Radicity The heart of Eboli 2018: vince il progetto Vicus Deliciarum, di Giuseppe Baldi, realizzato dall’azienda vivaistica Vuocolo e Moccaldi.
Il Sindaco Cariello: «Le sei aree interessate da Radicity 2018 sono state tutte c. E stata una grande operazione di recupero urbano, che ci ha visti impegnati con i progettisti, le aziende, le associazioni e i comitati che hanno sostenuto l’iniziativa». L’Assessore Ginetti: «Il consenso degli ebolitani ripaga noi ed i progettisti, insieme con le aziende che ci hanno supportato».
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Ampia partecipazione e consensi diffusi per Radicity, il programma di rigenerazione urbana, che somma riqualificazione e bellezza in alcuni degli angoli più suggestivi della città, recuperando interamente le aree. L’idea messa a punto dall’architetto Sabrina Masala, che ha coinvolto altri cinque progettisti in varie specializzazioni, con il supporto di aziende del territorio, associazioni e comitati di cittadini, è stata recepita interamente dall’Amministrazione comunale ed i consensi incassati in città testimoniano di una scelta vincente, che restituisce forme di rigenerazione urbana ai vicoli e larghi del centro storico di Eboli.
«Le sei aree interessate da Radicity 2018 – ricorda il sindaco di Eboli, Massimo Cariello – sono state tutte adottate, e questo fin dall’inizio. E stata una grande operazione di recupero urbano, che ci ha visti impegnati al fianco dei progettisti, delle aziende, delle associazioni e dei comitati che hanno sostenuto l’iniziativa. Un’idea vincente che ha coinvolto i residenti ed i gruppi associati e che rilancia un’azione condivisa di riqualificazione urbana. Tutto è stato possibile anche grazie al supporto delle aziende del territorio, in prima fila in questa impresa. Ringrazio i vivaisti locali Cafaro Mogavero, New Ecology service Martiniano, Azienda Agricola Caso, Vivaio Piccoli Frutti Vuocolo e new edil doc Moccaldi, Azienda Quadrifoglio Colicino, Azienda Vivai Sica e Mazzeo, indispensabili per il programma. Così come i gruppi e gli imprenditori che hanno adottato le aree: in via Francesco La Francesca il Comitato Francesco la Francesca; in piazza Porta Dogana l’associazione Le Tavole del Borgo; a via Santa Sofia Le Case del Borgantico; a via Barbacani l’associazione Gli Amici dell’Ermice; a vico III Rua Cantina Segreta; a via Giacomo Leopardi l’associazione I Briganti dell’Ermice. Voglio ricordare anche la disponibilità di un imprenditore come Emidio Trotta, che ha garantito supporto ed ospitalità».
Oltre alle sei aree interessate dall’intervento di quest’anno, rientrano nel recupero le tre aree su cui era stato effettuato l’intervento di rigenerazione lo sorso anno. Il programma ha riguardato vicoli e spazi aperti, attraverso un percorso di interventi mirato. «Il territorio interessato è stato suddiviso in sei aree – spiega l’assessore al centro storico, Ennio Ginetti -: via Francesco La Francesca, Piazza Porta Dogana, via Santa Sofia, via Barbacani, Vico III Rua e via Giacomo Leopardi. Il consenso degli ebolitani ripaga noi ed i progettisti, insieme con le aziende che ci hanno supportato, dell’impegno profuso, nella certezza che si tratti di un intervento di rigenerazione che coniuga la storicità dei luoghi con una felice intuizione tecnica».
FOTO GALLERY
Eboli, 5 giugno 2018
E piazza San Nicola da chi è stata adottata? Via Guglielmo Vacca, non fa parte del centro storico?
Sono passato qualche sera fa da piazza San Nicola , su un muro di contenimento ho notato delle sterpaglie residue dello scorso anno, oppure è la stess opera riproposta dello scorso anno.Sinceramente a me è sembrata “Natura morta”.
Ma i vicoli del centro storico, so raccomandati?
Quattro vasi due piante e qualche abbellimento così, insieme ad una pittata non sono una riqualificazione urbana. Vi prego non prendiamoci in giro ?
Appunto, non prendeteci in giro, la riqualificazione è ben altra cosa, ma si sa ad eboli si campa di immagine, nulla a che vedere con la sostanza, quella purtroppo , da qualche anno Manca!!!!