Un cittadino chiede di ripristinare la condotta fognaria e l’ASIS e il Comune lo lasciano nella merda.
Una storia tra malaburocrazia e arroganza. Un colpevole rimpallo di responsabilità e competenze. Se l’ASIS deve assicurare servizi e gestione delle reti idriche e fognarie, il Comune deve vigilare e se no lo fa è colpevole: (Culpa in vigilando). L’altro passo è investire la Procura della Repubblica.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Accade di tutto in questa Città e in questo Paese, accade anche che sia il Comune che l’ASIS, l’Azienda Speciale dei Servizi Idrici Salernitana, in un colpevole rimpallo di responsabilità e competenze lasciano un cittadino nella “merda“, ma non nella merda figurata, ma nella merda vera, quella che puzza, poiché ne il Comune e ne l’ASIS si ritengono responsabili e ormai colpevoli del mancato intervento su un collettore di scarico delle acque scure, che attraversando delle proprietà si immette in un una fogna più a valle della propria abitazione. Il collettore pregressamente realizzato e a seguito delle successive trasformazioni dei suoli e delle proprietà circostanti prima rurali oggi fortemente urbanizzate, impedisce al cittadino di intervenire nelle proprietà altrui, ma non impedisce all’Ente Comune e all’ASIS, concessionaria del servizio Idrico e della rete fognaria Cittadina, di intervenire, vieppiù riconoscere una servitù ultra trentennale che attraversa altre proprietà per raggiungere la fogna comunale a valle: uno status quo che viene congiuntamente ed irresponsabilmente ignorato dai due Enti.
E così il cittadino in questione dopo essersi innumerevolmente rivolto agli uffici competenti del Comune e a quelli dell’ASIS, si è visto recapitare una lettera dell’Ufficio Patrimonio nella quale si ribadiva l’estraneità del Comune avendo consegnato all’ASIS l’intera rete idrica e fognaria. Se la risposta è risolutiva per l’Ente non lo è per nulla per il cittadino, ribadendo che le responsabilità dell’igiene urbana, delle condizioni sanitaria e della tutela dell’ambiente ancor più della difesa dei diritti del cittadino sono sempre a carico dell’Ente, così come sono a suo carico le politiche territoriali e dei servizi sovrastando per responsabilità anche gli Enti gestori, e se l’ASIS deve assicurare i servizi, anche quelli “ante” il suo inizio rapporto di gestione, il Comune deve vigilare su questa per non trasformare le sue responsabilità in colpe: “Culpa in vigilando“.
Purtroppo, in questo rimpallo di irresponsabile irresponsabilità a rimetterci è il cittadino in questo specifico caso, in altri casi chi sa quanti altri devono soccombere e basta, accettando un rapporto che lo vede soccombente fin dall’inizio, ricordando il ruolo di abuso di posizione dominante in cui incorre l’ASIS, dal momento che oltre ad essere gestrice della rete lo è anche del servizio e forse per questo se ne lava le mani preferendo fare solo gli allacci ex novo dell’acqua e della fogna piuttosto che intervenire sulla rete esistente. Comodo e senza impegni finanziari ma pronta all’incasso e pronta a rifugiarsi nel “non ci compete”. Allora a chi compete mettere mano al rifacimento di un allaccio e missione in fogna? Al proprietario? All’ASIS? Al Comune? Ognuno per la sua parte, ma non può essere il “Far West” intanto è compito degli ultimi due predisporre progetti e autorizzazione ivi compreso l’intervento, e i costi poi a carico del privato, per la parte che gli compete, all’ASIS il restante al Comune invece spetta l’approvazione del progetto di massima ed esecutivo.
