Intervista a tutto campo al neo-Sindaco di Aquara Antonio Marino tra i progetti di lungo respiro alle piccole cose quotidiane.
Dalla BCC di Aquara al Comune di Aquara. Dai numeri all’economia, al credito alle verifiche, alla Politica all’Amministrazione al regno del possibile e dell’impossibile.
di Katja Taurone per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
AQUARA – Antonio Marino, Direttore Generale della BCC Aquara, con 395 voti di preferenza su circa 1150 votanti e il 35.74%, è stato eletto Sindaco di Aquara, con la Lista di appoggio “Aquara al centro” composta da: Vincenzo Luciano (125 voti), Arturo Stabile (83 voti), Pierino Gigliello (27 voti), Rosanna Marchesano (25 voti), Elvira Martino (24 voti), Gianluca Marino (21 voti), Antonio Marino 19, Patrizia Marino 17, Luigi Mastrantuono 17, Marco Serra 14, .
Il neo-Sindaco Antonio Marino è riuscito a prevalere sui suoi avversari, tra i quali il Sindaco e il Vice Sindaco uscenti, dopo una campagna elettorale agguerritissima proprio per la reputazione di uomo del fare, che si è guadagnato nel corso degli anni, guidando da General Manager la Banca aquarese, ormai divenuta grazie a lui e alle varie Presidenze che si sono avvicendate negli anni, un Istituto bancario, così detto, di “vicinato“, vantando come mission proprio la prerogativa dello stare vicino ai suoi clienti e ai suoi soci. Una vittoria che ha fatto si da lasciarsi alle spalle i suoi competitors collocatisi in ordine di preferenze al:
- Pasquale Brenca, con 312 voti e il 28,23%, ottenuti dalla Lista, Aquara riparte;
- Franco Martino, con 234 voti e il 21,17% della Lista “Avanti per Aquara”;
- Rosaria Corvino con 164 voti e il 14,84% della Lista “Aquara Mainardi Insieme”.
Ma a scrutini ultimati e ad insediamento avvenuto è interessante sapere quali sono i suoi principali obiettivi da raggiungere a lunga e a breve scadenza, e quale è quello per il quale egli si vuole caratterizzare e distinguersi.
Antonio Marino, neo Sindaco di Aquara. Quali le emozioni e le aspettative per questo ruolo che ben incarna i principi già tutto sommati sposati con il credito cooperativo?
Per me è un’emozione grandissima. Questo nuovo ruolo rappresenta una gratifica personale per tutto il lavoro svolto in questi quarant’anni attraverso la gestione della banca e di come, tutti insieme, siamo riusciti attraverso i risultati raggiunti con il Credito Cooperativo Aquarese ad esportare il brand Aquara rendendolo noto ai più. Quando si è destinatari di un consenso popolare è sempre un fatto importante. Sono grato alla mia comunità che mi ha voluto fare questo regalo e lavorerò insieme a tutta la nostra bella squadra affinché porteremo a termine quanto prefissato.
Quali saranno i primi progetti da realizzare in questa comunità?
Abbiamo tante idee, alcune più semplici da realizzare altre che richiedono un iter più complesso però già in queste prime settimane di lavoro abbiamo fatto tante piccole cose, sintomatiche di un percorso che immaginiamo ancora più intenso in futuro. A soli dieci giorni dalla proclamazione abbiamo ad esempio iniziato i lavori per aprire una strada ormai chiusa da tre anni, abbiamo inserito un binocolo panoramico che stava riposto negli scantinati e che invece ora permetterà di ammirare tutta la nostra vallata, abbiamo iniziato i lavori di pulizia del Paese in maniera più capillare… Piccole cose che si possono fare a pochi giorni dalla proclamazione, sicuri che tutto ciò che abbiamo preannunciato in campagna elettorale sarà realizzato con caparbietà e determinazione.
La caratteristica che maggiormente va evidenziata è il forte spirito di squadra che ci unisce e contraddistingue. Ogni giorno ci confrontiamo sul da farsi, facciamo un preventivo e consuntivo delle varie giornate e tutti insieme agiamo affinché i progetti in cantiere possano rapidamente trovar luce. C’è uno spirito di coesione enorme che è il buon viatico poi per fare tutto il resto.
Sindaco dal suo programma emerge anche grande attenzione verso le imprese che già ci sono e che nasceranno proprio ad Aquara…
Alla luce della mia esperienza pluriennale è chiaro che c’è un’attenzione particolare per le imprese perché conosco bene quali sono le difficoltà che le stesse incontrano. Noi abbiamo sempre detto che in Italia fare impresa è un’impresa. Tutto quello che il nostro Comune potrà fare in merito, lo farà. Saremo sicuramente più attenti nell’accelerare tutte le pratiche burocratiche perché capiamo benissimo quanto un’impresa sia penalizzata dalla burocrazia ma non solo ad Aquara, nella nostra nazione in generale. Il sistema burocratico italiano è un sistema pessimo quindi se noi riuscissimo a portare avanti questo obiettivo potremmo ritenerci soddisfatti come italiani prima ancora che come Aquaresi.
Come immagina Aquara tra cinque anni?
Intanto immagino che riusciamo a realizzare le cose che ci siamo prefissati e quindi voglio sperare di trovare un’Aquara un po’ più vivibile. L’interrogativo principale è come fare affinché qualcuno possa ritornare a vivere qui. Stiamo facendo leva soprattutto sugli aspetti sanitari perché capiamo che dare certezze sanitarie a chi sta in una zona periferica è fondamentale. Ecco perché noi spingeremo molto sulla migliore qualità in termini di risposte sanitarie. Abbiamo ipotizzato di attuare un punto salute, di migliorare la viabilità con Roccadaspide dove ha sede l’ospedale a noi più prossimo, di attuare varie strategie affinché le persone siano incentivate a restare e a rendere più popoloso il nostro Comune, rendendolo pertanto anche più appetibile da un punto di vista economico e dunque di crescita sociale».
Aquara, 27 giugno 2018