Il teatro Verdi sotto i “riflettori” del M5S. Sotto accusa: Stagioni lirico-sinfoniche, collaborazioni, selezioni e sprechi.
Alle risposte sprezzanti del Governatore De Luca e a quelle politico-istituzionali di Napoli il Meetup Amici di Beppe Grillo formulano 10 domande all’ex Sindaco ma sempre sindaco in pectore sul teatro Massimo cittadino e attende risposte. E se il Sindaco Napoli ha riconfermato Oren, la Sindaca di Roma Raggi ha accettato Lanzalone. Ci sarà pure una differenza.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – La vicenda del Teatro comunale “G. Verdi” di Salerno e le incalzanti domande del Meetup Amici di Beppe Grillo tengono sempre banco e hanno lasciato una “coda” così lunga che sarà difficile che le polemiche possano cessare, almeno fino a quando non ci saranno risposte soddisfacenti a tacitarle e a tacitare il gruppo politico del M5S salernitano che incessantemente le pone.
«Alla luce di quanto dichiarato dai politici campani, – (per intenderci il Governatore Vincenzo De Luca e il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli) il Meetup ABG del capoluogo scrive in una nota – abbiamo necessità di porre alcune domande per ottenere dei chiarimenti sui dubbi che abbiamo in relazione alla spesa pubblica per la realizzazione delle stagioni liriche a Salerno. Per questo – proseguono nella nota – abbiamo interpellato il Governatore della Campania ed il Sindaco di Salerno, a mezzo p.e.c., con la speranza di ottenere finalmente le risposte a legittime domande. Ed in base a questo hanno inviato ufficialmente e a mezzo posta elettronica certificata sia al Governatore De Luca e sia al Sindaco Napoli: 10 DOMANDE; con le quali chiedono «se l’azione di denuncia nella gestione del Teatro “G. Verdi”, promossa in qualità di cittadini liberi e desiderosi di poter contribuire al miglioramento della qualità di vita nella nostra città, abbia risvegliato la coscienza etica e morale dei politici comunali e regionali.
Abbiamo lamentato – proseguono gli Amici di Beppe Grillo riuniti nel Meetup salernitano – una scarsissima, per non dire inesistente, trasparenza nella spesa pubblica di questa impresa che da 10 anni viene gestita da un direttore artistico nominato dalla Giunta Comunale che, qui a Salerno, ha sempre un solo vertice: Vincenzo De Luca.
Abbiamo puntato il dito contro un’opposizione politica assolutamente inesistente in questo Comune – proseguono gli attivisti a cinque stelle lamentando un rapporto non rispondente agli interessi collettivi – che continua a negare ai cittadini un ruolo fondamentale negli equilibri democratici, funzionali alla gestione dei rapporti politici in favore dell’interesse collettivo e non di un vergognoso vantaggio personale.
L’approfondimento dello studio svolto sulle “carte del Comune” ci ha consentito di poter guardare oltre la propaganda che in questa città ha reso i cittadini miopi al cospetto di tanta arroganza. – aggiungono gli aderenti al Meetup ABG del M5S – Eppure il Sindaco di Salerno si è limitato a difendere le sua posizione d’interesse con frasi del tipo:
- “la vera forza del Teatro Verdi è quella di una gestione in economia: non avevamo stipendi da pagare, consigli d’amministrazione da retribuire”;
- oppure a sciorinare semplici motti propagandistici: “ci muove la passione. Mi dispiace che i Meet up non hanno questa stessa passione che abbiamo noi”.
Inoltre al Governatore della Campania non sembrano interessare le nostre rimostranze:
- “Sulle polemiche lascio dire a Vincenzo Napoli che è più elegante di me, altrimenti… Voglio essere lasciato in pace con i 5 stelle. Stiamo facendo cose importanti e non abbiamo tempo da perdere con le chiacchiere al vento”.
