Forza Italia con Longo accusa il Consorzio ASI e le “distratte” politiche ambientali nell’Area Industriale di Battipaglia.
L’Ambiente, le Imprese e… le facce di corno. Longo punta il dito sull’attuale presidenza Visconti e sul Governatore De Luca colpevoli di clientele e politiche distratte ignorando gli anni di gestione Caldoro-Cirielli-Cassandra e tutte le conseguenze. Conseguenze tipiche di un carrozzone politico.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo le riflessioni del Capogruppo consiliare di Forza Italia Valerio Longo, che ha affidato anche alla sua pagina facebook rispetto alle politiche industriali di competenza del Consorzio Area di Sviluppo Industriale riferita all’Area Industriale di Battipaglia e le “politiche” para ambientalistiche consortili portate avanti.
Politiche industriali e ambientali che hanno consentito una altissima concentrazione di aziende che a vario titolo trattano rifiuti, normali, straordinari e/o speciali e pericolosi e le relative conseguenze che purtroppo sono ricadute sulla Città di Battipaglia e dell’intero comprensorio della Piana del Sele.
Purtroppo indipendentemente dalla gestione dell’attuale Presidente, il battipagliese Antonio Visconti, si ricorderà la gestione della Presidenza Gianluigi Cassandra, nomina fatta dalle Amministrazioni dominanti di allora che facevano riferimento all’On. Edmondo Cirielli Presidente della Provincia di Salerno e al Governatore Stefano Caldoro e a tutti i bracci di ferro con le amministrazioni e le comunità locali per le discariche e gli impianti pubblici, ma guarda un po non passando al setaccio le varie aziende che ora un giorno si e l’altro pure si incendiano.
Quelle gestioni non saranno mai dimenticate, così come gli interregni di Felice Marotta, Amerigo Montera e l’attuale Visconti, tutti paurosamente nella stessa scia. Gestioni di prima e di oggi, ma che Longo definisce clientelari solo l’ultima, perché rispondono a gestioni politiche ora di destra ora di sinistra ad usum delphini. Non si ricorderà nemmeno il braccio di ferro che intraprese l’allora Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro fautore di una delibera poi soccombente dal punto di vista “giudiziario”, ma non dal punto di vista politico che evidenziava allora come ora, come sia superato il Consorzio Area Sviluppo Industriale anche rispetto alle recenti politiche industriali dettate dal Governo Centrale tant’è che ha ritenuto ridisegnato Aree, impegni e confini oltre che ruoli e finalità con le ZES le cosi dette Zone Economiche Speciali e retroportulali, allargando le superfici di interventi ma modificando anche l’approccio non più basato sulla staticità produttiva fine a se stessa ma speculare alla missione sia di un’area vasta e sia di raccordo tra le vocazioni e le programmazioni strategiche, seppellendo definitivamente il concetto “stretto” di aree di produzioni, essendo le produzioni cambiate, ma avvertendo anche, cosa che non ha saputo fare l’ASI, quei cambiamenti guidarli e seguirli, per modo da non far vivere alle imprese ivi incluse uno status di “prigionia”.
L’Ambiente, le Imprese e… le facce di corno.
«Ci vuole veramente una faccia di corno per dire certe cose. – scrive Valerio Longo – Ci vuole veramente la faccia di corno, per dire e fare le cose che dice e fa il presidente della pseudo Agenzia di Sviluppo Industriale, noto carrozzone parassitario, inserito da anni negli enti inutili e costosi dell’Italia che non funziona, che serve unicamente a pagare lo stipendio a qualche lacchè e passacarte del governatore De Luca e del PD.
Dopo che il bravo presidente ha distribuito a destra e manca nulla osta a società di trattamento dei rifiuti che si sono insediate sul nostro territorio, facendoli proliferare a dismisura, adesso cosa ti inventa? Ma è ovvio: scavalca il comune di Battipaglia, che lo accusa di “fare a chi figlio e a chi figliastro“, di aiutare soltanto quell’imprenditoria prona al suo padrone e alle lobby politico/tecnico/affaristiche locali, e ti inventa un tavolo tra Asi, comitati civici e ambientalisti, dicendo che vuole difendere il nostro territorio e bloccare i rifiuti in zona Asi. Tutto ciò dopo che ha contribuito a fare del nostro territorio un porto di mare, carne di porco per gli affari legati al ciclo dei rifiuti.
Eguale tempistica avrebbe dovuto utilizzare per dare risposta a quegli imprenditori che aspettano da tempo immemorabile il famigerato nulla osta, non disposti più a farsi suggerire le ditte che devono costruire o ristrutturare i capannoni, i lavoratori da assumere, ecc.ecc.. Per non parlare delle imprese che si sono insediate nel periodo di interregno, dopo la fuoriuscita del comune di Battipaglia dall’Asi, che hanno investito sul territorio, che danno lavoro e che producono. Per non parlare di imprese di livello internazionale, che operano a Battipaglia, dando lavoro a migliaia di addetti, che avrebbero voluto allargarsi, assumendo altre maestranze.
Costoro non hanno potuto farlo perché il soviet supremo non ha dato il proprio beneplacido. L’Asi ormai è diventato una palla al piede che blocca lo sviluppo economico locale, che riceve dalle imprese migliaia di euro a fronte di un’attività di servizi praticamente nulla. Basta farsi un giro sulla zona industriale. dalle imprese migliaia di euro a fronte di un’attività di servizi praticamente nulla.
Basta farsi un giro sulla zona industriale. Servizi inesistenti, manutenzione nulla. Quando piove diventa un acquitrinio.
Ci vuole davvero una bella faccia di c..o nell’affermare che l’area di competenza Asi “diventerà a totale vocazione agroalimentare”, dopo che si è impedito all’Agrifina, società agricola con migliaia di addetti e di altissimo livello, di ampliare la propria azienda».
Battipaglia, 23 luglio 2018