agosto 2018