Mobilità Intercompartimentale: FISI Sanità scrive al Commissario ASL SA

FISI Sanità scrive al Commissario e ai vertici ASL Salerno per affrontare e risolvere il problema della mobilità intercompartimentale.

Scotillo invita le massime dirigenze dell’ASL a diramare una: «ulteriore nota di chiarimenti su tale aspetto dandone la massima diffusione tra i lavoratori interessati onde permettere a chi è stato trasferito d’ufficio, ed ha quindi patito un danno, di rientrare nella sede originaria».

Rolando Scotillo
Rolando Scotillo

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – «Premesso che nel 2013 – a seguito della dismissione del P.O. di Agropoli ad opera del Decreto Ad Acta n 49 del 27 settembre 2010 – Si legge nella nota n 2018/164332, che il Dipartimento FISI della FSI-USAE, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali a firma di Rolando Scotillo ha inviato al Commissario ASL Salerno, al Sub-Commissario ASL Salerno, al Direttore UOC Personale ASL Salerno, avente ad oggetto: nota n 2018/164332, avente ad oggetto “avviso pubblico di mobilità……omissis” –  molti lavoratori furono fatti oggetto di mobilità di Ufficio con comunicazione ASL datata 27.09.2013 (pro. n. 874) essendo poi stato disposto contestualmente alla comunicazione il trasferimento dal P.O. di Agropoli verso altri Ospedali. Premesso pure che molti di loro erano fuori sede, ovvero, pur risiedendo ad Agropoli furono trasferiti ad Eboli, Battipaglia, Vallo della Lucania.

Ciò premesso – prosegue la nota di FISI Sanità – con Decreto del Commissario ad Acta n 67 del 30/09/2011 fu recepito l’accordo tra la Regione Campania e le OO.SS. CGIL, CISL, UIL, FSI e FIALS volto a definire le linee guida per regolare i casi di eccedenza del personale Dirigenziale e di Comparto in caso di dismissioni e/o riconversione di strutture sanitarie delle ASL.

L’accordo di cui sopra, – aggiunge la FISI – recepito con DCA n 67/2011, prevede all’art. 9 (norme finali) – punto 3 – che il personale che ha a seguito di procedure di aggregazione, confluenze e dismissioni è stato fatto oggetto di trasferimento conserva il diritto a rientrare nella propria azienda nel caso quest’ultima dovesse avere la necessità di ricoprire un posto equivalente. Tutto ciò premesso, nella nota di cui all’oggetto, il Capo del personale testualmente recita: “le istanze già prodotte, se non espressamente revocate, saranno considerate valide ai fini della prevista ricollocazione e non costituirà privilegio alcuno la data di invio dell’istanza; laddove le istanze pervenute presso una singola struttura siano in numero superiore ai posti previsti nel bando di mobilità, si procederà, come già previsto, alla redazione di apposita graduatoria secondo i criteri ed i requisiti previsti nel Regolamento di mobilità…..omissis”.

Su tale ultimo punto – precisa la nota – vi è da precisare che deve essere fatto salvo il diritto a rientrare nella propria sede lavorativa al dipendente fatto oggetto di mobilità d’ufficio così come prevedono gli accordi regionali sottoscritti anche dallo scrivente.

Voglia, pertanto, – conclude la nota del Dipartimento FISI della FSI-USAE, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali a firma di Rolando Scotillo – la vostra spettabile struttura produrre una ulteriore nota di chiarimenti su tale aspetto dandone la massima diffusione tra i lavoratori interessati onde permettere a chi è stato trasferito d’ufficio, ed ha quindi patito un danno, di rientrare nella sede originaria».

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Salerno, 7 luglio 2018

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