Maria Sparano, la prima donna Assessore della Città di Eboli è venuta a mancare. Ieri si sono tenuti i funerali.
Insegnante, moglie, mamma e donna, impegnata in politica e nella Società civile è stata tra le fondatrici del Centro Aiuto alla Vita. È stata la prima donna consigliera comunale della DC dall’85 all’89 e prima donna assessore della storia di Eboli nella Giunta D’Urso. Straordinaria interprete dei valori cristiani, sociali, umani.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Anche Maria Sparano, vedova Brescia, sorella di Don Fernando e del compianto Alberto, Consigliera Comunale di Eboli dal 1983 al 1985, eletta nelle fila della Democrazia Cristiana, ricoprì anche l’incarico di Assessore comunale nella Giunta del “Compromesso storico” D’Urso, ci ha lasciato: È morta.
Maria Sparano è stata la prima donna Assessore del Comune di Eboli e prima donna consigliera comunale cattolica eletta nelle fila della Democrazia Cristiana. Insegnante, moglie, mamma e donna, impegnata in politica e nella Società civile è stata tra le fondatrici del Centro Aiuto alla Vita, con la sua presenza e il suo impegno di donna discreto ma serio e determinante ha contribuito all’affermazione di tante battaglie civili come prima di lei, negli anni ’70 fece Sofia Costa Cuomo, un’altra donna, che in assoluto è stata tra le prime consigliere comunale della storia di Eboli, anche lei insegnante ed anche lei impegnata politicamente e civilmente ma da laica nel Partito Comunista Italiano, prima di lei basta andare al 1952, e troveremo un’altra donna: Anna Branca, nonna del giovane architetto Tony Sinopoli anche lei eletta nel PCI di Antonio Cassese Sindaco di Eboli.
Allora non c’erano le “quote rosa” riservate alle donne come accade oggi, quote che vorrebbero essere uno strumento di legge che dovrebbe stabilire e definire la “parità” di genere. Allora le donne combattevano una battaglia di affermazione sulla loro pelle e quelle poche che si dedicavano alla politica emergevano non per essere donne, ma per essere brave, appassionate e riconosciute dal corpo elettorale per quelle che rappresentavano, e comunque non venivano mai meno a tutti gli altri impegni di donne, di madri, di mogli e nel lavoro e se il successo da noi ha il volto di Maria Sparano, di Sofia Costa di Anna Branca, ha la certificazione sul campo del loro impegno e del loro valore che esclude la “quota” come stupidi legislatori hanno voluto e come le donne hanno accettato nella illusione di aver raggiunto un risultato storico.
Tornando a Maria Sparano e al suo impegno civile, cattolico e politico, giova ricordare la donna, dolce, affettuosa, discreta, elegante, signorile, generosa, volitiva, impegnata, umana e fortemente radicata alla sua comunità: Una signora. Già conoscevo lei e la sua famiglia, lei Maria, Alberto, Don Fernando, ma il mio rapporto si è consolidato da quando ho avuto il piacere di averla, sebbene dai banchi dell’opposizione, come collega consigliera. E in quel ruolo ne ho apprezzato la donna e i suoi valori ma anche la sua autenticità, che spesso andava oltre gli schieramenti e disarmantemente lo manifestava, facendo andare su tutte le furie il capogruppo DC dell’epoca Carlo Mazzella che poi però accettava e apprezzava le sue esternazioni spontanee ed istintivamente condivise.
Maria sebbene fosse all’opposizione, era capace di dirti anche “bravo”, quando condivideva un provvedimento e ti incoraggiava a portarlo avanti: Era senza malizia, vera, e con il suo garbo riusciva comunque a rappresentare la sua differenza ma lo faceva con una naturale signorilità, perché Maria era una Signora vera, di quelle che “profumano” senza essenze, solo per la loro bellezza interiore. Ed è quella gentildonna che POLITICAdeMENTE e tutti i suoi collaboratori insieme a me vogliono ricordare, associandola a quella bella tradizione che accompagna questa Città e che deve inorgoglire tutti i suoi abitanti immaginando che nulla è finito e che guardando al passato si può costruire e lasciare in eredità ai nostri figli un futuro migliore, bello e onesto. Maria: “che la terra ti sia lieve“. Un “abbraccio” a te e vicinanza ai tuoi.
Eboli, 17 luglio 2018