Tanti salernitani seguaci del Carroccio al Raduno nazionale della Lega a Pontida e…. con Sica si apre il “nuovo corso” del Partito di Salvini.
In 60mila circa al raduno della Lega a Pontida. Un bagno di folla enorme per Matteo Salvini acclamato dai seguaci del Carroccio provenienti da tutta Italia. E la Lega si lascia alle spalle i “terrun” e abbraccia la strada nazionale.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Erano proprio tanti i salernitani seguaci del Carroccio al Raduno nazionale della Lega a Pontida e…. si apre il nuovo corso del Partito di Salvini con Sica, Di Giorgio, Squillante e Marsicano, tra i circa 60mila partecipanti al raduno della Lega a Pontida. Un bagno di folla enorme per Matteo Salvini acclamato dai seguaci del Carroccio provenienti da tutta Italia.
Erano oltre 50 tra simpatizzanti, attivisti, dirigenti e amministratori locali a partecipare al primo Raduno Nazionale della Lega che si è tenuto come ogni anno a Pontida. Guidati dal segretario provinciale Mariano Falcone e dal coordinatore regionale Gianluca Cantalamessa c’erano anche Luigi Cerciello e Stefania Ferullo e gli ex sindaci di Montecrvino Pugliano e Pontecagnano Mimmo Di Giorgio ed Ernesto Sica.
E se Di Giorgio scandisce lo slogaan “Prima gli italiani” per Ernesto Sica, fresco fresco di una sconfitta elettorale non centrando il cambio di testimone con il suo candidato Pastore, dopo il suo lunghissimo interregno a Pontecagnano Faiano quello di Pontida ed eventualmente la sua adesione alla Lega è “una grande esperienza umana e politica“. E se non mancavano le delegazioni del Vallo di Diano, diell’Alto, medio e basso Cilento della Piana del Sele con Vincenzo Albano di Eboli in Testa, non sono mancati nemmeno un bel pò di altri rappresentanti come e l’ex direttore generale dell’Asl Salerno Antonio Squillante, Nanni Marsicano, consigliere comunale di Pisciotta, i coordinatori cittadini Loredana Maraniello di Sala Consilina e Giuseppe Vitolo di San Rufo.
Insomma tra nuovi arrabbiati per come vanno e sono andate le cose al Sud e in Italia, marocchini e rumeni in testa, e vecchi incazzati per come non sono andate più le cose per loro, ovviamente, tutto fa brodo. E in quel brodo c’è proprio tutto il “dado” del rinnovamento, specie dopo che la Lega si è lasciata alle spalle i “terrun” e ha abbraccia la strada nazionale.
Salerno, 3 luglio 2018
SE LA RIVOLUZIONE SALVINIANA L’AVESSA FATTA BOSSI 25 ANNI FA, NON AVREMMO AVUTO IL BERLUSCONISMO..