Presentazione a Roma della nuova Rete associativa nazionale “Italia educativa”.
Educazione e formazione in Italia: se non è un’emergenza è un dramma!
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
ROMA – Apprendimento permanente, povertà educativa e analfabetismo funzionale hanno caratterizzato la presentazione della nuova rete associativa nazionale “ITALIA EDUCATIVA” presentata a Roma presso il Senato della Repubblica.
L’iniziativa nata da tre associazioni nazionali (UNIEDA, UNLA e AIG) sta associando ed entusiasmando nuove associazioni nazionali (tra le altre, FIDAPA, l’Associazione Italiana Maestri Cattolici, la Federazione Maestri del Lavoro). Gli obiettivi di “Italia Educativa” sono dare rappresentanza al mondo delle Associazioni impegnato nella formazione, nella scuola, nell’apprendimento permanente. Sono oltre 2 milioni le persone che effettuano un corso all’anno nell’ambito della propria formazione. Nonostante questo l’Italia è agli ultimi posti in Europa nella formazione degli adulti. È proprio da questo che nasce “Italia Educativa“.
L’iniziativa ha riscosso una prima importante attenzione del mondo politico ed associativo. Durante la presentazione sono stati illustrati i dati ISTAT e dell’Eurstat su istruzioni e spesa pubblica in cultura e il quadro emerso se non di emergenza è di sicuro drammatico. L’Italia occupa il terzultimo posto, in Europa, insieme alla Bulgaria. Penultimo posto dopo la Grecia per spesa pubblica in cultura.
Al 15° posto in Europa per quanto concerne l’apprendimento permanente, fattore decisivo per l’integrazione nel mercato del lavoro. Nel confronto europeo l’Italia si conferma al primo posto dei 28 paesi, seguita da Bulgaria e Grecia, con un valore superiore di 10 punti percentuali rispetto alla media europea per i Neet (“not in education, employment or training”, indica persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione). Infatti sono poco meno di 2,2 milioni (il 24,1 % della relativa popolazione) i giovani di 15-29 anni che nel 2017 non sono inseriti in un percorso scolastico e /o formativo e non sono impegnati in un’attività lavorativa.
Altro tema preoccupante emerso durante la presentazione della nuova rete associativa è l’analfabetismo funzionale. In Italia, gli analfabeti funzionali sono il 28 % della popolazione totale. Il maggior numero si concentra al sud e nelle aree del nord-ovest. Gli analfabeti funzionali sono quelle persone che sanno leggere e scrivere ma che non riescono a sviluppare un pensiero critico e hanno difficoltà a comprendere testi semplici, come ad esempio le istruzioni di montaggio di un oggetto da poco acquistato. In Italia, i profili degli analfabeti funzionali corrispondono per lo più agli over 55 e ai giovani che hanno smesso di studiare e che non cercano più lavoro. Esiste, poi, anche l’analfabetismo funzionale di ritorno, che può riguardare anche i laureati, a distanza di qualche anno dalla laurea, dopo aver abbandonato sia la lettera che la creatività esercitate in precedenza. Il problema è reale perché incide pesantemente nel mondo del lavoro.
All’incontro di presentazione della nuova rete associativa nazionale sono intervenuti Francesco Florenzano in qualità di Portavoce di Italia Educativa e Presidente nazionale di Unieda (Unione italiana educazione degli adulti), Vitaliano Gemelli Presidente dell’Unla (Unione per la lotta all’analfabetismo) e Vice Portavoce di Italia Educativa, Filippo Capellupo Presidente dell’AIG (Associazione italiana ostelli per la Gioventù) e Vice Portavoce di Italia Educativa, Giuseppe Desideri Presidente dell’AIMC, Maria Candida Elia Presidente Fondazione FIDAPA. Significativi gli interventi dei parlamentari delle neo commissioni cultura di Camera e Senato quali il sen. Edoardo Patriarca, On. Paolo Lattanzi, On. Maurizio Gasparri e la senatrice Vanna Iori. Presenti all’iniziativa presso la sala “Caduti di Nassirya” del Senato anche il Presidente dell’Università Popolare Interculturale di Salerno Walter Iannotti, la responsabile comunicazione di Unieda Silvana Magali Rocco, Nicola Alfarano, Monica Griscioli e Riccardo Dary di Unieda.
Roma, 23 giugno 2018