Venerdì 8 giugno 2018, ore 11.00/12.00, cerimonia d’intitolazione della Scuola primaria al Giornalista Giancarlo Siani.
Per le sue indagini, il giovane Giornalista precario che faceva il Giornalista vero Giancarlo Siani, veniva barbaramente ucciso dalla Camorra. E l’intitolazione alla presenza del Prefetto Malfi, della Sindaca Francese, del DS Palo e l’On. Paolo Siani, sia messaggio di fiducia per le giovani generazioni.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Dopo la delibera di Giunta n. 90 del 21 maggio 2018 adottata dalla Giunta comunale del Comune di Battipaglia e a seguito dei nulla osta ricevuti sia dal Prefetto di Salerno, – sia dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Ufficio X – Ambito territoriale di Salerno, il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Fiorentino” Dario Palo insieme con la Sindaca del Comune di Battipaglia Cecilia Francese, entusiasticamente informano ed invitano la Città alla cerimonia di intitolazione della scuola primaria in memoria del giornalista Giancarlo Siani ucciso a causa delle sue indagini sulla camorra.
Programma della cerimonia che si terrà il giorno Venerdì 8 giugno 2018:
- alle ore 11:00 presso la palestra della scuola primaria, ubicata in Via De Gasperi 69, con la presenza dell’Onorevole Paolo Siani (Visione degli elaborati degli alunni, filmati su Giancarlo Siani e altre attività);
- alle ore 11:45/12:00 cerimonia d’intitolazione della scuola primaria con la presenza del Prefetto Salvatore Malfi ed autorità militari, civili e religiose.
Il giovane Giornalista precario perché senza contratto de IL MATTINO, che faceva il Giornalista vero Giancarlo Siani, per le sue indagini veniva barbaramente ucciso dalla Camorra. E l’intitolazione alla presenza del Prefetto di Salerno Salvatore Malfi, della Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Fiorentino” Dario Palo che ha voluto intitolare La Scuola Primaria a “Giancarlo Siani”, e l’On. Paolo Siani, fratello di Gianfranco, è sia messaggio di fiducia per le giovani generazioni.
L’intitolazione chiude una serie di polemiche che hanno evidenziato ancora una volta una “ipocrisia” collettiva che da quel 1985 accompagna a fasi alterne i così detti mestieranti del ricordo, delle legalità, delle lotte alle camorre, di quelle verità nascoste che non fanno bene a nessuno ma fanno male solo alla memoria di un giovane coraggioso che tentava, scrivendo su uno dei giornali più prestigiosi, di rincorrere una passione, un sogno: quello di diventare un giornalista affermato. Purtroppo alla notorietà c’è giunto da morto, consegnando a noi quel suo coraggio e il suo sogno.
Val la pena ricordare ancora una volta chi era Giancarlo Siani il “giornalista” che non aveva nessun contratto ma che faceva il giornalista, e lo faceva sul serio, tanto sul serio essendo stato capace di toccare il “nervo” scoperto della camorra, tanto da farne decretare l’uccisione. Era un giovane che con il coraggio della sua età e vivendo in un contesto ricco di fatti soprattutto scomodi, osservava e riusciva a vedere quello che la maggior parte dei “giornalisti” , magari contrattualizzati e a peso d’oro, non vede e magari si gira dall’altra parte, scegliendo di raccontare l’ovvio, come fa la maggior parte di loro accontentandosi di “marchettare” e scrivere quello che gli altri vogliono si dica, contribuendo al declino della carta stampata atteso che nessuno piu compra i giornali.
Giancarlo Siani era un giovane come tanti altri che lavorano e rischiano per quattro soldi, sfruttati e utilizzati in ruoli che i loro colleghi, quelli che lavorano sul sicuro, e si contendono i talk show, nemmeno si azzardano a rischiare compiacendo i loro editori ma contribuendo inesorabilmente a far precipitare il nostro Paese, secondo la speciale classifica elaborata da Reporters sans frontières al 46° posto nel mondo per libertà di stampa.
L’esercizio della memoria, deve essere accompagnato da testimonianze di vita quotidiana di verità, di onestà, di lealtà, di legalità, di generosità e di tutti quei valori essenziali che rendono uomini e donne coraggiosi e consapevoli del loro “peso” valoriale per nulla negoziabili, attribuendo la forza di respingere ogni tentativo di minarne le fondamenta.
Il messaggio che c’è giunto dalla breve esperienza di vita di Giancarlo Siani e che oggi con l’intitolazione di una Scuola si rafforza, è più che mai attuale, un messaggio che un giovane sorridente, spensierato, debole e senza contratto che faceva cose che non doveva e che sarebbero dovute essere premiate in vita è veramente forte e ci fa avanzare una domanda: Se quei Camorristi che hanno deciso di uccidere quel giovane indifeso avessero mai immaginato che Siani diventasse un simbolo anticamorra, lo avrebbero ucciso? E quel Giornale, la sua proprietà e il suo direttore di allora si sono mai vergognati di aver consentito a quel giovane di valore senza contratto di spingersi così oltre fino ad essere ucciso? È una domanda che nessuno mai potrà rispondere ma da quel settembre del 1985 nulla è cambiato, ogni giorno le pagine dei quotidiani sono riempite di articoli di centinaia di corrispondenti locali, pagati a pezzo, e peggio di allora, “legalizzando” e consolidando quella vergogna di cui mai nessuno si è vergognato abbastanza e che l’Ordine dei Giornalisti colpevolmente consente.
Il messaggio di Giancarlo Siani è una eredità che oggi passa ai giovanissimi alunni della Scuola dell’Infanzia dell’IC Fiorentino di Battipaglia che da venerdì sarà “Scuola dell’Infanzia Giancarlo Siani”, un’eredità di valori che consentirà da oggi e per gli anni futuri di esercitare e mantenere viva la memoria di un Giovane che è morto facendo il “giornalista abusivo” senza contratto mentre faceva il giornalista vero in un mondo di “giornalisti” che al contrario di Siani non vedono, non raccontano, non rischiano, fanno i “bravi” per mantenere una postazione di comoda e difendendola anche a costo di perdere la faccia.
Battipaglia, 5 giugno 2018