Come può un politico, ovvero un uomo pagato con soldi pubblici ed eletto dai cittadini per rappresentare e tutelare gli interessi di tutti, – si chiedono i cittadini del Meetup ABG del M5S – definire una richiesta di trasparenza: “Chiacchiere al vento”!!!
Ma noi – prosegue la nota – non dobbiamo farci intimidire ed umiliare in questo modo. Non possiamo permettere ad un dominatore assoluto, ad un prepotente seriale, ad un detentore dei destini di milioni di cittadini, di trattarci in questo modo. Il Governatore ed il Sindaco di Salerno devono rispondere nel merito. Ed è per questo che poniamo loro le seguenti dieci domande:
- perché il Comune di Salerno continua ad affidare a Daniel Oren la direzione artistica della stagione lirico-concertistica senza nessuna possibilità di rotazione con altri professionisti di pari livello?
- Qual è il rapporto tra il Comune e le associazioni che forniscono il coro, i figuranti e l’orchestra per ogni opera della stagione lirica del Teatro “G. Verdi”?
- Perché il Comune non pubblica l’elenco dei coristi, dei figuranti e dei maestri d’orchestra, i loro compensi relativi ad ogni opera della stagione lirica del Teatro “G. Verdi”?
- Quali sono i criteri di scelta di questi professionisti?
- Perché non vengono realizzate dal Teatro “G. Verdi” le selezioni pubbliche per musicisti, figuranti, maestri collaboratori e coristi con regolare bando, in totale trasparenza al fine di garantire più meritocrazia ed opportunità anche agli studenti del conservatorio?
- Per quale motivo il Comune di Salerno non chiede la pubblicazione dei bilanci alle associazioni che forniscono il coro, i figuranti e l’orchestra al Teatro “G. Verdi” per la realizzazione delle opere liriche, anche in considerazione del fatto che queste associazioni ricevono soldi pubblici dal Comune di Salerno per altre manifestazioni (ad es. “Arena del Mare”)?
- Perché il Comune di Salerno consente al direttore artistico di spendere circa 8mila euro ad opera lirica per un Segretario, nella persona di Antonio Marzullo, che risulta essere anche dipendente del Conservatorio e, dal gennaio 2017, è stato nominato anche Direttore Artistico della manifestazione “Estate da Re” finanziata con soldi della Regione Campania e gestita dalla società in house denominata SCABEC?
- Come mai anche in “Estate da Re” risultano essere presenti le stesse persone, le stesse associazioni e gli stessi fornitori che beneficiano dei soldi spesi per la stagione lirica del Teatro “G. Verdi”, senza il rispetto della rotazione nell’affidamento di una enorme quantità di soldi?
- Perché il Comune non si fa promotore della creazione di un Ente di Gestione del Teatro Verdi, i cui amministratori potrebbero prestare la loro opera, anche gratuitamente senza aggravare l’ente di costi eccessivi, al fine di migliorare le performance grazie all’ingresso di numerosi professionisti salernitani, oggi totalmente esclusi da qualsiasi contributo, e soprattutto delle professionalità del Conservatorio?
- Mancano tutta una serie di attività come la formazione, circuitazione e coproduzione; come mancano altri soggetti che potrebbero partecipare all’attività del Massimo, Confidustria, Confcommercio, Banche, categorie sociali, sponsor privati etc. Mancano i costi analitici di produzione quanto ad artisti, tecnici, fornitori, allestimenti; manca una politica dei prezzi per famiglie, minori, disabili, under 30. Perché il Comune non promuove questo tipo di gestione nell’ottica di una maggiore trasparenza?
Forse, grazie a queste domande – conclude la nota del Meetup Amici di Beppe Grillo Salerno – noi cittadini, quali principali finanziatori dell’impresa culturale salernitana, potremmo finalmente ottenere qualche informazione dalle amministrazioni promotrici di stagioni lirico concertistiche realizzate con soldi pubblici».
