Terremoto politico a Eboli, Lenza si “dimette”: “Ritorno uomo libero”

E anche Lenza si “dimette”. “Voglio tornare ad essere un uomo libero” e scrive al Sindaco una lettera lunga, garbata, amara.

“Dimissionato” o dimissionario? È qui sta il busillis. Continua l’onda lunga delle “uscite forzate”. È toccato anche all’Assessore Lenza. Un “commiato” lungo, garbato ma pungente e pesante al tempo stesso. Uno stop che sparge sull’Amministrazione ed il Sindaco “accuse” di superficialità e “inattendibilità”.

Lazzaro Lenza
Lazzaro Lenza

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Questa storia delle dimissioni  a catena sembrerebbe proprio un terremoto, un bradisismo politico con una sciame sismico prolungato: Prima De Caro, poi Saja, Lenza e solo ieri, pare, anche la Manzione; ad uno ad uno hanno ritenuto, ognuno seguendo le proprie modalità, comunicare le loro “dimissioni”, dimissioni tra l’altro che sembrerebbero “obbligate” dal momento in cui il Sindaco ha deciso di cedere alle pressioni che venivano dai vari gruppi, UDC in testa, accolte le indicazioni, disposto le collocazioni dei nuovi Assessori nella stessa do

E di qui, poiché non ci giunge ne dal Sindaco e ne dagli esponenti della “magmatica” maggioranza nessuna motivazione politica a sostegno del “rimpastone”, si rafforza il dubbio che reiteriamo nella domanda che facciamo da giorni: Gli assessori sono dimissionari o “dimissionati”?

Matilde Saja
Matilde Saja

A giudicare dalle dichiarazioni di Matilde Saja e dalla lunga lettera di Lazzaro Lenza che pur rassegnando il mandato di assessore alle politiche sociali, famiglia e immigrazione, oltre a manifestare stupore e a ricordare al Sindaco Massimo Cariello tutto il lavoro fatto, ma anche di non averne contezza, si nota molta amarezza mista a delusione di qui il: “…ritornare ad essere un uomo libero, libero di agire e soprattutto di parlare alla mia città per la mia città“.

Partendo proprio da questa ultima assunzione di Lenza si comprende come egli, evidentemente, in questi tre anni non lo è stato, o quanto meno è stato vincolato da condizionamenti attraverso i quali egli non ha potuto fare null’altro di più di quanto ha fatto, sottolineando orgogliosamente i risultati che ha conseguito e l’impegno profuso, ma anche il rammarico perché quei “.…risultati sono passati come atti di normale amministrazione, atti dovuti e basta“, a sottolineare il carattere “superficiale” dell’impostazione data all’Amministrazione, e soprattutto per programmi per i quali spesso ha dovuto fare marcia indietro per “spirito di squadra”: “.…a questo punto devo convincermi che questi obiettivi non li ha mai veramente condivisi e la città non può più attendere“.

Insomma troppi pizzicotti sulla pancia da parte di Lenza che ipotizza una sua esclusione anche al fatto “…non condiviso” di come egli si poneva nei confronti di tutto i cittadini, dando loro impegno e risposte indipendentemente dalla loro appartenenza. Di qui stupore, amarezza ma anche critica, rimprovero e “accuse”. E si avvia così la “seconda Amministrazione Cariello.

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Ecco la lettera di “dimissioni” di Lazzaro Lenza

Di Benedetto-Lenza-Cariello-
Di Benedetto-Lenza-Cariello-

«Egregio Signor Sindaco

con la presente intendo rimettere il mandato di assessore alle politiche sociali, famiglia e immigrazione.

Tante sono le motivazioni che mi spingono a prendere questa decisione sofferta, prima tra tutte l’aver compreso che, dopo aver prestato alla politica la mia esperienza e professionalità, ora è arrivato il momento di “altro” e che per me non c’è più spazio e di essere assolutamente inadeguato rispetto ad un modo di “fare politica” che non condivido, non comprendo per nulla e che, soprattutto negli ultimi tempi non riuscivo più a sostenere. Sono stato a disagio, mi creda!

In questi mesi ho provato a ridisegnare le politiche sociali su tre direttrici precise:

  • il rinnovamento tecnologico e dei servizi,
  • la trasparenza,
  • la stabilizzazione del personale del Piano di Zona.

Erano le priorità condivise e dettate dagli indirizzi politici e nonostante le grandi difficoltà per una burocrazia asfissiante, i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Sono sereno anche per tutta la restante attività programmata con i miei settori; gli Uffici avranno di che lavorare per portare a compimento quanto già in fase avanzata di completamento. Primo fra tutte la trasformazione del Piano di Zona in Azienda Consortile che rappresenta un obiettivo che per questa città è diventato improcrastinabile e che può essere raggiunto in breve tempo. E non è poco, mi creda e soprattutto non era scontato che le programmazioni fin qui attuate fossero portate a buon fine. Gli sforzi compiuti sono stati enormi, a volte addirittura eroici, ma sono passati come atti di normale amministrazione, atti dovuti e basta. Questo non è corretto, non per il sottoscritto quanto, soprattutto, per le poche, anzi pochissime, persone che vi hanno lavorato senza sosta e con spirito di abnegazione encomiabile a cui invece viene spesso riservato un trattamento di indifferenza o addirittura di incomprensibile ostilità.