Nel caso poi di una emergenza come la mettiamo? Intanto si deve intervenire immediatamente per evitare danni all’ambiente, poi si stabiliscono responsabilità e costi. Tutto questo è stato fatto? NO, e ora al cittadino in questione non gli resta che rivolgersi alla Procura della Repubblica, dopo il “NO” ricevuto verbalmente e in attesa di una risposta ufficiale. E alla Procura si deve spiegare tante cose, ivi compreso che a valle c’è una condotta fognaria su cui il malcapitato è allacciato e cerca di ripristinare quella esistente e l’ASIS se ne lava le mani, così come il Comune deve spiegare perché mai non ha intimato all’ASIS di intervenire semmai anche emettendo una Ordinanza Sindacale. Mentre ci chiediamo e si chiede spiegazioni si prefigura anche un danno ambientale se non si interviene immediatamente, nei pressi c’è un torrente e la falda freatica non è molto distante dalla superficie.
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Lettera del Comune
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Lettera del cittadino all’ASIS
Al Sig. Sindaco del Comune di Eboli
All’ASIS S.p.A.
All’Ufficio Tecnico del Comune di Eboli
All’ASL SA Ufficio Igiene del Distretto di Eboli
Loro Sedi
Oggetto: Richiesta e rifacimento raccordo e reimmissione in fogna e diffida.
Il sottoscritto ……. ……………. …………. nato a Eboli il ……… ed ivi residente in via ……………… n. 5, nella sua qualità di proprietario dell’Abitazione monofamiliare in via ………………… n. 5 di Eboli
Premesso
che ha riscontrato negli ultimi tempi e in più di una occasione problemi visibili di un cattivo deflusso degli scarichi fognari, Che dopo aver individuato tracciato e direzione del raccordo fognario,
Considerato
Che non è potuto intervenire se non fino al confine della sua proprietà;
Che pur avendo interessato ripetutamente i vari uffici preposti perché potessero nei loro rispettivi ruoli e competenze, intervenire sull’intero raccordo che attraversa diverse altre proprietà, oltre quella dello scrivente fino alla immissione nella Condotta fognaria comunale;
Che con un’istanza del 14 aprile 2018 prot. n. 24555 indirizzata all’Ufficio Patrimonio del Comune di Eboli, lo scrivente comunicava gli inconvenienti di cui sopra e la sua impossibilità ad intervenire;
Che al momento non è stato ancora possibile ottenere il soddisfacimento della sua richiesta, se non una nota prot. n. 25266 del 17 maggio 2018, dello stesso Ufficio Patrimonio a firma del suo Dirigente Ing. Lucia Rossi con la quale si notificava una mancanza di competenze rimandando ogni responsabilità ed ogni ulteriore intervento all’Azienda Concessionario ASIS S.p.A., detentrice e gestrice dell’intera Rete Fognaria del Comune di Eboli, anche per effetto dell’attivazione del Servizio Idrico Integrato.
Pertanto, tanto Premesso e considerato, alla luce di quanto esposto e nelle varie responsabilità degli Enti preposti, proprietari e gestori della Rete Idrica e fognaria dell’Intero Territorio cittadino, al momento l’inconveniente lamentato non è stato ancora rimosso e non è possibile allo scrivente ne intervenire in proprio e a sue spese alla sostituzione del raccordo e alle eventuali riparazioni e immissione nella condotta fognaria che ha determinato la cattiva defluizione per i motivi sopra esposti, vieppiù non potendo realizzare una qualsiasi altra soluzione che non preveda le giuste modalità e in conformità alle vigenti leggi, come la realizzazione di una Vasca a dispersione, trovandosi in un’area altamente urbanizzata, il sottoscritto
CHIEDE E DIFFIDA
le SSVV, i responsabili e agli Enti in indirizzo, di provvedere a rimuovere tutti gli ostacoli, autorizzare e/o realizzare i dovuti lavori di sostituzione del raccordo fognario, dall’abitazione dello Scrivente in via Xxxxxxxxxx n. 5 di Eboli fino alla immissione nella condotta fognaria, in mancanza della quale si interesserà i Carabinieri del NOE e la Procura della Repubblica, ritenendosi fin da ora estraneo a qualsiasi responsabilità ove mai gli inconvenienti lamentati dovessero assurgere a circostanze gravi e gravissime di inquinamento ambientale.
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Eboli, 4 agosto 2018