Quando si fanno delle domande bisogna avere delle risposte. Poi si può non essere soddisfatti e semmai criticarne ancora i contenuti ma non si può continuare all’infinito, specie se nelle domande ci vorrebbero essere le risposte e anche possibili risoluzioni. È giusto ricordare che in questi mesi in più di una circostanza vi sono stati rilievi e vi sono state risposte. E partendo dalla domanda del Meetup, quella che si può definire la domanda delle domande: «Come può un politico, ovvero un uomo pagato con soldi pubblici ed eletto dai cittadini per rappresentare e tutelare gli interessi di tutti, definire una richiesta di trasparenza: “Chiacchiere al vento”!!!»; va detto che è una risposta uguale a quella che ormai siamo abituati a sentire dalla Sindaca di Roma Virginia Raggi e che ci indispongono.
E se De Luca sempre più Crozza ci infastidisce per le sue battute sarcastico-arroganti, la Raggi ci fa incazzare con quella faccia “un po’ così” tra la irresponsabilità e l’ebetismo, negare ogni cosa invocando, giustamente, il diritto a governare e, scrollandosi ogni cosa rimanda ogni responsabilità nel tempo fino a giungere alle guerre Puniche.
Ha diritto a governare la Raggi e i suoi “capi” Grillo e Casaleggio, ha diritto a governare Enzo Napoli e il suo Capo Vincenzo De Luca. Hanno avuto il consenso popolare e lo devono esercitare nell’ambito delle prerogative assegnategli dal mandato elettorale. E se De Luca prima e Napoli poi hanno incaricato Oren e si sono serviti di artisti, compagnie, figuranti e quant’altro lo hanno fatto sempre nell’ambito di quelle prerogative. Il tutto uguale o forse meno a come la Raggi ha scelto un bel po’ di persone, manager o politici poi “coinvolti” in storie bruttissime fino all’ultimo, quel tale Lanzalone: il “facilitatore”; cioè quello che fino all’avvento del “nuovismo” si chiamava corruttore. Corruttore si proprio così, cioè quelli che vengono utilizzati per corrompere e fare affari tra imprenditori e politica. E secondo il Meetup Amici di Beppe Grillo, che dovrebbe fare Enzo Napoli chiedere al M5S cosa fare e chi chiamare per utilizzare “i figuranti”?
E allora che facciamo, per favore lo prendiamo sto cazzo di figurante che magari fa pressione sentendosi escluso, e poi scegliamo anche un altro “sfessato”, come direbbe DeLuca-Crozza, al posto di Oren, o forse sarebbe più giusto fare quello che si vorrebbe facciano altri che hanno avuto un consenso elettorale ripetuto e consolidato in un lunghissimo tempo o aspettare che il M5S vinca le elezioni? Sarebbe più giusto, poi ovviamente ci saranno altre valutazioni e non si pretenderanno trasparenza e nemmeno si coinvolgeranno le opposizioni, come nel caso degli incarichi parlamentari e delle commissioni, magari scegliendo il Direttore artistico del Verdi utilizzando il Blog delle Stelle che a suo piacimento pubblicherà o meno, a sua convenienza o magari facendola sparire dopo la pubblicazione, come nel caso del sondaggio proposto da Fico sui vitalizi, e si sceglierà, fornendo altre motivazioni, il Lanzalone di turno suggerito dalla premiata “Ditta”.
E se il Sindaco Napoli ha riconfermato in continuità con De Luca il Maestro Daniel Oren, la Raggi per lo Stadio di Roma ha accettato il suggerimento-imposizione di Casaleggio, come lei stessa pare abbia detto, Lanzalone. Ci sarà pure una differenza? Sicuramente si: Oren è un grande direttore d’orchestra e ha proiettato il Teatro Verdi tra i più i primi in Italia per programmazioni e successi; Lanzalone è un grande “facilitatore”, proiettando il M5S nella continuità più negativa con i partiti che lo stesso Movimento critica e vorrebbe combattere. Combattere o sostituirsi? La differenza c’è e come.
Salerno, 1 luglio 2018