I disagi che si registrano nella sanità e non solo in Campania, sono sotto gli occhi di tutti, denuncia l’Ordine degli Infermieri di Salerno.
Il Presidente provinciale O.P.I. Cosimo Cicia: “L’abbassamento dei livelli di assistenza è dovuto anche alla cattiva gestione del personale oltre che alla mancata e scorretta programmazione del fabbisogno, con il rischio, fondato, della riduzione dei servizi offerti alla cittadinanza“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – «I disagi che si registrano nella sanità, non solo in Campania, sono sotto gli occhi di tutti. – si legge in una lunga nota a firma del Presidente provinciale dell’O.P.I. Cosimo Cicia – L’O.P.I. – Ordine delle Professioni Infermieristiche di Salerno non è ultimo nel denunciare ciò che tutti stiamo vivendo.
L’abbassamento dei livelli di assistenza è dovuto anche alla cattiva gestione del personale oltre che alla mancata e scorretta programmazione del fabbisogno, con il rischio, fondato, della riduzione dei servizi offerti alla cittadinanza. – denuncia senza mezzi termini Cicia – Intervenire ed accogliere le esigenze dei cittadini, specie nel periodo estivo, che vede la riduzione degli operatori sanitari dovuta alla fruizione delle ferie, è anche compito del neo costituito Ordine delle professioni infermieristiche che metterà in campo tutte le proprie energie per tutelare la salute dei cittadini e garantirne le cure.
La cronicità ed il progressivo invecchiamento della popolazione causano un aumento dei bisogni assistenziali (area largamente presidiata dagli infermieri) rispetto a quelli strettamente clinici. – fa rilevare il Presidente dell’O.P.I. di Salerno – La crescita professionale degli infermieri permette di allargare il loro perimetro di azione alleggerendo il lavoro medico e consentendo ai medici stessi di focalizzarsi sulle aree di cura in cui fanno realmente la differenza (i medici sono una risorsa più scarsa e costosa e vanno impiegati dopo avere “saturato” le potenzialità infermieristiche).
Il Paese allora ha bisogno di infermieri e di infermieristica: eppure il Ssn vede un costante decremento del numero di professionisti in Sanità e conseguentemente una sempre minore capacità di rispondere ai bisogni di salute della popolazione. – fa osservare il Presidente provinciale dell’Ordine Professionale degli Infermieri a difesa della categoria e dei servizi e delle prestazioni nella Sanità – Su questa impostazione la comunità degli infermieri chiama a un confronto esplicito la politica, sia regionale che nazionale perché l’esigenza impellente, in un quadro di invarianza delle risorse, il vincolo reale con cui il sistema deve fare i conti non è – o non solo e comunque non prioritariamente – quello di una carenza di una specifica professione sanitaria, ma delle risorse a disposizione per assumere il personale nel suo insieme.
In tale contesto, l’unica proposta attuabile è di strutturare un’assistenza in funzione dei bisogni di continuità dei cittadini con presenza dei professionisti sul territorio. – prosegue cercando di invertire l’ordine delle politiche sanitarie fino ad ora pervicacemente perseguite dalle varie gestioni Commissariali e ordinarie – Infatti, per far fronte nell’immediato al bisogno di salute sul territorio delle persone con patologie croniche e non autosufficienza, oltre ai medici di medicina generale per quel che attiene alla diagnosi e alla terapia, serve per l’assistenza continua di cui questi soggetti hanno bisogno gli infermieri.
Analogamente servono infermieri in ospedale, per far fronte alle carenze create dalle manovre legate a tagli e risparmi e per rispettare i parametri dettati dalle norme europee su turni e orari di lavoro, ricomponendo anche le carenze create dai vari blocchi del turn over. – sottolinea Cicia – Una soluzione di breve periodo che consentirebbe una giusta programmazione delle risorse e al contempo l’espletamento delle funzioni richieste sul territorio e sulla continuità assistenziale, sarebbe quella di investire sull’autonomia infermieristica, puntando ad agire su competenze oggi contendibili per dare da subito risposte concrete, di qualità e di sicurezza alla popolazione.