Inaugurazione Spiaggia disabili-Eboli:Lenza-Cariello-Di Benedetto
Inaugurazione Spiaggia disabili-Eboli:Lenza-Cariello-Di Benedetto

Molte altre cose si sarebbero potute fare ma con il tempo ho dovuto constatare con rammarico, purtroppo, che questi obiettivi, sebbene condivisi con Lei in campagna elettorale e prima dell’accettazione del mio incarico attraverso una relazione programmatica, non erano raggiungibili per frequenti passi indietro che hanno fatto sistematicamente perdere quel poco di terreno conquistato nel campo della discontinuità con un passato fatto di liti e di contrapposizioni personali che purtroppo continuano a sussistere.

Si tratta di scelte, certo. Ma è su queste scelte che si gioca il futuro della nostra città e anche delle politiche sociali. Sono scelte che ho, per lungo tempo, a malincuore accettato per spirito di squadra, per fiducia nei suoi confronti, per il rispetto delle scelte dei cittadini ebolitani, ma soprattutto perché ho provato ad applicare il principio secondo cui il cambiamento positivo non sempre si ottiene con le rivoluzioni ma con la forza pervasiva delle idee, della ragione e del buon senso. Ma a questo punto devo convincermi che questi obiettivi non li ha mai veramente condivisi e la città non può più attendere che qualcosa cambi mentre si insinua il sospetto che le mie idee siano state barattate per un inutile posto al sole che, nella mia vita, ho dimostrato di saper conquistare senza l’aiuto di nessuno, tantomeno della politica.

Romano-Cariello-Lenza-Rosamilia-Protocollo-Icatt-Comune
Romano-Cariello-Lenza-Rosamilia-Protocollo-Icatt-Comune

Ho sempre lavorato per sostenere al massimo l’attuale vicenda amministrativa; ho messo a disposizione dell’intera comunità la mia caparbietà, la mia ostinazione nel raggiungere gli obiettivi condivisi, il mio tempo, la mia professionalità, il mio saper fare squadra, anche la mia serenità personale. Ma, evidentemente, ripeto, non è più tempo per queste cose.

Ho dato disponibilità totale ai cittadini, agli utenti in genere, quale che fosse la loro provenienza sociale e/o politica, facendo diventare ogni loro esigenza un problema da affrontare e risolvere. Subito. Anche questo è stato spesso messo in discussione, come se stare dalla parte della gente sempre e comunque fosse una colpa o comunque un segno di debolezza. Ed è per questa mia estrema disponibilità che ho commesso anche qualche errore di valutazione, sempre pensando che chiunque chiedesse aiuto, solo per il fatto di avere il coraggio di chiederlo, meritasse attenzione e sostegno. Sbagliavo, non sempre è così.

Adesso non intendo disinteressarmi della cosa pubblica! Non intendo demandare ad altri il tentativo di costruire una Città diversa, più sana. Voglio, al contrario, investire il mio tempo per immaginare, teorizzare, sognare una vicenda nuova, in cui il protagonismo vero di gente laboriosa e disinteressata sia al centro di tutto. Voglio collocarmi distante da storie che vengono da lontano, che non appartengono a me né a tanti che come me vorrebbero solo “provare” a rinunciare davvero alla parte meno nobile della politica. Ciò che ho fatto e ciò che ancora avrei potuto realizzare, di più e meglio, lo rimetto alla fine al giudizio altrui.

Approfitto di questo momento per ringraziare Lei ed i colleghi assessori che, nonostante le diversità di vedute su molte tematiche, avete sempre manifestato stima e rispetto nei miei confronti. Ringrazio i dirigenti che mi hanno accolto, supportato, ascoltato; che hanno interagito con me per il bene di tutti; che hanno fatto dell’umiltà e dello spirito collaborativo un’arma vincente. Ringrazio, ancora, tutti i dipendenti comunali e del Piano di Zona (in particolare contabili e assistenti sociali) il cui lavoro silenzioso e concreto è una vera risorsa per questa Città.

Infine, mi sento in dovere di ringraziare i cittadini tutti perché mi hanno quotidianamente manifestato il loro attaccamento alla nostra terra e il loro desiderio di vederla migliore. Ora desidero davvero cambiare pagina. Voglio continuare a spendermi per questo territorio, in ogni modo, ma in altro modo.

Sono grato a Lei e a chi ha creduto nelle mie potenzialità. Ritengo di non aver profuso invano le mie energie. Adesso, però, dopo aver abbracciato croci che non mi appartenevano, voglio ritornare ad essere un uomo libero, libero di agire e soprattutto di parlare alla mia città per la mia città.

Lazzaro Lenza

Eboli, 7 giugno 2018

1 commento su “Terremoto politico a Eboli, Lenza si “dimette”: “Ritorno uomo libero””

  1. Certo che è proprio strano vedere improvvisamente “svegliarsi” tutti coloro che sono stati cacciati!!
    E nei tre anni tre!precedenti dov’erano??su Marte??
    Dov’erano mentre la città affondava tre le inadempienze,gli stalli amministrativi,i risultati mai ottenuti??
    Dov’erano mentre chi “alzava la voce” veniva indicato come “nemico” e tutti loro,x prudenza neanche salutavano x strada!
    Siete ridicoli,ed infantili.
    Non siete voi che non giocate più, è il vostro sindaco che vi ha tolto il pallone!
    La vostra inutile e tardiva amarezza tenetela per voi,la città ne ha le scatole piene!
    Caro dr. Lenza dove stavi quando si continuava ad annunciare l’ascensore al Palazzo Massaioli?
    Dove stavi mentre le stesse ben note Cooperative facevano il bello ed il cattivo tempo??
    Alla Totò:”Ma mi faccia il piacere”!!
    Distinti saluti.

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