Competenze – aggiunge – che consentirebbero un miglior sviluppo di strutture a bassa intensità di cura (ospedali di comunità, reparti a gestione infermieristica, percorsi autonomi di trattamento dei casi minori nei Pronto Soccorso ecc.), permettendo un maggiore raccordo tra ospedale e territorio, abbattendo le liste di attesa e consentendo di venire incontro a un maggior numero di bisogni dei cittadini.
Il sistema è complesso – ammonisce Cosimo Cicia – e non va banalizzato attraverso slogan o renderlo malleabile alle istanze della professione infermieristica.
La sanità ha bisogno di appropriatezza: garantire che il giusto professionista possa essere messo in grado di rispondere alle necessità con un bilanciato utilizzo di risorse e nella maggiore autonomia possibile. Serve tuttavia una visione più ampia e coraggiosa: gli infermieri vogliono illustrare cosa serve al Paese, non cosa serve alle professioni. – conclude Cosimo Cicia che ricorda come rafforza le sue tesi in virtù dei suoi doppi ruoli –
Nella mia doppia veste di Presidente dell’O.P.I. di Salerno e di componente del Comitato Centrale della F.N.O.P.I, in linea con l’indirizzo nazionale della federazione, ripete da tempo: mancano professionisti, mancano anche gli infermieri, tutti lanciano il loro grido di allarme, nessuno si sottrae. A mancare, però, è soprattutto un serio ed equilibrato rapporto tra i professionisti che si realizzi attraverso lo sviluppo delle competenze.
Medici e infermieri si sono incontrati a Roma nella sede della Fnopi e hanno stretto una vera e propria alleanza per difendere il servizio sanitario nazionale.
“Un grande cittadino ha bisogno di un grande medico e un grande infermiere, che lavorino in un grande sistema che non può essere quello attuale – hanno affermato i rappresentanti delle due Federazioni, in piena sintonia di intenti –. Abbiamo la necessità che il sistema si ammoderni, cogliendo quelle che sono le evoluzioni delle professioni, comprese quelle sanitarie, e in particolare quelle infermieristiche”.
Quella dell’infermiere è tra le professioni sanitarie più vicine ai cittadini e nel processo di offerta e di garanzia di salute la professione infermieristica ha un importante ruolo. Ma sappiamo che c’è molto da fare. Nel futuro della sanità, a fronte dei bisogni di salute della popolazione e in particolare della domanda di cura delle fasce più fragili, gli infermieri sono chiamati ad esercitare un ruolo sempre più incisivo, basato sulla sinergica collaborazione con i medici e gli altri professionisti sanitari, che riconosca le professionalità acquisite e capaci di contribuire ad innalzare la qualità della risposta assistenziale.
Un’inedita opportunità sono il coinvolgimento e la partecipazione delle Organizzazioni dei cittadini nelle politiche della professione infermieristica.
“Una possibilità unica all’interno del mondo delle professioni sanitarie, resa possibile grazie alla lungimiranza della FNOPI e alla sua volontà di mettere al centro delle proprie politiche professionali la tutela del diritto alla salute degli individui” ha dichiarato Tonino Aceti, Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. “Avanti tutta sull’umanizzazione delle cure, a partire da una maggiore attenzione al dolore e alle sofferenze inutili, il contrasto al minutaggio e alla burocratizzazione dell’assistenza. Priorità alla prossimità delle cure attraverso un rilancio dell’azione politica sulle figure dell’infermiere di famiglia e in generale degli infermieri impegnati nell’assistenza territoriale. E ancora: fondamentale qualificare l’assistenza, garantendo continuità e innovazione dei percorsi attraverso una maggiore valorizzazione delle competenze della professione e maggiore investimenti nel capitale umano”.
Allora tutti al lavoro in attesa dei risultati sperati.
Salerno, 8 luglio 2018
TE TE CHI SI RIVEDE O’ NFRMIER PD